Durante una diretta su Twitch, in occasione dei New York Gaming Awards, Reggie Fils-Aimé, ex-Presidente di Nintendo America, ha risposto ad alcune domande riguardo alla sua storia con Nintendo, e ai momenti più intensi che ha vissuto con la grande N.

Alcuni volti delle big-three su Twitch

Reggie Fils-Aimé, Ex-Presidente di Nintendo America, ha avuto, ai microfoni dei New York Gaming Awards, la possibilità di parlare di alcuni dei migliori e peggiori momenti alla guida di Nintendo. Insieme a lui, anche Jack Tretton per Sony e Robbie Bach per Microsoft.

Interrogato su quale fosse uno dei momenti più memorabili della sua carriera, Reggie ha deciso di parlare del fondo del barile e la ciliegina sulla torta, come si dice in gergo.

“You know, Nintendo has done so many innovations in the space… I think what Nintendo did with the Switch, after the poor performance of Wii U, I think to me and what I was part of, that’s my lasting memory.

“Sai, Nintendo ha fatto tante cose innovative durante gli anni…credo però che quello che ha fatto con la Switch, dopo la pessima performance di Wii U, ecco, credo che per me e per quello di cui facevo parte in quel momento, sia un ricordo molto importante”.

– Reggie Fils-Aimé, EX-Presidente di Nintendo America

Un fallimento con la U maiuscola

Il fiasco di Wii U, sebbene il motivo sia tutt’ora un argomento di discussione particolarmente acceso (Plastica scadente? Troppo rivolta alle fasce più giovani? Rettiliani? Boh…), rimane un fatto innegabile. Solo 13 milioni di unità vendute per la console uscita nel novembre 2012, che se in termini assoluti possono sembrare una quantità importante, per la compagnia Giapponese hanno significato una perdita complessiva di più di 500 miliardi di dollari.

Quasi peggio del Virtual Boy…

“Insomma,” ha detto Reggie FIls-Aimé durante i New York Gaming Awards “quando il tuo unico business sono i videogiochi, il prossimo gioco DEVE avere successo“.

E così tutte le speranze del Nintendone nazionale sono state riposte su un prodotto che sarebbe uscito nel 2017. Un colpo da non sbagliare, su cui c’era in gioco tutto, dove però quello che poteva andare storto era fin troppo.

Come avrebbe risposto il pubblico ad un ibrido tra console da salotto e console portatile? I titoli originali Nintendo avrebbero retto Switch abbastanza a lungo per aspettare le release delle altre software house e degli sviluppatori Indie? Le vendite iniziali avrebbero rassicurato gli investitori, o avrebbero dato il via ad un “si salvi chi può” generale?

Il lieto fine per Reggie

Per fortuna noi, a differenza di Reggie Fils-Nintendo-Aimé, non abbiamo dovuto aspettare cinque anni al cardiopalma per avere la risposta ai nostri dubbi, e il risultato di Switch è sotto gli occhi di tutti:

+950 miliardi di guadagno netto nel primo anno (l’anno precedente Nintendo aveva chiuso a +146 miliardi… giusto per dire)

30% di crescita stabile ogni anno, da quando è uscita la Switch.

Nel 2020 (si, quel 2020) Nintendo ha toccato gli strabilianti 2395 miliardi di guadagno netto.

Non c’è bisogno di essere degli economisti per capire che Nintendo, con Switch, ha fatto il botto.

Una console rischiosa, in un momento rischioso, che si fondava su un concetto rischioso. Ma Nintendo ha deciso di puntare sul 99 nero alla roulette, buttando tutto sul piatto, e le vincite sono valse il rischio.

Con il senno di poi, sembra una scelta abbastanza scontata puntare su Nintendo Switch, eppure dopo i giorni neri della Wii U, non tutti avrebbero avuto il coraggio di puntare su un prodotto innovativo e, sotto molti aspetti, rivoluzionario, come Switch. Chapeu, Reggie.

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