Dopo che, a seguito delle conferme di
Activision-Blizzard, già
800 dei loro lavoratori (circa l’8% del totale) hanno perso il proprio posto, questo sfoltimento massivo tra gli sviluppatori non sembra volersi fermare.
Negli ultimi giorni, infatti, la notizia di un’ondata di “allontanamenti” – se così li vogliamo chiamare – ha travolto altre case di sviluppo. In particolare, stiamo parlando della statunitense
ArenaNet, nota soprattutto per
Guild Wars, e di
FireMonkeys, casa australiana dipendente da
EA.
Procediamo con ordine.
Il primo studio coinvolto in questo caso è, appunto, ArenaNet. Stando a quanto riportato da
Kotaku, tra il 20 e il 21 febbraio
Songyee Yoon – CEO di NCSoft West – manda una
mail in cui comunica ai dipendenti la decisione.
A causa di un importante
calo delle vendite, associato all’
invecchiamento del brand, un taglio piuttosto drastico al personale sembra essere inevitabile. Parallelamente, sarebbero aumentati i
ritardi nello sviluppo di titoli per PC e mobile e il
costo del personale.
“Dove siamo – queste le parole nella mail di Yoon-
non è sostenibile e non ci preparerà per il successo futuro”.
La società attualmente conta circa
400 impiegati. Non è ancora chiaro quanto sarà drastico il numero dei licenziamenti.
Qualche ora dopo, una notizia molto simile coinvolge la FireMonkeys. Fondata nel 2012, lo studio posseduto da EA ha
200 dipendenti a carico.
In questo caso, circa l’
80% del personale andrebbe letteralmente a casa – un numero così elevato di sviluppatori da lasciare numerose incognite sul
futuro della casa australiana.
Questo il
comunicato di EA:
Gli studi di FireMonkeys lavorano su alcuni dei nostri titoli mobile più popolari. Recentemente abbiamo deciso di dividere i team per concentrarci meglio sui nostri servizi live, e siamo entrati in un periodo di consultazione che potrebbe avere un impatto su alcuni ruoli nello studio. Stiamo lavorando per far combaciare potenzialità con opportunità in questo periodo, individuando altre soluzioni per EA, e cercando di aiutare il più possibile i nostri impiegati.
Febbraio è stato quindi un mese durissimo per il mondo videoludico. Il nostro supporto di redazione va a tutti i lavoratori e amanti dei videogiochi che stanno attraversando un momento difficile.
#LiveTheRebellion