“Benvenuto negli anni rossi chombatta”

Parto subito dicendovi che non vi parlerò soltanto di cosa c’è dentro questo jumpstart kit di Cyberpunk Red. Penso sia abbastanza inutile rifare un elenco asettico che potete trovare già sul sito di Need Games, che ha curato la traduzione italiana del famoso GDR di R. Talsorian Games. E penso sia anche abbastanza inutile rovinarvi la sorpresa, soprattutto a chi non conosce il gioco o il mondo di Cyberpunk, di scoprire da voi le immense possibilità che offre un prodotto del genere. Quello di cui voglio parlarvi io, invece, è di come Cyberpunk red mostri alla perfezione la sua idea di cyberpunk e di come questo si rifletta nelle partite che andrete a giocare.

Cyberpunk Red milizie dell NPCD

Tra megalopoli…

Il mondo di Cyberpunk è un mondo dove l’apparenza conta più della sostanza. Sempre. E questo si rispecchia subito in due elementi caratteristici di qualsiasi GDR che si rispetti: l’ambientazione e la caratterizzazione del personaggio.

Mini-Nuke: Tra l’altro, l’evento cardine della bomba è presente anche in Cyberpunk 2077. Contemporaneamente sto giocando al titolo di CDPR e devo dire che mi ha colpito non poco la cosa. Sapevo dell’ispirazione, ovviamente, ma mi ha comunque lasciato una bella sensazione.

Partiamo con l’ambientazione. Cyberpunk Red si colloca temporalmente dopo gli eventi della 4° guerra corporativa. Precisamente dopo l’esplosione di una mini-nuke a Night City nel 2023. Da qui facciamo un salto di circa vent’anni, descritti alla perfezione nel manuale dedicato all’ambientazione che trovate nello jumpstart Kit, e atterriamo nel 2045, gli anni di coloro che sono nati e cresciuti in questi famosi Anni Rossi (da cui il rimando alla scritta “Red” nel titolo). Un cyberpunk un po’ diverso rispetto a quello descritto da Gibson e diverso allo stesso tempo dal predecessore di Cyberpunk Red, ovvero Cyberpunk 2020.

La distopia e la crescita tecnologica sono rimaste, assolutamente. Siamo pur sempre in un futuro ultra tecnologico basato sul cambiamento costante del corpo e sulla prevaricazione degli uni sugli altri. Ma rispetto al mondo di Cyberpunk 2020 dove le Megacorp (grandi e potenti aziende con ingenti capitali) dominavano a livello internazionale, il mondo di Cyberpunk Red vede il collasso della maggior parte di queste corporazioni, in favore di: chiusure tra gli stati, una possibile nuova guerra mondiale e Night City come unica Megalopoli poli-culturale.

Cyberpunk Red è un cyberpunk un po' diverso rispetto a quello di Gibson

Megacorp: Le Megacorp non sono realtà così distanti dal nostro mondo. Grandi aziende come Google o Amazon sono assimilabili tranquillamente a megacorporazioni. Piccola nota aggiuntiva, Gibson chiamava queste realtà con il nome di Zaibatsu. A mio parere, un termine più bello e violento rispetto a quello che hanno adottato in Cyberpunk.

Cercando di fare brevissimo accenni alla storia, L’Arasaka, corporazione giapponese insediata anche sul suolo americano, fu colpita da quella famosa mini-nuke e fu cacciata per sempre, dall’allora presidente degli Stati Uniti, dal suolo americano, ad esclusione di Night City. Inoltre, la Militech, azienda rivale dell’ Arasaka durante la 4° Guerra Corporativa, si legò allo stato diventando a tutti gli effetti una delle armi di difesa in mano al presidente degli Stati Uniti. A ruota, tutte le nazioni fecero questa mossa, trincerandosi entro i loro confini geo-politici e additando il prossimo come nemico. Le Megacorp subirono la chiusura dei confini e diventarono ancora più aggressive e avide.

Vien da sé che l’ambientazione è decisamente più violenta, nichilista e gore rispetto a quella a cui si era abituati (ed era già tanta roba). Ambientazione che, grazie alle descrizioni dello Jumpstart Kit e alle possibilità infinite della fantasia, si arricchisce di nuovi luoghi, deserti sconfinati alla Mad Max, che si dispiegano al di fuori delle grandi megalopoli, e figure prima leggermente più marginali come i Fixer, che diventano i signori delle megalopoli e dei mercenari che vi abitano. In una situazione del genere, la sopravvivenza è l’unica cosa che importa, soprattutto se si è così vicini ad una guerra tra stati, una possibile nuova guerra corporativa e il divario tra ricchi e poveri sempre più ampio.

… E cool

Ribellione: Ehi! Ma anche I Love Videogames ha una ribellione! In salsa Cyberpunk per giunta. Perché non ci fai un salto? Trovi il link qui. Vai, su.

Ok le Megacorp, ok la rivoluzione tecnologica, ma stiamo parlando anche di punk qui. Il punk non è solo ribellione e urla dentro un microfono, ma anche essere cool nei momenti adatti. Lo stile è importantissimo in un mondo cyberpunk: l’apparenza sopra la sostanza. Nel manuale dedicato al regolamento dello Jumpstart Kit, c’è una bellissima sezione dedicata alla fusione tra Cyber e Punk, visto che, appunto, si tratta di un elemento fondante nel gioco. In questa sezione viene spiegato quanto ogni classe sociale abbia il proprio stile unico e come la modifica corporea sia fondamentale se si vuole stare al passo con i tempi (se si hanno gli eurodollari ovviamente).

Questa è davvero una delle cose che più mi fa amare Cyberpunk Red. Io adoro creare personaggi unici e il fisico, il vestiario e sopratutto gli occhi sono per me lo specchio delle emozioni che uno sente dentro e quindi anche del personaggio che poi si va a interpretare. Cioè, posso interpretare un Corporativo e chiedere ad un neo Andy Warhol di farmi degli occhi con la sua firma sopra. E’ l’estremo polo del consumismo sfrenato e della moda. Non c’è davvero limite alla fantasia, e questa cosa mi fa impazzire. Seriamente.

Cyberpunk Red tipo con cresta rossa su sfondo città futuristica

La semplicità delle regole…

Master: soprattutto per il master, delle regole ben chiare sono utili sia per tenere traccia delle varie evoluzioni della storia, sia per indirizzare i player e seguirli durante l’interpretazione o il combattimento.

E’ un Jumpstart Kit, quindi molte delle cose che poi saranno presenti nel manuale completo di Cyberpunk Red sono, ovviamente, assenti. Questo, però, non preclude assolutamente la possibilità di godere appieno l’esperienza. Anzi, il manuale a volte dà delle cose per scontato, ma per il resto è perfetto per iniziare anche per chi non ha mai giocato ad un GDR in vita sua. E vi dirò di più, il manuale unisce narrazione a spiegazione delle regole, il che, secondo me, è il modo migliore per far immedesimare il lettore in quello che è, probabilmente, il momento più noioso di tutta l’avventura: memorizzare e capire tutte le possibili variabili. Insomma, la scelta di mettere qualche citazione qua e là, fare degli esempi e dividere in sottocapitoli fortemente evocativi, è stata una bella mossa, utile a trasmettere l’anima cyberpunk del titolo.

Altra cosa molto importante, è la semplificazione delle regole in combattimento. Rispetto a Cyberpunk 2020, Cyberpunk Red punta tutto sulla strategia, dove il suo predecessore puntava sulla fedeltà nella gestione dell’armamentario e sulla complessità delle sparatorie. Quindi sì armi più semplici da usare, ma focus soprattutto sulla preparazione prima della battaglia e sulla gestione del team (che di solito fa da copertura al netrunner) e degli strumenti a disposizione. Tutto questo, secondo me, rispecchia alla perfezione quello che ci siamo detti fino ad ora: la tecnologia ormai è alla portata di tutti e sempre più smart, la vita non è più in bilico perché si hanno armi più potenti degli altri, ma perché un singolo errore potrebbe portare ad una nuova guerra e alla morte di milioni di persone.

Le regole di Cyberpunk Red sono semplici e perfette per i novizi

… E ciò che manca

Cyberpsicosi: Curioso come questa meccanica fondamentale manchi anche in Cyberpunk 2077… Chissà che con l’uscita del manuale non venga aggiunta anche nel titolo di CDPR.

Arriviamo alle note dolenti. Perché è tutto bello, ma qualche scelta mi ha fatto storcere un po’ il naso. Come ho scritto sopra, si tratta di un Jumpstart Kit, quindi di un prodotto veloce e di immediato utilizzo. Classi mancanti, nemici e abilità le posso assolutamente accettare, in fin dei conti meglio partire e capire poche cose ma bene, che imbarcarsi con un mucchio di roba complessa. Però la cyberpsicosi l’avrei messa. Per chi non sa di cosa si tratta, la cyberpsicosi è una patologia che si manifesta nel mondo di Cyberpunk 2020 in tutti quei soggetti che si sono sottoposti a tante modifiche del proprio corpo. Il continuo montare e smontare fa impazzire la gente e la fa sentire come un insieme di parte componibili e non più come un individuo.

Una critica sociale fortissima, che diviene meccanica di gioco fondamentale nel GDR. Sebbene sia citata in questo Jumpstart Kit, non è presente e i personaggi prefatti sono costruiti, come da dichiarazioni interne al manuale, per non subire questo status negativo. Questo non vale per gli NPC dell’avventura, che potranno, invece, impazzire. E’ una meccanica complessa, lo capisco, però l’avrei voluta. Soprattutto in una situazione così instabile che mina le resistenze mentali della popolazione. Sono un po’ capriccioso, lo so. Vedremo come sarà inserita in futuro.

Cyberpunk Red città

Tra Netrunning…

Netrunner: In Cyberpunk 2077 la figura del netrunner non è ben gestita. E’ un peccato, perché è fondamentale nell’economia di gioco, sia nel titolo di CDPR, sia in Cyberpunk Red. Oltre che essere una figata pazzesca.

Quando si pensa al cyberpunk si pensa a internet e a cyberpazio. Dopotutto, Gibson lo creò proprio immaginando questa realtà concreta oltre lo schermo. Bene, se avete letto fino ad ora, avrete capito che anche il Netrunning sarà leggermente diverso. Nel mondo di Cyberpunk 2020 il NET è una rete globale che scorre in tutte le strade del mondo. Praticamente connettendoti da casa potevi viaggiare in questo spazio fatto di codici e interagire con coloro che vivevano e abitavano questa realtà parallela: il cyberspazio. Bene, questo prima della 4° guerra corporativa e dell’avvento degli Anni Rossi. Da quel momento in poi, la rete fu chiusa dietro un Blackwall e messa sotto il controllo della NetWatch. Tutta la storia è ben spiegata nel manuale che ha una sezione dedicata al Netrunning.

Quello su cui voglio soffermarmi io, è su come sia cambiata. Praticamente dopo la chiusura si sono create delle Reti più compatte con possibilità d’accesso più ristretto. Quindi si è complicato tantissimo il ruolo del Netrunner. Ora, infatti, è costretto ad avvicinarsi a 6 metri da un Access Point per poter accedere alla rete, rischiando molto di più la vita rispetto a quando lavorava da casa. Questo ha fatto sì che la visione del Cyberspazio non fosse più legata alle retine, ma fosse invece destinata ad un visore in grado sì di visualizzare il cyberspazio, ma anche di non rendere completamente cieco l’utilizzatore.

Direi che il Netrunner chiude perfettamente il cerchio aperto all’inizio: tutti sono in pericolo, compresi gli hacker. Gli schermi non sono più una protezione in questo mondo così frammentato a causa di una guerra, ma anzi, chi fa il netrunner ha bisogno di persone fidate che gli facciano da copertura durante le sezioni di hacking. Grandi rischi e forse grandi benefici.

Cyberpunk Red Netrunner

… E conclusioni

In conclusione, lo Jumpstart Kit di Cyberpunk Red è un must have per chi vuole cimentarsi in un GDR a tema cyberpunk. La traduzione è davvero buona e sono molto felice che non sia una traduzione letterale ma un adattamento, perché da più valore secondo me al prodotto. Certo, alcune cose sono state lasciate in inglese, come per esempio Meatspace, il mondo reale contrapposto al Cyberspace, il Cyberspazio. Capisco la difficoltà ovviamente e a questo punto avrei lasciato anche Cyberspazio come Cyberspace, visto che la mixed language è una realtà di tutti i giorni ormai. Comunque sono piccolezze.

Io qui vi ho parlato della versione digitale che si trova a 29,99€ sul sito di Need Games, ma potete prendere anche la versione fisica comprensiva anche dei dadi a tema e delle basette per i cartonati con i personaggi. Tra l’altro il tutto sembra molto molto bello e si avvicina anche il Natale.

Io ci farei un pensierino e mi godrei questi “giorni rossi” con dell’assolutamente natalizio cyberpunk.

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