Se hai giocato TLOU2 e hai legittimato l’omicidio Kirk allora forse dovresti rigiocarlo perché ci hai capito poco. Calma, metti giù quel commento velenoso e parliamone, scoprirai che probabilmente siamo dalla stessa parte.
Il grande merito di Abby è quello di trovare la forza ad un certo punto di rompere la spirale di violenza, il merito è doppio perché lo ha fatto quando aveva Ellie in pugno e la vendetta a portata di mano. Questo è il tipo di forza che dovremmo avere se vogliamo davvero cambiare il sistema: provare rabbia è più che legittimo, ma non possiamo fermarci lì. Non c’è solo bianco o nero, le cose sono complesse purtroppo o per fortuna e non legittimare un omicidio non vuol dire automaticamente empatizzare con la vittima. Kirk è quanto di più lontano potrebbe esserci dal mio pensiero, non mi vergogno a definirlo feccia, le sue non erano idee ma abomini che nessuno dovrebbe nemmeno pensare e sicuramente la morte non lo riabilita. Non è vera nemmeno la favoletta del “ma lui non si sottraeva al dibattito” – i suoi non erano dibattiti, erano dispute verbali con ragazzini non abbastanza preparati da poter contrastare la sua dialettica più che le sue idee. Infatti non mi pare si confrontasse con gente esperta proprio perché era forte con i deboli come la destra insegna.
Badate bene: a scanso di equivoci, io non condanno a prescindere la resistenza anche violenta quando purtroppo il contesto lo richiede ed è propedeutica all’obiettivo della lotta. Non mi sognerei mai di dire ad un Palestinese che uccidere un colono, soldato o politico israeliano/sionista – è sbagliato a prescindere. Ma questa non è resistenza: è un semplice omicidio se il carnefice non l’ha fatto per motivi politici. Se invece è quello il motivo, allora è giustizia sommaria e personale. Una cosa che sapete a chi piace molto? Alla destra. Ma oltre al glorificare un omicidio o empatizzare con la vittima ci sono altre vie ben più costruttive.
In primis l’indifferenza, di cui abusiamo malamente in tanti ambiti e invece questo è uno dei casi in cui sarebbe utile. Della serie, un suprematista fascio è morto, sticazzi, se lo meritava pure probabilmente. Oppure impegnarsi in un dibattito costruttivo su quanto questo sistema sia problematico e che, ironia della sorte, mieta vittime anche tra le sue stesse fila come in questo caso. Non condanno chi scherza intorno a questo cortocircuito, scherziamo su molto di peggio quindi sticazzi e viva il black humour.
Mi riferisco a chi legittima seriamente la pratica dell’omicidio in base a chi è la vittima. Non è il momento di festeggiare, ma di sottolineare come il clima di intolleranza e repressione coltivato dall’ultradestra sia deleterio per tutti, non solo per i bersagli principali. È un’occasione per far riflettere non tanto i Kirk della situazione, che guadagnano milioni da queste attività e l’unica ideologia che seguono è il denaro, ma i milioni di americani e non che li seguono. Abby risparmia Ellie ma non è che quindi l’ha perdonata, non empatizza con lei, come noi non perdoniamo Kirk per quanto fatto in vita e non empatizziamo con lui. Lei ha semplicemente scelto di cambiare strada e ricominciare a vivere, perché si è resa conto che quel percorso era controproducente e le era già costato moltissimo, era rimasta quasi completamente sola. Così come rischia di rimanerlo la sinistra che legittimando la stessa violenza che si fregia giustamente di combattere si dà in pasto alle retoriche dei conservatori dell’ultradestra, da sempre maestri nel passare da vittime e strumentalizzare ogni avvenimento.
Qualche mese fa c’è stato l’assassinio di Melissa Hortman, un’esponente del partito democratico americano, e l’assassino era un conservatore che la odiava per le sue politiche sull’aborto. Vi è sembrato aver suscitato altrettanto clamore? O che Trump e company si siano stracciati le vesti? No, ripeto sono dei maestri. Abby ha capito che per vendicare davvero la morte del padre quella da distruggere non è una persona, ma il sistema che l’ha generata. Fare fuori Ellie non avrebbe risolto nulla perché un’altra Ellie sarebbe rispuntata da qualche altra parte per altri motivi. Non è il Kirk di turno il nemico da eliminare e contrastare ma sono le sue idee, la cultura che propaga ed il sistema che lo nutre. Per un Kirk che muore ce ne sarà un altro reso ancora più forte proprio dalla morte di quest’ultimo.
Non possiamo limitarci ad incolpare conservatori dalle idee becere e retrograde. Dobbiamo sì smontare le loro ideologie ma allo stesso tempo fornire una valida alternativa. Abby non si è limitata a risparmiare Ellie, ha anche deciso di prendersi a cuore Lev. Non si è accontentata di un ipotetico piedistallo morale, ha preso una via alternativa e ben più incisiva della violenza.
Noi invece siamo molto spesso la Ellie della situazione che ragiona di pancia e sente che il suo dolore è più valido di quello degli altri – quindi la sua violenza è legittima, se la sono cercata. Poi a furia di giustificarsi arriva il momento che ti ritrovi a uccidere seppur per sbaglio una donna incinta. La cosa atroce è che nemmeno questo la ferma: la traumatizza, la sconvolge ma non la cambia, infatti alla prima occasione buona riparte alla ricerca della vendetta. E quando alla fine sceglie anche lei di rompere il ciclo, ormai è troppo tardi: si ritrova senza nulla, perché è importante scegliere prima di aver passato un certo limite e lei non l’ha fatto. Non solo si è fatta del male ma ha fatto anche tanto male a chi l’amava.
Ci soffermiamo sulla tristezza della situazione in cui Ellie si ritrova quando torna a casa ed è vuota, ma pensiamo mai a quanto debba aver sofferto Dina nel prendere la decisione di abbandonarla? Di quanto possa essere stato difficile? E noi ci pensiamo a quanto dolore l’assassino di Kirk e chi lo celebra provocherà a tutte le minoranze e istanze colpite dalla retorica conservatrice? Di quanto quello che ha fatto può facilmente portare ad un’ulteriore legittimazione della repressione violenta e a politiche sempre più discriminatorie?
Si è scoperto che l’assassino è un maschio bianco di una famiglia conservatrice che però pare abbia una compagna trans, quindi non si capiscono ancora benissimo i motivi dietro al gesto. Ma la narrazione intorno a lui è già mistificata dalle destre per arrivare all’obiettivo di incolpare chi fa più comodo, proprio sfruttando i contenuti e i commenti di chi legittima il suo gesto, facendo passare loro per colpevoli ben più del vero colpevole.
Noi maschi bianchi abbiamo il privilegio di essere difficilmente colpiti da gente come Kirk e quindi abbiamo il dovere di gestire quella rabbia e quella repulsione nei confronti di certi personaggi incanalandola nel modo giusto, perché altrimenti facciamo solo danni. Noi privilegiati spesso decidiamo in modo arbitrario come le minoranze dovrebbero combattere le loro battaglie, arrivando a metterle solamente in una posizione peggiore. Dovremmo avere l’umiltà di supportare le minoranze e non la superbia di voler essere i loro eroi liberatori, ottenendo poi l’effetto opposto. Speriamo di essere ancora in tempo per essere Abby e non Ellie.
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