Matteo Pastori

Speciale Game Awards, “Please wrap it up”

Ormai il modo in cui gira l’industria lo conosciamo. La cultura dell’hype che permeava il 2014, quando ci sfondavamo di Monster e patatine alle 3 di notte per vedere cosa veniva annunciato, è acqua passata. Perché dopo 10 anni in cui il modus operandi non cambia, i Game “Awards” sono prevedibili e quindi la vera sorpresa, la World Premiere, sarebbe uno show con meno marketing e più, insomma, awards.

Per carità, gli annunci sono ben accetti. Se però devi tagliare i ringraziamenti per far vedere l’ennesimo trailer di Hellblade 2 senza data d’uscita, chiama lo show solo “The Game”. Full disclaimer: ti voglio bene Ninja Theory e prenditi il tuo tempo, ma dormivo anche senza questo video.

Ma la vera disgrazia dei TGA di quest’anno è stata l’attitudine quasi schiavista verso i lavoratori dell’industria, che sembra siano lì più per servire che per festeggiare. E se provi a sbilanciarti troppo, “Please wrap it up“.

Non c'è tempo per compiangere. Please, wrap it up.

L’industria

La parola industria è ripetuta più volte per un motivo. Secondo Treccani: “In senso generico, l’attività umana diretta alla produzione di beni e servizi”. Vogliamo che i giochini vengano riconosciuti come forma d’arte, ma lasciamo che lo show di punta li de-umanizzi. In primis, non è accettabile concedere a una persona 30 secondi per i ringraziamenti quando ne spende 25 solo per trovare la parola inglese giusta per farlo. Capisco la gag di far partire la musichetta mentre parla Christopher Judge. Però quando i ragazz* di Larian stanno dedicando il premio ad un loro collega che è venuto a mancare e si trovano “Please wrap it up” scritto cubitale sugli spalti c’è un problema.

Geoff, ricordati che è anche grazie a quella persona scomparsa che sei nella posizione in cui sei.

Ma soprattutto, dati alla mano, più di 6500 (!) lavoratori nel mondo del gaming hanno perso il posto nel 2023. È a tutti gli effetti una crisi, a sto giro non serve Treccani per descrivere la cosa. Rimanere disoccupato con uno specifico set di skill vuol dire essere legati a cercare lavoro in un’industria che non ti vuole. Non mi interessa che si entri nelle logistiche del problema, mi interessa che se ne parli insieme perché dall’alto arrivi una soluzione. E dall’alto che fanno? Fanno parlare Kojima per 8 minuti di un progetto di cui non si è detto assolutamente nulla. Eh si perché tipo 7 degli 8 minuti sono serviti solo a lodare Dio sceso in terra il paladino dei giochi. Anche qui vale il full disclaimer di prima.

Awards any% speedrun

Gli Awards, ovviamente, ci sono stati. Solo che metti caso che sei andato a farti un caffè per non addormentarti, potresti averne persi 5 o 6. La noncuranza con cui sono state bruciate la maggior parte delle categorie è disarmante. Non è corretto fare una classifica di quale premio ha più importanza. A me poco interessa degli e-sports, ma il mondo è bello perché è vario quindi viva dare lo stesso spazio a tutti. Se non ritieni che una categoria sia importante, caro Geoff, piuttosto non annunciarla neanche. Meglio che relegarla nel pre-show, come è successo ad Innovation In Accessibility. Non eri tu a dire che i giochi sono per tutti?

Wrapping it up

Alla fine della fiera, i giudizi sono soggettivi ed il concept dei TGA è bello se preso come festa di fine anno. Non importa chi vince o chi perde, importa che venga dato a Cesare quel che è di Cesare. E quest’anno non è stato così. Fuck the Oscars, ma ci portiamo dentro una carrellata di attori. Di nicchia, ma diamo più spazio alla pubblicità che a “player’s voice”. Una celebrazione di chi i giochi li crea, ma occhio a non celebrare troppo che togli tempo a Gonzo. Sempre dati alla mano, le premiazioni hanno occupato solo il 17% della serata.

Serve un cambiamento nella formula, oppure un rebranding. Se mi avvisi prima che stai facendo uno show narcisista che con la celebrazione dei giochini c’entra poco, evito di stare sveglio fino alle sei. Detto questo, le anteprime valide ci sono state sicuramente e comunque in quattro ore tirate si sono visti momenti di discreto intrattenimento. Non capisco solo come queste cose abbiano smesso di convivere con lo spirito iniziale dei TGA.

Quindi TGA: “wrap it up” e basta. Forse sto invecchiando o forse mi sto adattando al modo in cui funziona l’industria, ma ho l’impressione che i Game Awards siano rimasti indietro di 10 anni. Gli “awards” del titolo hanno sempre meno spazio, che viene occupato invece da questa smania di far vedere quanti giochini riescono a stare in 4 ore di show.

E, soprattutto, c’è questa costante masturbazione su “guardate quanto è diventata grande la nostra min… nicchia”. Quando di nicchia ormai nell’industria del gaming c’è poco, visto e considerato che anche i giochi indie che vincono gli “awards” di indie non hanno praticamente nulla. Il “trailer” di GTA 6 ha fatto un boato di visualizzazioni in 24 ore, eppure guardate quanto siamo underground. Fuck the Oscars!

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