Fin da quando ero piccolo mi sono sempre chiesto, ma è possibile studiare con i videogiochi? Non dico tutte le materie, ma per esempio Storia, può un videogioco diffondere la conoscenza di ciò che è stato alla pari di un libro? Ecco, da questo quesito parte la riflessione che voglio proporre a voi in questo articolo. Ho selezionato alcuni giochi che secondo me possono essere utili allo scopo e cercherò di analizzare gli insegnamenti e le conoscenze che possiamo estrapolare da essi.
I giochi sono stati scelti tra quelli che ho giocato, quindi se gioco “ImparaLaStoriaDivertendotiConMe” o “GiocoPerfettoDaInserireInQuestoArticolo” non fanno parte della lista, probabilmente non li ho giocati, consigliatemeli che mi faccio una cultura.
Prima però di partire è fondamentale capire una cosa… Se prendessi un’altra materia, una Lingua o Matematica per esempio, sarebbe subito chiaro che si studiano per imparare a parlare o a fare i conti (si lo so è riduttivo, ma capiamoci).
La Storia però non è così semplice e molti studenti non ne comprendono l’importanza. Anche io, pur avendo sempre più o meno apprezzato la materia, inizialmente facevo fatica a capirne il valore.
Quindi iniziamo
domandandoci…
Perché si studia Storia?
Googlando, le risposte che ho ottenuto sono perfettamente riassumibili dalla seguente frase:
“Historia vero testis temporum, lux veritatis, vita memoriae, magistra vitae, nuntia vetustatis” - Cicerone, De Oratore, II, 9, 36
O per chi, come me, non sa una parola di latino: “La storia in verità è testimone dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra di vita, messaggera dell’antichità.” (Grazie Wikipedia)
Insomma la storia ci permette di comprendere il passato, ci mostra quello che è stato permettendoci di fare supposizioni su quello che sarà.
Quali conseguenze porteranno queste azioni? Come siamo arrivati fino a qui? Cosa possiamo fare o non fare per ottenere un futuro migliore? Tutte quesiti ai quali la storia, in un modo o nell’altro, può dare risposta.
Il web è sempre
una grande fonte di informazione, ma non contento ho posto la stessa domanda a
mia madre, maestra di scuola elementare, che insegna, tra le altre cose, anche
Storia.
Nel corso degli anni ha potuto studiare le grandi e le piccole civiltà, dai Romani ai Paleoveneti e ha scoperto cose che non si aspettava.
Non solo oggetti, ma anche usi e costumi che per decine, centinaia a volte anche migliaia di anni ci siamo portati dietro e che riconosceva nella vita di tutti i giorni. Il passato che è più presente di quanto pensiamo.
La cultura non si può ottenere se non si conosce la propria storia. Dario Fo
Per esempio, si parla spesso di diritti umani, che per qualcuno nella società moderna può sembrare una cosa scontata. Ma come ci siamo arrivati? Perché le persone che c’erano prima di noi sono arrivate a queste conclusioni, quali fatti e quali azioni hanno reso necessari determinati provvedimenti?
La storia ci
insegna anche questo.
Ma c’è di più. Pensate a voi stessi, alla vostra vita. Sapere chi erano i vostri nonni, i loro genitori, i vostri antenati, la vostra famiglia e da chi discendete vi permette di comprendere in maniera più intima e profonda chi siete veramente.
Allo stesso modo fa la storia, su scala più grande ci permette di conoscere ogni sfumatura dell’umanità e del mondo in cui viviamo, per aiutarci a dare un significato al presente e alla nostra esistenza.
Per concludere vi
lascio alle parole di un altro grande personaggio che ha fatto la storia…
Age of Empires e l’evoluzione del mondo
La prima volta che mi chiesi se potevo studiare giocando fu alle elementari, avevo da poco iniziato a videogiocare e uno dei miei primi giochi: Age of Empires.
La saga ripercorre le gesta di alcuni dei più grandi popoli del passato, rivivendo battaglie e momenti che hanno cambiato per sempre il corso della storia e facendoci conoscere gli eroi che ne furono i protagonisti.
Possiamo imparare che i popoli del passato vivevano di caccia, di pesca e dei frutti che la natura offriva loro, ma nel tempo hanno imparato a coltivare i campi per ottenere maggiore beneficio dalla terra.
Con il passare del tempo nuove tecnologie venivano sviluppate grazie all’utilizzo di nuovi materiali: pietra, ferro, bronzo. Le costruzioni diventavano più sofisticate e anche i mezzi di trasporto si sono evoluti, dai cavalli, ai carri fino ad arrivare ai treni a vapore.
Ogni popolo aveva le sue caratteristiche, i suoi punti forti e i suoi punti deboli e i Goti non potevano costruire le mura (mannaggia a voi).
Insomma, l’intera saga ci da un’idea chiara di come il mondo su cui noi viviamo si sia evoluto nel tempo e di come, pur avendo caratteristiche diverse, ogni popolazione ha seguito, in un modo o nell’altro, un percorso simile a quello delle altre: anche se siamo diversi, le nostre storie raccontano le stesse vicende.
La storia è la memoria di un popolo, e senza una memoria, l’uomo è ridotto al rango di animale inferiore. Malcolm X
Imperivm e la storia di Roma
Una saga che mi ha aiutato molto a scoprire cose sul passato del nostro paese fu Imperivm. La trilogia originale ripercorre alcune delle più grandi sfide che Roma ha dovuto affrontare, dandoci da una parte la visione dell’impero conquistatore e dall’altra il punto di vista dei popoli che si difendevano da questa minaccia o che tentavano di distruggere questa immensa potenza.
Tra la conquista della Gallia, le guerre puniche, l’avanzata in Egitto e quella in Britannia, i giochi narravano di tutti i momenti salienti della storia Romana, con l’aggiunta di informazioni su cosa succedeva prima, durante e dopo queste battaglie.
La possibilità di conoscere gli eroi le cui gesta riecheggiano fino ai giorni nostri: il grande Giulio Cesare, il valoroso Vercingetorige e il terribile Annibale, sono solo alcuni dei nomi che impareremo a conoscere.
Insomma, pur non soffermandosi particolarmente sul modo in cui vivevano questi popoli, avremo la possibilità di conoscerne le tecnologie militari, comprendendo come ognuno di essi abbia sfruttato al meglio le risorse a disposizione.
Il Sacro Romano Impero non era né sacro, né Romano, e nemmeno era un impero… Voltaire
Commandos e Valiant Heart: un tuffo nell’oscurità del conflitto
Altra saga che mi accompagnò nella mia crescita fu Commandos, che ripercorreva la Seconda Guerra Mondiale, a cui affianco un più recente Valiant Hearts, che invece si occupa della Prima Guerra Mondiale. Seppur in modalità molto differenti e con tecniche e toni molto distanti, questi due esempi di videogiochi storici hanno molto in comune.
Entrambi ci catapultano direttamente nel mezzo dell’azione, non abbiamo un esercito da comandare ma un manipolo di pochi uomini, con caratteristiche peculiari e ognuno con la propria personalità con cui possiamo empatizzare.
Non siamo più un generale che guarda le sue armate dall’alto e le lancia allo sbaraglio come carne da macello, ora siamo in prima linea, abbiamo il controllo diretto sui soldati che prima mandavamo a morire. Siamo noi quei soldati.
Se loro soffrono, noi soffriamo, se rischiano di essere scoperti dal nemico, il nostro cuore batte all’impazzata, se qualcuno di loro viene catturato, vogliamo fare di tutto per salvarlo e se qualcuno di loro muore, la partita è persa ed è un po’ come se fossimo morti anche noi.
Il terrore della guerra, il pericolo di essere là dove si rischia la vita in ogni momento, il tutto condito con una miriade di informazioni su ciò che succedeva nel mondo in quegli anni, sugli oggetti tipici che si portavano appresso i soldati e sulle conseguenze di un periodo così buio che non possiamo scordare.
Viviamo la guerra, per comprenderne l’orrore e non ripetere gli stessi sbagli.
Siamo noi a creare la storia con la nostra osservazione, e non la storia a creare noi Stephen Hawking
Assassin’s Creed: ricostruire la storia
In terza superiore, verso la fine dell’anno, la mia professoressa di letteratura propose di passare una lezione a giocare ad “Assassin Creek” (va beh dai, più o meno), perché lo riteneva essere un gioco molto istruttivo e che dava veramente un’idea di “com’era una volta”.
Purtroppo, un po’ per il poco tempo a disposizione, un po’ perché l’anno successivo cambiammo professore, la lezione non fu più fatta, ma Assassin’s Creed rimane probabilmente la migliore serie dal punto di vista della ricostruzione visiva del passato.
Le città, i costumi, le usanze e i personaggi sono riproposti in maniera impeccabile e, anche se mentre giochiamo non vediamo l’ora di scoprire come la trama prosegue, potremmo passare ore ad osservare le strade, i palazzi e i paesaggi che il gioco ci offre.
Non dirò molto altro, ma concludo ricordando che i modelli del gioco sono talmente realistici e talmente ben curati che il modello 3D della cattedrale di Notre Dame è stato messo a disposizione per la ricostruzione della stessa dopo il terribile incendio avvenuto qualche tempo fa.
Cosa non possono
fare i videogiochi…
La storia è una guerra contro il tempo, in quanto chiama a nuova vita fatti ed eroi del passato. Alessandro Manzoni
Posso quindi studiare storia coi videogiochi?
Vi dico la verità: prima di cominciare a scrivere questo articolo la mia risposta era… No.
Ero convinto che non fosse possibile, un videogioco non può di certo sostituire un libro, per cui come posso studiare qualcosa di così complesso con uno strumento che punta a contenuti più semplici e immediati?
Ora però, viste
tutte le considerazioni fatte e visti alcuni esempi di videogiochi che parlano
e raccontano fatti e avvenimenti storici, devo ricredermi, almeno in parte.
Sono ancora convinto che un videogioco non possa sostituire un libro o un buon insegnante, ma, se usciamo dal campo accademico, eliminiamo la necessità di ottenere un voto, che sia buono o quanto meno sufficiente, rimuoviamo il dover studiare per essere bravo a scuola e teniamo solo le motivazioni che abbiamo visto all’inizio dell’articolo, allora sì, è possibile studiare storia nei videogiochi.
Studia il passato se vuoi prevedere il futuro. Confucio
È possibile comprendere l’evoluzione del mondo, le scelte che hanno portato ad ottenere i risultati che ora abbiamo tra le mani, imparare a conoscere noi stessi tramite gli eroi del passato. Costruire il futuro senza perdere di vista ciò che è stato, non solo per non commettere gli stessi errori, ma per ripercorrere quelli che sono stati i passi fondamentali per la nostra evoluzione.
Non esistono abbastanza videogiochi storici da poter coprire la storia intera come possiamo fare con i libri, ma i giochi che abbiamo a disposizione sfruttiamoli al meglio perché possono aiutarci a crescere, come singoli e come collettività, per creare un futuro migliore.
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