Per anni Nintendo è stata sinonimo di videogioco. Quando si parlava di lettore mp3 l’unico nome a balzarci in testa era l’iPod. E per i picchiaduro esistevano solo 2 parole: Street Fighter.
Nell’anno del trentennale dal debutto di
Street Fighter nelle sale giochi giapponesi, quale occasione migliore per
Capcom per tirare fuori una bella collection dal sapore nostalgico?
Disponibile dallo scorso 29 Maggio su console e PC, la
Street Fighter 30th Anniversary Collection ripercorre 30 anni di onorata carriera di uno dei picchiaduro più famosi e amati dai videogiocatori di tutto il mondo.
Versione Testata: Xbox One
La fine dei vent’anni
Alzi la mano chi non ha mai giocato, almeno una volta, a Street Fighter II. A patto che veniate da Marte, probabilmente anche vostra nonna ha fatto una partita al picchiaduro più famoso di sempre. Un successo inarrestabile, da quel lontano 1988, dove un timido coin-op si faceva conoscere ai giocatori
“rivoluzionando” totalmente un genere. Ma non fu li che nacque la magia, ma con il suo seguito, quel
The World Warrior che segnò per sempre la vita di milioni di giocatori.
Personaggi iconici, musiche epiche e un gameplay quasi perfetto che, a distanza di anni, regge ancora la prova del tempo.
Quest’anno la serie festeggia un anniversario importante,
quello che nella vita delle persone segna l’ingresso negli “enta”. E per l’occasione Capcom ha ben pensato di confezionare una nuova collection che raccoglie il meglio di Street Fighter.
12 titoli, 12 diverse esperienze che offrono la possibilità di rivivere la storia delle lotte di strada più famose di sempre.
Una raccolta pensata non solo per i fan della serie, ma anche per quei giocatori che si sono avvicinati a Street Fighter solamente con gli ultimi capitoli. Ed è qua che emerge tutto il potenziale della 30th Anniversary Collection.
Con una sfumatura alla “The more you know” ecco che si mette in bella mostra la modalità Museo. Una timeline lunga 30 anni per rivivere i successi della serie, proponendo curiosità e retroscena sulla creazione dei giochi, con aneddoti, bozzetti concettuali e artwork promozionali che hanno accompagnato i giochi durante la loro uscita. Dalla nascita del cabinato di Street Fighter, ai concept del seguito, divagando su sequel, spin-off, film e serie animate. Ma non solo.
Trova spazio anche un ricco player musicale che permette di ascoltare le colonne sonore dei giochi in tutte le loro varianti, dall’iconico e intramontabile tema di Ryu,
a quello di Guile, che come la storia ci insegna sta bene su tutto, come il nero. Un po’ lo stresso trattamento avvenuto per il
Blue Bomber e la sua ultima collection definitiva.
⇓⇘⇒ + punch
Ma vediamo insieme nel dettaglio i contenuti presenti nella Street Fighter 30th Anniversary Collection.
Dal menù iniziale, oltre al già citato Museo,
potremo decidere se giocare Offline o buttarci nella competizione del multigiocatore Online.
Scegliendo la prima opzione avremo la possibilità di provare una delle versioni arcade dei 12 giochi qua presenti. Oltre al cabinato del primo
Street Fighter, una chicca per chi non ha mai avuto occasione di giocarlo, sono presenti 5 varianti di
Street Fighter II, i
3 Street Fighter Alpha, e tutte e
3 le versioni di Street Fighter III. Restano invece fuori dalla collection i capitoli 4 e 5, dei quali è presente però tutta la copertura nel museo.
Avremo quindi un ampia scelta di versioni, in una riproduzione quasi perfetta dei corrispettivi coin-op.
Per ogni gioco sarà possibile richiamare un menù da quale settare varie impostazioni. Potremo scegliere se utilizzare il formato video originale o se stretchare l’immagine per adattarla allo schermo della tv. O ancora se ricorrere a filtri video simil tubo catodico o se riempire il vuoto delle bande nere con dei bordi illustrati.
Insomma una vera e propria raccolta antologica, che ai più potrà sembrare a tratti fin troppo ridondante per il numero di giochi “uguali” presenti,
mentre un palato più attento potrà assaporare tutte le sfumature fra un titolo e l’altro.
Cambiamenti nati con lo scopo di bilanciare il gameplay, ritocchi a personaggi e mosse speciali ed evoluzioni stilistiche, scaturite dall’esigenza di migliorarsi titolo dopo titolo e di soddisfare una community gigantesca, sempre più esigente e attenta al lato competitivo. Ogni Street Fighter propone un’esperienza unica, così come fra una serie e l’altra si riesce a percepire il cambio generazionale “perpetrato” nel tempo, spesso dovuto al progresso tecnologico, ma anche ben influenzato dalle mode e dai gusti dei giocatori.
Patrimonio digitale
Il lavoro svolto da
Digital Eclipse, software house non certo nuova a questo tipo di porting, è buono ed è possibile godere di
conversioni praticamente fedeli agli originali. In particolar modo a risplendere sono
SFIII 3rd Strike e
Street Fighter Alpha 3, due punte di diamante dell’animazione 2D vecchia scuola e tutt’oggi ancora belli da vedere.
Sarà ovviamente possibile sfidare i propri amici in locale e riaccendere gli animi proprio come facevate nei vostri lontani pomeriggi dopo la scuola. Anche perché purtroppo, se si passa a parlare del comparto online di questa Street Fighter 30th Anniversary Collection, bisogna iniziare ad evidenziare alcune criticità.
Problemi legati soprattutto al netcode che permette, o almeno sulla carta, di sfidare altri giocatori online. Innanzitutto, una volta selezionata la modalità online, il parco titoli proposto cala da 12 a 4. Fra i giochi troviamo
Street Fighter 2 Turbo e
Hyper Fighting, l’
Alpha 3 e il
3rd Strike. Ovvero le versioni più complete, apprezzate e giocate dei rispettivi capitoli. Questo non vuole segare le gambe a gli altri giochi, ma semplicemente va a
restringere il campo d’azione di un matchmaking già fin troppo frammentato.
World Warriors se la linea regge
La gestione delle lobby è abbastanza semplicistica e una volta trovata la stanza si potrà decidere con quale dei 4 titoli darsi battaglia. Le regole sono quelle del “chi vince continua” e sarà possibile assistere agli scontri degli avversari durante l’attesa del nostro turno. Non appena potremo combattere il nostro avversario ci sarà chiesta con quale versione cimentarsi, e una volta scelto il gioco (
e successivamente i personaggi) l’incontro inizierà.
Le opzioni non sono molte, anzi pressoché inesistenti, ma l’unico settaggio degno di nota è quello relativo all’imput lag, che dovrebbe (
a seconda del grado selezionato) rendere migliori le nostre partite.
Usiamo il condizionale perché la qualità del netcode delle nostre partite non ci ha convinto del tutto.
Molti degli abbinamenti si sono rivelati disastrosi, alcuni addirittura ingiocabili. I picchiaduro sono un genere “critico” quando si parla di gioco online a causa della precisione e del timing richiesti per la buon riuscita delle combo. Che qua viene messa in crisi da una qualità decisamente altalenante. Quando invece la “linea” c’è il risultato è più che discreto, con match che si lasciano giocare con piacere e un lag impercettibile (
per quello che lo standard per i picchiaduro online).
Sono presenti anche gli incontri classificati, con tanto di rank al seguito e la possibilità di dedicarsi ad uno solo dei giochi presenti.
Arcade Perfect
Sul lato giocabilità come abbiamo più volte detto siamo di fronte a delle versioni “perfect arcade”, quindi tutte le gioie e i dolori degli originali le ritroviamo in questa collection.
Forse il primo Street Fighter è il titolo che è invecchiato peggio fra quelli proposti, e la risposta ai comandi risulterà abbastanza legnosa e anacronistica. Per il resto invece ci troviamo di fronte allo stato dell’arte del picchiaduro 2D.
Per i giocatori più esigenti è presente anche una modalità allenamento, limitata solamente ai 4 titoli giocabili online. Qua, come da tradizione per questo tipo di training, si potranno impostare numerosi parametri per esercitazioni mirate o volte al miglioramento delle nostre tecniche.
Il tutto è perfettamente giocabile con il pad, anche se sarà possibile trarre il massimo utilizzando un arcade stick.
Incomprensibile l’impossibilità di configurare le combinazioni di colpi multipli sui vari tasti del pad, e gli unici cambiamenti possibili saranno quelli relativi alla posizione dei colpi. Altra scelta di abbastanza discutibile, soprattutto nella versione PS4, è quella di affidare il pulsante “start” del gioco al touch pad del
DualShock 4. Questo, durante l’utilizzo di un arcade stick, obbliga a rimappare il tasto dalle opzioni della console per poter semplicemente giocare. Speriamo in un futuro aggiornamento che vada a correggere queste disattenzioni piuttosto gravi.
Verdetto
8 / 10
12 is megl' che uan
Commento
Pro e Contro
✓ Raccolta antologica
✓ Verisoni Arcade Perfect
✓ La modalità museo è una chccia
x Netcode da rivedere in toto
x Scelte discutibili per alcune impostazioni
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