A distanza di due mesi dal rilascio su PC di Danganronpa: Trigger Happy Havoc, Spike Chunsoft si appresta a rilasciare su Steam anche il porting del secondo capitolo ad un costo di 29,99€, offrendo un’esperienza a 1080p e 60 FPS. Danganronpa 2: Goodbye Despair, rilasciato originariamente in Giappone su PSP nel 2012 e approdato su PlayStation Vita in Occidente nel settembre 2014, è un titolo che ormai vanta numerosi appassionati. Sarà riuscito questo porting a proporre un’esperienza altrettanto valida ad un pubblico vasto ed esigente come quello dei giocatori PC?
Versione testata: PC
Destination Despair
L’inizio di Danganronpa 2: Goodbye Despair è molto simile a quello del primo episodio della saga: il protagonista, Hajime Hinata, viene ammesso alla Hope’s Peak Academy ma sviene all’entrata e si ritrova in un’aula insieme ad un nuovo gruppo di Ultimate tutti da scoprire. I ragazzi vengono portati su un’isola deserta di nome Jabberwock Island dalla coniglietta-mascotte Usami, che si autoproclama loro insegnante e propone un programma del tutto opposto al perfido gioco di uccisioni: gli studenti non saranno infatti autorizzati ad esercitare alcun tipo di violenza e l’unico modo per lasciare il luogo è convivere in pace fino ad ottenere abbastanza Hope’s Fragment. Quando i ragazzi sembrano aver finalmente abbandonato i sospetti iniziali, iniziando a godersi tutte le attrazioni proposte dall’isola, Monokuma farà prepotentemente breccia nell’atmosfera di tranquillità creatasi e metterà fuori gioco Usami rubandole la sua bacchetta magica. Da questo punto in poi, il perfido orso sottometterà di continuo la povera coniglietta, cambiandole i connotati e perfino ribattezzandola Monomi. Si adopererà inoltre per aggiungere le sue regole agli e-handbook degli studenti per dare il via ad una nuova edizione del gioco di uccisioni: se i ragazzi vorranno lasciare l’isola, dovranno uccidersi l’un l’altro senza farsi scoprire, esattamente come nel primo capitolo.
Dopo un inizio lento, forse atto a concedere del tempo per conoscere ed apprezzare questo nuovo gruppo di protagonisti, inizieranno ad emergere sempre più indizi su quanto avviene dopo la fine di Danganronpa: Trigger Happy Havoc che spingeranno il giocatore a voler proseguire a testa bassa per riuscire a sbrogliare la matassa e svelare tutti i misteri che i ragazzi di Spike Chunsoft hanno in serbo per loro. La trama raggiunge il suo apice nei capitoli finali e gli schiaffi morali saranno tali da costringere seriamente il giocatore a mettere in discussione il suo pensiero sulla vicenda e sulla propria visione del bene e del male.
Uno dei punti di forza di tutta la serie consiste nella caratterizzazione stereotipata al limite dei personaggi, che in Danganronpa 2 risultano ancora più apprezzabili a causa di una forte crescita emotiva e di un ampio sviluppo delle loro personalità in seguito agli eventi della trama. Ultimo, ma non meno importante, Danganronpa 2: Goodbye Despair subisce una brusca impennata per quanto riguarda la difficoltà, ora decisamente calibrata meglio per offrire un livello di sfida molto più arduo e godibile per soddisfare anche i giocatori più esigenti.
You’re the only one!
Danganronpa 2: Goodbye Despair, così come il suo precedessore, è una Visual Novel investigativa che include elementi esplorativi tipici dei punta e clicca. Nelle fasi di Daily Life sarà possibile esplorare Jabberwock Island e socializzare con i compagni di classe durante il Free Time, offrendo loro dei doni per ottenere gli Hope’s Fragment. Approfondendo al massimo una relazione, il personaggio regalerà un’abilità più forte di quelle disponibili in negozio: esse infatti, a differenza del primo capitolo, si potranno acquistare con la suddetta valuta ed il limite equipaggiabile sarà fornito dal livello di Hajime, che aumenterà camminando, interagendo con gli oggetti e con gli altri studenti. Tra le nuove aggiunte per rendere ancora più vario il gameplay troviamo l’e-pet, una sorta di Tamagotchi di cui bisognerà prendersi cura per farlo evolvere e la caccia ai Monokuma nascosti, unico metodo per ottenere Monocoin a parte i processi. Una volta rinvenuto un cadavere si entrerà in fase investigativa Deadly Life, nella quale bisognerà ritrovare tutti gli indizi e le testimonianze utili per scovare ed esporre il colpevole. Terminata la ricerca, Monokuma farà accedere i giocatori alla Monokuma Rock (luogo che ricorda moltissimo il Monte Rushmore) per prendere l’ascensore ed inoltrarsi nelle viscere della terra, fino alle nuove ambientazioni per i famigerati Class Trial.
Durante questi veri e propri processi il giocatore verrà guidato alla soluzione del caso attraverso vari mini-giochi la cui difficoltà è stata calibrata molto meglio rispetto al primo capitolo: saranno necessarie una buona dose di logica e conoscenza dell’inglese per risolvere gli enigmi. Un’ottima cosa risulta essere l’imprevedibilità fin dall’inizio del colpevole, rendendo divertente creare le proprie teorie in merito al caso per poi vederle crollare come un castello di carte grazie a colpi di scena assolutamente superbi. Di volta in volta si dovrà affrontare una composizione diversa dei seguenti minigiochi: Nonstop Debate, Hangman’s Gambit, Logic Dive, Rebuttal Showdown, Spot Selection, Panic Talk Action e Closing Argument. Per quanto riguarda i giochi già presenti in Trigger Happy Havoc, sono stati rivoluzionati in modo da renderli ugualmente appetibili e, se possibile, più intricati di prima per renderli compatibili con il nuovo livello di difficoltà. Nel Nonstop Debate ora è possibile anche decidere se concordare con le affermazioni effettuate da un compagno, evidenziate in blu invece che in arancione come i weak spot. Durante l’Hangman’s Gambit a volte sarà necessario comporre anche più di una parola e per farlo bisognerà unire almeno due lettere dello stesso tipo e spararle nell’ordine corretto, evitando che lettere diverse si scontrino per non subire danni. Il Closing Argument presenta più indizi sugli spazi vuoti da riempire nel fumetto, ma i tasselli verranno forniti a gruppi di cinque e non sarà possibile vedere gli altri finché non si saranno inseriti tutti quelli corretti dei set precedenti. La Bullet Time Battle si è trasformata nella Panic Talk Action, nella quale il giocatore farà affidamento sul proprio ritmo per distruggere gli scudi psichici e le affermazioni di altri personaggi per metterli a tacere con la forza. Esaminiamo infine le nuove aggiunte partendo dalla Logic Dive, un minigioco nel quale si dovrà guidare Hinata in una traversata virtuale ad ostacoli nella sua mente per aiutarlo a raccogliere le idee e giungere alla soluzione corretta rispondendo ad un massimo di tre domande. Potrebbe capitare che come prova venga presentata una foto: in tal caso avremo uno Spot Selection, nel quale il giocatore sarà tenuto a mettere in mostra un punto particolare dell’immagine, che contraddice o concorda con quanto emerso nel corso del processo. A volte alcuni personaggi emergeranno di prepotenza per interrompere Hinata con le loro chiacchiere: sarà pertanto necessario affrontarli in un Rebuttal Showdown, minigioco nel quale sarà necessario tagliare, letteralmente, tutte le loro affermazioni senza lasciarsi sopraffare ed infine attaccare il loro punto debole tramite una Truth Sword. Una volta messi insieme tutti i tasselli del puzzle, il colpevole verrà smascherato e Monokuma lo sottoporrà ad una delle sue “Punizioni Speciali“.
Una volta terminato il gioco saranno disponibili molti più contenuti rispetto a Trigger Happy Havoc. Innanzitutto si sbloccherà la Modalità Isola, del tutto equivalente alla School Mode del primo capitolo: quest’avventura si svolge in una trama alternativa, nella quale Usami è riuscita a sconfiggere Monokuma e quindi gli studenti potranno vivere in pace la loro gita scolastica. La bizzarra insegnante di tanto in tanto assegnerà loro delle scadenze entro le quali i ragazzi dovranno costruirle determinati oggetti. Nel tempo libero e grazie ai Trip Ticket si potranno approfondire tutte le relazioni mancate nella storia principale. Troviamo poi Magical Girl Miracle☆Monomi, una modalità in cui si potrà impersonare Monomi e sconfiggere alcuni nemici per capire meglio alcuni avvenimenti svoltisi dietro le quinte della trama, tutti gli extra come le varie gallerie di immagini, filmati e suoni ed, infine, la novel Danganronpa IF suddivisa in quattro capitoli.
It’ll probably be okay…I think.
Il porting di Danganronpa 2: Goodbye Despair su PC è riuscito molto bene, e stavolta non sono stati rilevati glitch grafici o problemi analoghi. L’unico accorgimento che abbiamo adottato è stato impostare OpenGL come Renderer al posto del raccomandato Direct3D9. I controlli tramite mouse e tastiera non fanno sentire né la mancanza di un controller né di una PlayStation Vita, e la grafica mantiene costantemente i 1080p e 60 FPS ele prestazioni di sistema non subiscono alterazioni percepibili.
Requisiti consigliati:
Sistema Operativo: Windows 7
Processore: Intel(R) Core(TM) i5-3470 o superiore
Memoria: 4 GB RAM
GPU: OpenGL 3.2 o GPU compatibile con DirectX 9.0c con almeno 1GB di VRAM
DirectX: Versione 9.0c
Disco fisso: 6 GB di spazio disponibile
La nostra configurazione:
Sistema Operativo: Windows 8
Processore: Intel(R) Core(TM) i7-3632QM CPU @ 2.20GHz (8 CPUs), ~2.2GHz
Memoria: 8 GB RAM
GPU: AMD Radeon HD 7700M Series da 2GB
DirectX: Versione 11
L’unica critica riguarda probabilmente il mini-gioco Rebuttal Showdown, che risulta piuttosto scomodo da effettuare con i controlli pensati per il porting: per tagliare le affermazioni è infatti necessario utilizzare la tastiera, rendendo il taglio obliquo abbastanza complesso. Forse sarebbe più naturale utilizzare il mouse per questa funzionalità e lasciare alla tastiera il compito di calare solamente la Truth Sword finale con la pressione di un tasto. Altra nota dolente risulta la “necessità” di ricorrere al doppiaggio in inglese: a differenza della versione console, infatti, non è possibile girare lo schermo a proprio piacimento per poter leggere meglio le frasi (che spesso scorrono molto velocemente e nelle direzioni più disparate nella concitazione del momento), pertanto risulta molto più comodo sentire quanto viene detto piuttosto che leggere. Questo purtroppo rende forse difficoltoso godersi la prima playthrough con il doppiaggio originale, andando a perdere un po’ di quello spessore extra che viene conferito ai personaggi con le voci giapponesi. Non risultano comunque esserci impedimenti che minano l’esperienza o la godibilità del gioco.
Cuz it’s a game!
Danganronpa 2: Goodbye Despair mantiene tutte le caratteristiche del suo predecessore, mettendo in risalto la palese differenza d’ambientazione: in Trigger Happy Havoc troviamo infatti un ambiente chiuso, barricato, grigio, privo di qualsivoglia spiraglio sull’esterno, Goodbye Despair offre invece una coloratissima isola deserta dove gli studenti potranno godere della luce del sole e di tutte le comodità che una vacanza può offrire (supermercato, aereoporto, cinema, parco di divertimenti, ospedale ecc.). Questo falso senso di libertà contribuisce a rendere il tutto ancora più inquietante e, quasi come a voler accompagnare il giocatore nel suo viaggio, Masafumi Takada ha composto una colonna sonora di impatto estremo, capace di suscitare una vasta gamma di emozioni su chi prende in mano la partita.
La questione doppiaggio è spesso ricorrente per quanto riguarda le localizzazioni e purtroppo questo Danganronpa 2 non fa eccezione: le voci inglesi non riescono ancora una volta a reggere il confronto con l’originale giapponese, arrivando quasi a snaturare alcune personalità come nel caso di Monomi. Fatta eccezione per alcuni personaggi che invece risultano gradevoli in egual misura e per l’eventuale esigenza di gioco durante lo Showdown Rebuttal sarebbe meglio godersi il titolo con le voci originali per assaporare meglio tutte le diverse sfaccettature caratteriali grazie alla miglior recitazione del cast giapponese.
Infrangendo spesso la quarta parete e contenendo una miriade di citazioni (addirittura a manga come Death Note), Danganronpa 2 è un gioiello tutto da scoprire per gli appassionati del genere e non, anche se ci sentiamo in dovere di consigliarlo soltanto a chi ha giocato il primo capitolo per apprezzare al meglio tutti i vari riferimenti a Trigger Happy Havoc nella trama e, soprattutto, il finale.
Verdetto
9 / 10
No! That's wrong!
Commento
Danganronpa 2: Goodbye Despair è un sequel ben riuscito, capace finalmente di svelare tutti i dubbi ed i misteri lasciati in sospeso da Trigger Happy Havoc con un nuovo cast di personaggi variegato ed ancora più complesso del precedente. L'impennata nella difficoltà e l'introduzione di nuovi mini-giochi contribuiscono a rendere il titolo fresco ed apprezzabile anche da coloro che ritenevano il primo capitolo troppo semplice. Il porting su PC è più che consigliato e rappresenta un'ottima opportunità per chi non ha la possibilità di giocare su PS Vita e deve assolutamente godersi questa piccola perla videoludica.
x Richiesta conoscenza dell'inglese x Doppiaggio inglese
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