Recensione The Legend of Zelda: The Wind Waker HD

La leggenda narra di come l’Eroe del Tempo sconfisse il malvagio Ganon e lo sigillò grazie all’aiuto dei sette saggi di Hyrule. Mille anni dopo quell’epica battaglia, il signore del male è riuscito a liberarsi e minaccia di far piombare nuovamente il mondo nel caos. Nel frattempo molte cose sono però mutate e le pianure verdi di Hyrule non esistono più, lasciando il posto ad un’immensa distesa d’acqua. Anche la popolazione è stata costretta ad adattarsi alla nuova vita, portando alla nascita di nuove razze e alla conseguente estinzione di vecchie. Questa è l’introduzione che venne data a The Wind Waker, primo capitolo per GameCube della serie The Legend of Zelda, datato Maggio 2003 per noi europei. A dieci anni di distanza, per rafforzare la ancora esigua galleria di titoli per Wii U, Nintendo cerca di far breccia in coloro che amarono l’avventura in cel-shading di Link e di conquistare nuovi fan grazie ad un remake completo del titolo, denominato semplicemente The Legend of Zelda: The Wind Waker HD. Come nel caso di Ocarina of Time 3D, anche questa volta non si tratta di un semplice porting, come ormai siamo abituati negli ultimi anni, ma di un vera e propria nuova veste grafica per il titolo del 2003.

Solcando di nuovo il mare blu

I giorni si susseguono felici sull’Isola Primula, dove Link e sua sorella Aril vivono spensierati in compagnia della nonna e degli altri strani isolani, almeno fino a quando, dopo aver ricevuto dalla Nonna una orribile tunica verde come regalo di compleanno, Link vede un enorme uccello nero trasportare una ragazza svenuta. Il ragazzo non perde un attimo e si precipita all’inseguimento, riuscendo a salvare la malcapitata. Il pennuto non demorde, ma commette un errore madornale: afferra infatti Aril scambiandola per la sua preda originaria. La ragazza, sentendosi in colpa per il rapimento, decide di aiutare il nostro eroe e gli propone di salpare sul suo veliero pirata: la Capitana Dazel e la sua ciurma sono infatti corsari temuti per tutti i mari di Hyrule. Per una serie di eventi che non vi stiamo a raccontare (nel caso non lo abbiate ancora giocato) i due si divideranno, e Link incontrerà il compagno di viaggio che in quest’avventura sostituisce Navi la fatina o Egeyo il cappello: il Veliero parlante Re Drakar. Insieme i due partiranno alla ricerca di un modo per liberare Aril e nel frattempo salvare tutta Hyrule dal crudele Ganondorf. Così cominciava nel 2003 e così ricomincia a dieci anni di distanza The Wind Waker HD, mostrandoci tutti i suoi personaggi ancora freschi e pimpanti, come se fossero stati creati ieri. Ogni personaggio di The Wind Waker, dai principali ai secondari, fino all’ultimo dei mostri, è curato fino al minimo particolare, compresi abitudini e modi di parlare (o meglio, di esprimersi a versi), coinvolgendo il giocatore in una sensazione che pochi titoli al giorno d’oggi riescono a donare. La trama di The Wind Waker si dipana in circa trenta ore, con tanti colpi di scena (alcuni sfortunatamente intuibili a causa delle scelte dell’adattamento italiano) ed un finale strappalacrime che resta, a dieci anni di distanza, uno dei migliori della serie. Ma come ogni capitolo di Zelda, anche The Wind Waker HD trova la sua forza nelle missioni secondarie: dalla omnipresente raccolta dei frammenti di cuore, alla ricerca di tesori subacquei, ai minigiochi più disparati, fino al riempire di modellini dei personaggi la Galleria Minintendo ed all’aiutare i poveri isolani in difficoltà con le loro richieste assurde; il tutto occuperà almeno una cinquantina d’ore, e garantisce giocabilità al titolo anche dopo aver finito la storia principale. Hyrule è viva, grazie anche agli eventi metereologici ed al susseguirsi del giorno e della notte: sarà interessante scoprire cosa fa un determinato personaggio in ogni determinato momento; oppure inseguire per mare il Veliero Fantasma a caccia di tesori sconfinati nelle notti di mezza luna (uno scorfano parlante ci ha detto che la nave nasconde un pezzo di Tritorta! Vallo a capire! n.d.Guido); o ancora improvvisarsi paparazzi sulle 49 isole presenti nel gioco (nonostante alcune siano meno ispirate di altre) incontrando fino all’ultimo personaggio e imparandolo a conoscere. Hyrule conquisterà coi propri colori e le atmosfere tutti coloro che gli daranno una prima possibilità e allo stesso tempo, farà innamorare di nuovo tutti coloro che il titolo lo hanno già divorato.

Mai più senza Gamepad

Anche il gameplay di The Wind Waker HD è praticamente identico in tutto e per tutto alla versione GameCube, sebbene cambi ovviamente la mappatura dei tasti: con ZL potremo agganciare l’avversario, mentre con X,Y, e R (che sostituisce Z) potremo utilizzare uno degli strumenti dell’arsenale di Link. La spada è come al solito posta su B, mentre A resta il pulsante per ogni altro tipo d’azione, più il contrattacco, che a distanza di anni facilità ancora le battaglie contro gli scagnozzi di Ganondorf. Anche in nave i controlli restano praticamente gli stessi della scorsa versione. Anche se la croce direzionale ci verrà incontro permettendoci di posizionare gli strumenti utili come cannone e rampino l’unica vera novità di questa sezione è la vela, che non dovrà più occupare uno dei tre posti adibiti agli oggetti, ma sarà utilizzabile in qualsiasi momento con A. La sorpresa del gameplay di The Wind Waker HD risiede tutta nell’utilizzo del GamePad: per la prima volta in uno Zelda su console fissa abbiamo infatti un inventario in tempo reale, che grazie al touchscreen del controller unico di Wii U permette al nostro eroe di cambiare arma con un semplice tocco, senza mettere in pausa il gioco. Una vera rivoluzione nel gameplay della serie, che dona più fluidità e continuità alle battaglie e permette di cambiare strategia in tempo reale senza spezzare il ritmo frenetico. Sul gamepad dimorano anche la mappa del mondo, divisa in settori come su Game Cube, con tanto di statistiche sui tesori trovati e sugli scorfani sfamati, mentre sulla sinistra troveremo tutte le mappe del tesoro raccolte e pronte ad essere consultate in qualsiasi momento, sempre senza interrompere il gioco. Infine con alcuni strumenti come l’arco, il rampino e l’immaginografo potremo sfruttare i sensori di movimento del GamePad in alternativa all’analogico destro. Calibrati quasi alla perfezione, con un margine di errore veramente minimo, aumenteranno la precisione dei colpi senza intaccare minimamente il ritmo del gioco dovuto alla ricalibrazione (come accadeva in Skyward Sword). Per chi volesse giocare senza GamePad, e dunque perdersi l’ebrezza dell’inventario in tempo reale, l’intero gioco è comunque affrontabile anche col Controller Pro. Nintendo ha saputo sfruttare la propria console dando nuova linfa al comparto tecnico di The Wind Waker, offrendo una nuova esperienza di controllo che sarà sicuramente uno standard per il prossimo capitolo su Wii U.

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Buone nuove nel mare di Hyrule

The Wind Waker HD non mostra miglioramenti solamente nel gameplay, anzi, Nintendo è andata a correggere molti dei piccoli difetti della versione originale, di cui molti giocatori si lamentarono ai tempi. La prima grande aggiunta è la possibilità di cominciare il gioco in Modalità Eroica (o di cambiare modalità ogni volta che caricheremo un salvataggio), donando un livello di sfida leggermente più alto rispetto al normale: se affronteremo il gioco in Eroica i nemici infliggeranno il doppio dei danni, e la salute sarà recuperabile solo tramite pozioni, frammenti di portacuore e fate. Pur essendo più difficile, The Wind Waker HD in Eroica resta comunque una sfida fattibile, e per non andare in Game Over basterà stare attenti agli ostacoli e misurare bene i propri movimenti. Un’altra delle lamentele rivolte verso la versione GameCube era dovuta alla durata dei viaggi in barca tra un isola e l’altra. In The Wind Waker HD viene introdotta la Vela Rapida, stoffa speciale che quando issata ci farà viaggiare al doppio della velocità e che, come per magia, ci permetterà di avere sempre il vento in poppa, evitando l’utilizzo della Bacchetta del Vento mentre stiamo navigando. La Vela Rapida non sarà disponibile da subito, andrà infatti trovata sull’isola Taura (ovviamente non vi diciamo altro per non rovinare il brivido della ricerca n.d. Guido), ma permetterà di risparmiare molto tempo, soprattutto a quei giocatori che non vogliono godersi il mare sconfinato e vogliono toccare al più presto la terraferma. L’ultima modifica di un certo peso al gioco originale riguarda la quest della Triforza, protagonista della seconda parte del gioco. In The Wind Waker HD non dovremo andare a caccia prima delle mappe del tesoro, e poi delle rispettive posizioni dei frammenti della Triforza, ma basterà un’unica Super Mappa e ben cinque degli otto pezzi saranno disponibili dopo aver superato le rispettive prove. Il tutto rende la missione molto meno noiosa e più sopportabile, anche se avremo gradito maggiormente l’inserimento di qualche dungeon aggiuntivo. Segnaliamo una piccola aggiunta per l’Immaginografo, ovvero la macchina fotografica di Link, utile per creare le immagini dei modellini della Galleria Minintendo, e che questa volta ci permetterà perfino di farci degli autoscatti durante le nostre avventure. Link potrà assumere quattro espressioni diverse fotografandosi insieme a luoghi, persone, oggetti e nemici, foto che potranno ovviamente essere pubblicate su Miiverse. Ed è appunto con Miiverse che chiudiamo questa carrellata di novità: quando incontreremo per la prima volta l’inquietante Tingle, ci verrà data la Bottiglia Tingle, ampolla speciale capace di condividere i propri messaggi con gli utenti di tutto il mondo: troverete infatti bottiglie sparse per tutte le isole di gioco, contenenti foto e pensieri degli altri giocatori. Non preoccupatevi e soprattutto non temete gli spoiler: dalle impostazioni potrete decidere se ricevere bottiglie contenenti anticipazioni, o se limitarvi alle bottiglie dei vostri amici. La Bottiglia Tingle sostituisce l’unica mancanza nell’inventario rispetto alla versione GameCube, ovvero la Radio Tingle: il sistema che permetteva di collegare il GBA al cubo e sbloccare segreti nei dungeon di gioco, una sorta di antenato del gameplay su due schermi, ereditato da Wii U.

Anche se fuori sono diverso…

Come abbiamo detto più volte, lo spirito di The Wind Waker HD è lo stesso di dieci anni fa, con qualche miglioria sparsa qua e là, ma l’HD nel titolo non è soltanto di facciata, e ci mostra un Link ed una Hyrule rinnovati anche sotto l’aspetto grafico. Nel 2003 The Wind Waker sconvolse lo zoccolo duro dei nintendari presentando uno stile grafico di gran lunga diverso dagli altri due Zelda 3D. Completamente in cel-shading, le atmosfere del titolo si distaccavano di gran lunga dai predecessori: Link, che da allora venne chiamato Toon Link (Link Cartone), acquisì la propria individualità distaccandosi così tanto dal Link realistico di Ocarina of Time e Majora’s Mask che diventò perfino un personaggio a se stante nel cast di Super Smash Bros. Brawl. A dieci anni di distanza, Toon Link torna su una console domestica (dopo i capitoli su DS) e lo fa con un aspetto completamente rinnovato, con colori più nitidi e sgargianti, ed un effetto blur che potrebbe sembrare fastidioso (e non è esagerato come nei primi video d’annuncio) ma che in realtà da quel pizzico in più alle luci. Ad onor di cronaca c’è da riscontrare un leggero calo di frame quando si combatte in mare con i cannoni, e la texture dell’acqua tende a coprire il fondo di Drakar quando andiamo troppo veloci, ma sono piccoli difetti quasi inesistenti di fronte alla maestosità dei colori e degli ambienti. Le musiche sono, come al solito, affidate a Koji Kondo, con gli stessi brani di dieci anni fa, rieseguiti per l’occasione: il perfetto sottofondo musicale alle avventure di questo giovane Link. Come l’originale, anche The Wind Waker HD è completamente sottotitolato e tradotto in italiano, ed anche se alcuni adattamenti dei nomi risultano ora come allora, sbagliati e fuorvianti (Basti pensare a Dazel, Tetra nell’originale n.d. Guido), resta tutto sommato un buon lavoro,  usufruibile da un pubblico di tutte le età. Con tutte queste aggiunte, The Wind Waker HD è sicuramente la versione definitiva del titolo del 2003. Un capitolo imperdibile per coloro che non vi giocarono ai tempi, ed una buona scusa per vederne i miglioramenti per quelli che l’hanno giocato sul compianto GameCube. Non una rimasterizzazione HD come la valanga uscita negli ultimi anni, ma una revisione del gioco vero e proprio, come lo sono stati Ocarina of Time 3D due anni fa o DuckTales Remastered quest’anno.

Verdetto
9 / 10
Non è importante la destinazione, ma il viaggio per raggiungerla.
Commento
Dopo averlo divorato su GameCube dieci anni fa, non potevo esimermi dal completare un'altra volta il capitolo più bistrattato tra gli Zelda 3D. Il risultato è stato un vero e proprio mare d'emozioni che ritornavano in superficie, la trama superba e l'atmosfera magica, unite alle migliorie di questa nuova versione (Su tutte l'inventario in tempo reale), rendono The Wind Waker HD un titolo imperdibile per ogni possessore di Wii U, che l'abbia già giocato o meno.
Pro e Contro
Un'occasione da non perdere per chiunque non l'abbia giocato nel 2003
Inventario in tempo reale utile e comodo
Le novità aggiunte e i cambiamenti migliorano realmente l'esperienza rispetto all'originale

x Pur con la modalità eroica resta uno degli Zelda più facili
x Qualche calo di frame durante i colpi di cannone in mare

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