Attenzione! prima di iniziare la lettura dell’articolo è caldamente consigliato (ma non necessario) tenere in sottofondo questa colonna sonora:

 

quando è stata l’ultima volta che ci è passato per la testa di dare una pulita alle nostre periferiche di gioco?
La maggior parte di noi videogiocatori dopo aver passato del tempo davanti al titolo di turno, ripone il controller e si mette a fare altro. Ma quando è stata l’ultima volta che ci è passato per la testa (e ci è venuta voglia) di dare una pulita alle nostre periferiche di gioco? Già vi vedo: ad alcuni si accende una lampadina, non ci avevano mai pensato, altri cominciano a sfogliare l’album di famiglia impolverato in cantina alla ricerca di una prova tangibile che questo sia mai avvenuto, o magari altri si chiedono semplicemente “perché dovrei?”. Bene vi consiglio di farlo periodicamente e a breve vi spiegherò per quale motivo. Se durante l’infanzia una delle tesi a vostro favore sollevate contro le polemiche genitoriali che vi invitano a uscire all’aria aperta e giocare, invece di perdere tempo davanti ai videogiochi, figurava frasi come: “fuori è sporco” o “fuori fa freddo, rischio di prendermi un raffreddore”, ecco, forse dentro casa non è poi così pulito e diciamo che il rischio di prendervi qualcosa, seppur remoto, è sempre dietro l’angolo, o meglio sotto al vostro naso mentre videogiocate.

Come alcuni di voi già sapranno l’ambiente intorno a noi è popolato da miliardi di batteri, innumerevoli microrganismi che nella stragrande maggioranza dei casi sono innocui se il nostro sistema immunitario funziona a dovere. Lo stesso corpo umano trasporta queste minuscole popolazioni, che si concentrano in soprattutto sulle mani.
Cosa accade quindi, quando mettiamo mettiamo gli artigli sui nostri controller? Semplice, parte dei microrganismi che custodiamo gelosamente con noi migrano sulle periferiche di gioco (joypad o mouse e tastiera a seconda delle abitudini). Macroscopicamente parlando nulla di sconvolgente dunque, ma se prendiamo il microscopio e osserviamo la situazione dal punto di vista dei microrganismi come nelle migliori puntate di “Esplorando il corpo umano”, scopriremo che i nostri controller sono più sporchi del water di casa. Precisamente, la ceramica raccogli-bisogni media in casa ospita 1,600 germi per 100 cm2 mentre sui nostri fidati controller ci fanno compagnia la bellezza di 7,863 germi per 100 cm2.

All’improvviso l’acqua del water sembra un toccasana.

Prima di cominciare a strapparvi la pelle a morsi, o dare fuoco alle vostre periferiche, niente paura. È chiaro che se la presenza di tutti questi microrganismi fosse nociva saremmo già tutti morti, o confinati in quarantena a giocare per il resto della vita a E.T. per Atari 2600. Fortunatamente il nostro sistema immunitario ci tiene al sicuro, negando categoricamente l’accesso a ospiti non graditi nel nostro organismo, ognuno al suo posto insomma.
Ciò non toglie che tra un’avventura con Aloy e la raccolta di Lune con Mario, perdere cinque minuti una volta ogni tanto per fare manutenzione igienica dei nostri dispositivi di gioco potrebbe essere una buona idea. Per quanto efficiente il nostro sistema immunitario non è infallibile, ed è inoltre suscettibile a periodi di forte stress o stanchezza, situazioni in cui difficilmente il nostro primo pensiero è quello di disinfettare i controller o la tastiera con cui giochiamo.
Per rimarcare quanto un po’ di prevenzione possa essere una buona idea,  approfittiamone quindi per fare la conoscenza di alcuni dei simpatici abitanti microscopici sulle vostre mani. Queste che vado ad elencare sono solo alcuni delle (tantissime) specie batteriche che colonizzano il nostro organismo, descrivendo brevemente gli effetti patogeni che alcuni batteri appartenenti possono portare:

Ecco, sebbene presentati in questo modo siano tutto fuorchè rassicuranti, è bene sapere che anche queste specie (e le molte altre qui non elencate) contribuiscono alla difesa del nostro organismo da patogeni male intenzionati, facendo letteralmente competizione con quest’ultimi.
Qualcuno di voi a questo punto potrebbe chiedersi “Ok, videogioco da una vita e non mi sono mai preso più di un raffreddore, qual è il problema?”, chiaro, come dicevo più su, se in condizioni ordinarie e di salute questo fosse un problema, la popolazione videogiocante sarebbe continuamente ammalata. I problemi potrebbero però manifestarsi quando meno ve lo aspettate.

 

Non si sa mai che vi ritroviate ad avere a che fare con un certo fungo…

 

Disinfettante e olio di gomito
Lavatevi le mani, armatevi di disinfettante e carta e cominciate a strofinare quei controller
I microrganismi in generale (non solo i batteri) sono spesso e volentieri piccoletti piuttosto ansiosi di mettere radici e creare una bella colonia. Questo vuol dire che sia quelli abitanti il nostro organismo senza arrecare danno, sia quelli esterni, non appena hanno un’opportunità ci si fiondano senza pensarci due volte, in modo del tutto simile a quanto avete visto in The Last of Us e l’infezione fungina che ha dato via al tutto.
Quindi vi chiedo: smettereste di lavarvi i denti, o di pulire il vostro bagno? Nel 90% dei casi immagino che la risposta sia no (mi dispiace per familiari e amici del rimanente 10%). Quindi prossimi passi: lavatevi le mani, armatevi di disinfettante e carta e cominciate a strofinare quei controller, ovviamente tenete a mente che sono sempre apparecchi elettronici, per cui fate attenzione a come e dove pulite. Bada bene però, pulire le vostre periferiche di gioco non elimina completamente la presenza di microrganismi ma ne riduce di molto il numero, abbassando significativamente il rischio in caso di necessità. Eliminarli tutti sarebbe un’impresa impossibile persino per un tipo tenace come Kratos, non a caso nelle pubblicità spesso sentite dire “elimina il 99,99% dei batteri” (cifra assurdamente falsa, ma per quanto una bugia, rende l’idea).
A questo punto siete liberi di seguire o non seguire il consiglio, può sembrare una roba da poco, ma anche lavarsi le mani prima di mangiare lo sembrava, e guardate dove siamo arrivati oggi.

#LiveTheRebellion