Saint Seiya è stata tra le opere più influenti e di successo degli anni ’80 diventando effettivamente l’unica opera in grado di competere con Dragon Ball di Toriyama. Nel corso degli anni sono stati creati per la saga miriadi di sequel, prequel e reboot. Per iniziare, oggi parleremo del finale della serie classica, nello specifico la saga del Santuario, prossimamente tratteremo gli altri capitoli.
Nasce nel 1985 come manga per mano di Masami Kurumada. Grazie ai suoi valori amicizia, lealtà e dedizione e alla profondità degli scontri , entra da subito nei cuori degli appassionati riuscendo ad ispirare molti mangaka alle prime armi. Tite Kubo, autore di Bleach, ne è un esempio.
Da subito riceve le attenzioni di Toei Animation che lo trasforma in un Anime,. divenuto famoso in Italia col nome di Cavalieri dello Zodiaco. Come già detto, nel corso del tempo la serie riceverà OAV, spin-off, sequel, prequel e anche reboot non molto fortunato.
La serie parla di un ordine di cavalieri dotati di armature basate sulle 88 costellazioni moderne, a servizio della dea Atena che si reincarna ciclicamente. L’ordine è diviso in tre categorie, i cavalieri di bronzo (di cui faranno inizialmente parte i protagonisti della serie), i cavalieri d’argento ed infine i cavalieri d’oro ovvero quelli più vicini alla Dea Atena e messi a guardia del santuario.
Trama
La saga inizia quando il gran sacerdote Arles prova ad uccidere la neonata Lady Isabel, ultima reincarnazione della dea Atena. Il suo piano però fallisce grazie all’intervento del cavaliere del sagittario, che riesce a portarla in salvo morendo subito dopo per le ferite subite.
Passano gli anni e Lady Isabel è di nuovo in pericolo: durante un agguato un cavaliere d’argento riesce a ferire la dea al petto con una freccia divina che in 12 ore la ucciderà.
L’unico che può salvarla è proprio il Gran Sacerdote, che controlla l’intero ordine di cavalieri e sta dando la caccia ai protagonisti Seiya, Shiryu, Hyoga, Shun ed Ikki, gli unici rimasti fedeli alla vera Atena.
Non esser degno, finale
Durante la scalata delle 12 case non mancheranno colpi di scena, tristi addii e combattimenti epici. Lo scontro finale avviene sulla collina stellata, luogo di meditazione del sacerdote e di prigionia per Lady Isabel.
Dopo le numerose battaglia, Seya e i cavalieri di bronzo, riescono ad arrivare in cima al santuario, al tempio del gran sacerdote. Qui Seya apprende che il vero sacerdote è stato ucciso da Saga, il cavalieri dei gemella.
Saga, vittima del disturbo dissociativo di identità, viene sopraffatto dal suo alter ego diabolico e ucidde Arles per ottenere più potere e controllare tutti i cavalieri d’oro.
Contro Saga, neppure i cinque cavalieri possono nulla. Vengo infatti vengono sconfitti brutalmente. Arles/Saga decide di volgersi verso Lady Isabel per poterla finalmente uccidere.
Fortunatamente viene bloccato dalla visione della dea Atena e dalla sua armatura che sceglie di abbandonare il cavaliere in quanto non merita di indossarla.
Ritorna cosciente e preso dalla disperazione e dalla sofferenza, come se la parte malvagia fosse ormai svanita, decide di suicidarsi con lo scettro della dea Nike sotto gli occhi in lacrime di Lady Isabel che lo perdona poco prima che muoia. Il vero cavaliere di Gemini, il possessore dell’armatura d’oro, non è riuscito a perdonare se stesso.
Così si conclude la prima parte dell’opera originale di Kuramada, la saga del santuario.
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