Recensione The Legend of Zelda: Skyward Sword

Dopo cinque anni dall’uscita di Twilight Princess e dopo numerosi e appetitosi trailer presentati da Nintendo negli ultimi anni, il 18 Novembre scorso tutti i fan di The Legend of Zelda, ansiosi di poter vivere quella che si narrava essere l’inizio delle incredibili avventure di Link, hanno potuto mettere finalmente le mani sull’attesissimo Skyward Sword, l’ultimo titolo di Zelda previsto per Nintendo Wii. Il mondo lo aspettava, Link non ha tardato.

Un nuovo inizio

Con una veste grafica in cel-shading, che finora ha caratterizzato solo i capitoli di Toon Link, Eiji Aonuma ci porta agli inizi della storia delle storie, ben prima di tutte le avventure finora vissute dall’eroe di verde vestito di casa Nintendo.
Durante questo nuovo incredibile viaggio, scopriremo un sacco di antefatti sull’universo Zelda, con chicche uniche come la vera storia della nascita della Master Sword (Spada Suprema nella versione italiana, ndr) e, com’è giusto che sia, dovremo combattere un nuovo temibile avversario (anzi, due): il Re di tutti i demoni ed il suo principale seguace Ghiraim.
Le vicende narrate da Skyward Sword ci portano ad OltreNuvola, città sospesa nel cielo dove gli umani vi si sono trasferiti, dopo la battaglia della Dea Hylia con il Re dei demoni Mortipher. Ad OltreNuvola ritroviamo sia la principessa Zelda – la quale, all’inizio, è tutto meno che una vera e propria principessa – che il sempreverde (passateci il gioco di parole…) Link, entrambi pronti per il Battesimo di Volo di quest’ultimo; così avrà inizio la nostra avventura, quella che segnerà per sempre i sogni di ogni fan di una tra le più longeve saghe (ben 25 anni!) della storia del videogiochi. Quella che svelerà come tutto iniziò.
Gli umani sono legati, sin dalla nascita, a dei grossi uccelli guardiani, i quali li accompagneranno verso quello che sarà il loro destino; per diventare Cavalieri della Dea, gli umani devono superare il già citato Battesimo di Volo, una prova che consiste per l’appunto nel dimostrare di saper cavalcare un Solcanubi, e recuperare una statua sacra. Gli apprendisti che riescono a superare la prova vengono premiati dalla messaggera della Dea che, guarda caso, in onore del venticinquesimo anniversario della prova (!) sarà la figlia del Capo dei Cavalieri, la nostra amatissima Zelda (e, sempre per ironia della sorte, riscoperta amica d’infanzia di Link). Dopo questo esame, Link e Zelda partono in volo in sella ai loro Solcanubi, ma vengono sorpresi da un tornado che li separa.
Quando riprende i sensi, Link si risveglia da solo ad OltreNuvola e, indossata finalmente la divisa verde (che scopriamo essere la divisa dei Cavalieri della Dea) decide di partire alla ricerca della cara amica.

 

Piacere, Faith!

Come in ogni capitolo della Leggenda, anche in Skyward Sword avremo un’accompagnatrice. Così come fecero Navi e Midna, anche Faith ci terrà sempre compagnia, e ci assillerà, nel corso delle nostre avventure.
Faith è l’anima della Spada della Dea e, oltre a dare consigli su come proseguire l’avventura, fornirà al giocatore una sorta di rilevatore (attivabile con il tasto C del Nunchuck) con cui il giocatore potrà cercare, puntando il WiiMote verso lo schermo, sia luoghi utili alla trama che i molteplici collezionabili sparsi per le vastissime lande che andremo ad esplorare, così come tradizione vuole.

Uno contro uno, il duello è servito

Il gameplay delle fasi di combattimento si basa tutto sul tanto atteso, quanto nuovo ed innovativo per la serie, “sistema 1:1”. Questo sistema permette un’immedesimazione unica nella storia dei giochi di The Legend of Zelda: Link, quando sguainerà la spada, ripeterà gli esatti movimenti del giocatore nel momento esatto in cui quest’ultimo li compirà. Tutto questo grazie alla tecnologia WiiMotionPlus che perfeziona i movimenti del nostro eroe. Il giocatore potrà, quindi, combattere battaglie in tempo reale come mai prima d’ora in venticinque anni di avventure, diventando un tutt’uno con il protagonista.
Se da un lato WiiMote è fedele nella riproduzione dei fendenti, il sistema risulta ahinoi abbastanza incerto nell’utilizzo dello Scudo. Muovendo in avanti il Nunchuck infatti, Link si difenderà – come da mappatura – dagli attacchi nemici; tuttavia il movimento dello Scudo di Link è, dopo ore di gioco consecutivo, ritardato di qualche secondo rispetto a quello che compie il giocatore con il Nunchuck: ciò si “sente” parecchio durante i playthrough più lunghi e va a penalizzare il gameplay delle ultime due battaglie della trama, ma per fortuna è facilmente risolvibile effettuando una nuova sincronizzazione “di sicurezza” del WiiMote prima di quelle che riterrete essere battaglie importanti.

L’equipaggiamento dell’eroe

Oltre ad imbracciare, come la Leggenda vuole, i classici spada e scudo, Link avrà come al solito moltissimi strumenti ed armi “secondarie” da poter utilizzare per proseguire al meglio nella sua epica avventura. Dalla classica e storica fionda al nuovissimo Pinzabeo, tutti gli strumenti che Link si ritroverà in questo Skyward Sword sono decisamente variegati ed incredibilmente utili.
Inoltre, per la prima volta nella saga di The Legend of Zelda, la maggior parte degli strumenti – scudi compresi – sarà migliorabile presso il bazar di OltreNuvola: questo aggiunge una profondità unica al brand della Leggenda, avvicinando ancora una volta la serie anche al genere dei giochi di ruolo. Portando al Capomastro i materiali ed oggetti giusti, Link diventerà una macchina da guerra ambulante.
Se invece porteremo al Mercante di Pozioni gli insetti raccolti in giro per il mondo, racimolati grazie all’immancabile retino, potremo migliorare anche l’efficacia e le capacità delle pozioni (ciò si rivelerà fondamentale nella modalità Eroe, ndr).

Una Lira da accordare

Così come suonammo, parecchi anni fa, l’ocarina in The Legend of Zelda: Ocarina of Time, in Skyward Sword potremo utilizzare una Lira ma a differenza degli strumenti musicali visti negli altri capitoli di TLOZ, che seguivano note e movimenti precisi del joypad della console Nintendo di turno, questa volta per suonare qualsiasi brano basterà muovere il WiiMote verso destra e sinistra, andando a ritmo di musica (qualcuno ha pensato a WiiMusic? ndr). Questo, purtroppo, è uno dei piccoli difetti di quello che si rivela essere il successore (anche se, in realtà, ne è il predecessore) di quel capitolo ritenuto da molti uno dei migliori giochi mai sviluppati nella storia della nostra industria. Ma si sa, la perfezione non è di questo mondo… E nemmeno di quello di Link, a quanto pare.
Tornando a noi, la Lira servirà anche ad evocare le statue Sheikhan, le quali doneranno al giocatore consigli sulla zona oppure, all’interno dei dungeon, faranno apparire delle pareti speciali dove, disegnando gli adeguati simboli, appariranno indispensabili oggetti extra come bombe, frecce, cuori, fate o rupie.

 

Nel blu dipinto di blu

Viaggiando con il Solcanubi carminio di Link nei cieli di Hyrule, esploreremo tutto il mondo di gioco e potremo partecipare alle numerose sotto-quest centellinate qua e la, così come succede in ogni TLOZ, e non mancheranno nemmeno minigiochi e Frammenti di Cuore da recuperare tra un “passatempo” e l’altro, allungando smisuratamente l’esperienza del giocatore (mentre le ore di gioco si susseguiranno, inesorabilmente, l’una dopo l’altra) e portandolo a spendere diverso tempo nei cieli con l’eroe verde, a spasso del suo Solcanubi. Badate, l’idea di base è la stessa di quella che portò Toon Link a muoversi da un’isola all’altra per mezzo della sua imbarcazione in Wind Waker ma, grazie al cielo (è proprio il caso di dirlo! ndr), non si tratterà più di affrontare lunghissimi e noiosi viaggi scanditi (quando il game engine gradiva… ndr) da momenti di vento a favore: qui si vola, e pure tanto, senza dover aspettare i comodi di un qualsivoglia algoritmo!

Note e disegni da manuale

L’ispirato e sempre azzeccatissimo tocco musicale di Koji Kondo, e della sua impeccabile orchestra, accompagna anche questo nuovo capitolo di The Legend of Zelda infondendo gioia alle orecchie dei videogiocatori e catapultando ogni provetto Link nel variegato ed infinito universo che più gradiscono conoscere ed esplorare.
E se il comparto musicale di Skyward Sword mantiene gli altissimi standard della Leggenda, anche il character design non è da meno. I personaggi di questa nuova Hyrule sono caratterizzati fino all’ultimo pixel; tra l’altro, oltre alle nuove razze, non mancano numerose e graditissime citazioni (grafiche e non) a personaggi dei vecchi capitoli.
Skyward Sword riesce dunque a farsi ricordare ed a rimanere ben distinto nelle memorie di chi lo vorrà nella sua libreria di giochi per Nintendo Wii, vuoi per le sue epiche melodie o per gli inconfondibili personaggi che lo definiscono, tanto che arriverete addirittura a volerne dimenticare qualcuno: Ghiraim potrebbe risultare odioso a molti dei giocatori (me compreso, ndKisu)!

Ancora una volta, The Legend of Zelda significa un genere a sé stante

L’ha detto Aonuma, lo sottoscrive ogni critico nel pieno delle sue capacità analitiche, lo dice ogni vero amante della serie: The Legend of Zelda non appartiene ad alcun genere di videogiochi, è un genere a sé stante. È il genere “The Legend of Zelda”. E anche questo prequel dei prequel non è da meno, anzi, definisce ancor di più la peculiarità di questa serie unica nell’industria dell’intrattenimento digitale.
Skyward Sword non è solo un titolo d’azione e non è un semplice gioco d’avventura: è un connubio di generi, anche molto diversi tra loro, capace (come solo questo brand sa e può fare) di passare da fasi prettamente action a fasi stealth, passando per momenti da puzzle game alla crescita e miglioramento di armi e oggetti come ogni buon RPG comanda. Tutto questo mentre i minigiochi riescono a diventare da semplici variazioni sul gameplay a vero e proprio motivo di acquisto del disco di gioco, come nessun altro titolo potrebbe neanche lontanamente provarci.
The Legend of Zelda: Skyward Sword riesce così, con tanto variegato materiale e poche magagne tecniche, a soddisfare qualsiasi tipo di giocatore, che sia grande o piccino, dal pad sopraffino o da “una partita e via”: ce n’è per tutti i gusti, per tutte le età.

Verdetto
9 / 10
Vola anche tu sull'uccello di Link
Commento
The Legend of Zelda: Skyward Sword è il capitolo major che tutti i fan di Zelda attendevano da molti anni. Riesce a riproporre e superare le emozioni che Twilight Princess non è stato capace di lasciare impresse nei miei ricordi. Ci troviamo dunque davanti al vero degno successore di Ocarina of Time; anche se non riesce a superarlo in pieno, Skyward Sword riesce a donare quelle sensazioni uniche che pochi giochi riescono ormai a lasciare, diventando un acquisto obbligato a tutti i possessori di Nintendo Wii, amanti o neofiti della saga che siano, dato che segna un nuovo punto d'inizio. Sia per la saga stessa che per la console in procinto di abbandonare la luce dei riflettori.
Pro e Contro
Nuovi design ben riusciti
Nuovi personaggi convincenti
Combattimento 1:1 divertente
Colonna sonora eccellente ed incantevole

x Controlli della Lira poco soddisfacenti
x Ambienti riciclati troppo spesso
x WiiMotionPlus poco preciso con alcuni minigiochi

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