Cosa succede quando un’azienda come CD Projekt Red si interessa più della tutela degli streamer che di quella dei suoi utenti? Succede che Cyberpunk 2077 ha un sacco di impostazioni streamer friendly, ma allo stesso tempo non tiene conto di chi soffre di epilessia.
La community globale degli streamer ha reagito molto positivamente alle attenzioni che CD Projekt Red ha riservato alla loro professione. Cyberpunk 2077, infatti, permette di rimuovere dal gioco tutte le tracce della colonna sonora protette da copyright e tutte le scene di nudo o sessualmente esplicite in modo da non causare problemi a chi lo porterà in streaming. Ciò che però è emerso nelle ultime ore è che la cura che è stata riservata per gli streamer non è stata la stessa riservata alla salute degli utenti. Stando a quanto scritto da Liana Ruppert in un report per Gameinformer, infatti, Cyberpunk 2077 ha completamente sottovalutato la pericolosità di certe scelte di design, che potrebbero avere effetti tragicamente seri nei confronti di chi soffre d’epilessia.
Sul banco degli imputati c’è la meccanica della Braindance, elemento centrale in Cyberpunk 2077. Il visore attraverso il quale nel gioco ci si interfaccia con i ricordi altrui riproduce una serie di luci bianche e rosse che lampeggiano ad alta velocità, creando un pericolo serissimo per chi è soggetto a crisi epilettiche. L’Epilessia Fotosensibile, infatti, viene “attivata” da dei trigger capaci di indurre delle crisi. Questi trigger altro non sono che pattern visivi regolari o, soprattutto, luci lampeggianti, in particolare quelle nello spettro del bianco e del rosso. Indovinate un po’ di che colore sono le luci stroboscopiche della Braindance? Esatto: bianche e rosse. E al momento non sono disattivabili in alcun modo.EULA Acronimo di End-User License Agreement, il contratto di licenza proposto dal produttore di un software all’utente finale. Di base sono quei muri di testo scritti in burocratese che accettiamo senza leggere prima di avviare un gioco per la prima volta.
CD Projekt Red si è subito espressa sulla situazione, promettendo di attivarsi il prima possibile per aggiungere in breve tempo un disclaimer all’avvio del gioco che avvisi gli utenti dei rischi per la salute. In un secondo momento arriverà anche una patch che permetterà di disattivare manualmente tutti i trigger visivi potenzialmente pericolosi per i soggetti a rischio. Tutto questo però è stato detto non prima di aver sottolineato che gli avvisi sulla salute sono inclusi nell’EULA, che però è presente sul sito web dell’azienda e non immediatamente raggiungibile da chiunque. Un po’ come per dire “abbiamo sbagliato, ma se vi succede qualcosa non è responsabilità nostra perché non avete letto quel documento nel footer del nostro sito”. Trovo assurdo che in un periodo storico in cui l’accessibilità sta raggiungendo finalmente un grado d’importanza centrale nello sviluppo del gaming CDPR possa aver commesso un errore del genere. Per la prima volta ai TGA sarà presente un premio apposito, non è una cosa da poco. Quello di CD Projekt Red è un errore probabilmente in buona fede, ma veramente grave in un contesto come quello attuale. La speranza è che l’azienda tenga fede alle sue parole e si impegni per trovare una soluzione efficace in tempi brevissimi. Non per altro, ma ne va della salute dei suoi utenti e di chi, spendendo 70€ per portarsi a casa Cyberpunk 2077, l’ultima cosa che vuole è che la sua salute venga messa a rischio.Night City non è una città per vecchi.
E, a quanto pare, nemmeno per epilettici. Almeno per ora.
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