Nuovi dettagli sul gameplay e la storia del misterioso titolo

C’è voluto davvero un po’, ma Hideo Kojima e la sua Kojima Productions hanno finalmente scoperto le carte in tavola rivelando la data di uscita del tanto atteso Death Stranding: questo novembre potremo finalmente averlo tra le mani. Anche dopo l’ultimo corposo video con assaggi di gameplay e scene cinematiche restano tuttavia delle domande senza risposta, ma un po’ di luce è stata fatta dalla branca inglese del sito ufficiale PlayStation, che ha dato dettagli riguardo la storia ed alcuni elementi di gameplay.

Nello specifico, il sito tratta più nel dettaglio alcuni elementi presenti nel già citato trailer, come ad esempio l’obiettivo del protagonista di “riunificare una nazione a pezzi” ma cercando sempre di sopravvivere nell’open world “portando con sé il peso del carico durante tutto il viaggio”. Il sito rivela anche che le creature d’ombra che si vedono più volte nel video vengono chiamate “Beached Things” (“gli Spiaggiati”), il che dà un senso alla sigla “BT” già apparsa in precedenza.

Inoltre, PlayStation UK enfatizza come in Death Stranding la morte non sia una fine, considerata anche l’assenza di una schermata o di uno stato di “game over” vero e proprio. I giocatori, quindi, raggiungeranno una sorta di “mondo sottosopra” da cui dovranno tornare al mondo dei vivi, ricordando sempre che “ogni morte ha una conseguenza” – chissà se per il giocatore o per i nemici che incontrano nel reame d’ombra. Il sito sottolinea anche che “uccidere il nemico non è quasi mai la soluzione adatta”, come a sottintendere che un approccio più stealth e non-violento potrebbe essere la tattica migliore in questo mondo sottosopra.

L’ultimo punto che il sito tocca è quello delle funzionalità online: in Death Stranding i giocatori potranno aiutarsi a vicenda “ma senza mai incrociare il cammino degli altri, grazie a un multiplayer online asincrono”. Cosa significa? Si potranno in parole povere condividere risorse, rifugi e seguire il percorso verso la salvezza camminato da altri viaggiatori, per ricostruire la socitetà di quella che sembra un’America molto, molto post-apocalittica.

Fonte: Dualshockers

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