Allora, voglio parlarvi con il cuore in mano e fare un discorso con voi sull’intrattenimento e le priorità. Ma prima vi parlerò, a mo di esempio, di Animal Crossing: New Horizons e di come sarà possibile comunque giocarci il 20 Marzo, anche se fuori ci sta il coronavirus. Sappiamo tutti che i punti vendita sono chiusi, e quindi le copie fisiche sono difficili da trovare e acquistare. O meglio, le soluzioni ci sono: potete acquistare il titolo in digitale ( che, sinceramente, non farebbe manco così schifo all’ambiente ), oppure farvelo spedire da siti online retailer come Amazon, Euronics o anche lo stesso Gamestop.
L'intrattenimento è necessario e funzionale alla vita stessa
Quanto sarebbe bello, in questo momento di difficile evasione, poter prendere un aereo e trasferirsi su un’isola deserta, dove poter iniziare una nuova vita, fare una passeggiata all’aperto, coltivare frutta, andare a pesca e tanto altro? Con Animal Crossing: New Horizons, disponibile esclusivamente per Nintendo Switch a partire dal 20 marzo tutto questo è possibile. NintendoIniziate a capire? È logicamente marketing pure questo, ma capite il punto? Nintendo ci sta dicendo che Animal Crossing: New Horizons è un’ottima scappatoia dalla situazione di costrizione forzata in cui ci troviamo. È agli antipodi, è il nostro desiderio più grande in questo momento. Non possiamo viverlo in prima persona? Beh, possiamo viverlo grazie a questo titolo. Non avrebbe avuto lo stesso effetto se non fossimo stati barricati all’interno delle mura domestiche. Vi prego, vi prego, i complotti no eh! Il coronavirus non è una mossa di Nintendo per vendere Animal Crossing: New Horizons. Per quelli trovate un podcast dedicato qua sotto. Questa è la dimostrazione di quanto sia importante l’intrattenimento. Di quanto, appunto, l’intrattenimento sia una priorità. Grazie all’arte e allo spettacolo possiamo imparare e vivere anche quando è difficile farlo con i mezzi a cui siamo abituati. Non è una cosa nuova questa eh? Il problema è che serviva un virus per farlo capire a tutti. La gente che viene fermata perché esce di casa per comprare la PS4 o tutta la discussione su Amazon che non consegnerà più i beni non di prima necessità (che, chiariamoci, è una fake news grande come un municipio colorato: non è che ora Amazon è diventato il retailer ortifrutticolo per eccellenza, è che, ovviamente, sposta alcune consegne in favore di altre necessarie alla sopravvivenza); sono solo la situazione estrema di un bisogno che l’uomo ha per natura. In conclusione, mi raccomando, non dimenticate ciò che state provando e vivendo in questo momento: sono tutte storie da raccontare in futuro. Ma, soprattutto, quando tutto questo sarà finito, non dimenticate quanto l’intrattenimento è stato importante per voi, quanto è stato una priorità. E supportate i creativi…
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