L’app in esclusiva Nintendo ha fatto la sua comparsa nello store. L’abbiamo provata per voi.
InkyPen è da poco sbarcata nello store.
Il natale era alle porte e quale occasione più azzeccata per farsi un regalo? Forse il compleanno ma anche a natale va bene.
Tra le novità videoludiche che in questo periodo ci sono offerte troviamo la famigerata InkyPen. Non è un videogioco ma un’app per Nintendo Switch.
Evidentemente dopo Youtube la piattaforma nipponica ha preso gusto nel proporre contenuti multimediali.
Dopo l’interessante annuncio di questa estate ecco sbarcata nello store la tanto attesa applicazione. La curiosità è giustificata? Siamo di fronte ad una cortina fumogena che nasconde un ben misero arrosto? Sarà il solito caso di marketing pompato o addirittura di false advertising?
Fatto sta che l’app è chiaramente un servizio in abbonamento. Si paga una cifra al mese per accedere bucolinicamente al contenuto offerto. Ormai è la norma. Nei commenti fatemi sapere se, soltanto io, noto un non so che di titoli di WordPad, nel logo dell’app. Chi ha iniziato con Windows 95 capirà.
Nel periodo degli abbonamenti, che stiamo vivendo, abbiamo molta scelta. Scegliamo film, serie tv, libri, videogiochi (oppure solo per gli xboxari) musica.
Potevamo farci mancare i fumetti?
Assolutamente no! Siamo o non siamo la generazione del “tutto e subito”?
InkyPen è l’app in esclusiva Nintendo per la visione su console di fumetti. Era ora, baby.
Nella categoria comprendo anche i manga e i comic perché è ora che la smettiamo con queste differenze inutili.
Possiamo quindi guardare quanti fumetti vogliamo, online, dopo aver pagato un abbonamento mensile.
7 euro e 99 centesimi per accedere alla libreria. Anzi, prima di accedere.
Eh si,
è impossibile visionare la libreria dei titoli prima di aver perfezionato la transazione economica, ossia pagato. Tutto a scatola chiusa. Sul sito è presente la lista? Certo! Ma che mi rappresenta?
Il periodo di prova?
Non è possibile provare l’app e quindi verificare il nostro effettivo interesse verso l’offerta di InkiPen. Non possiamo provare per il canonico mese, o due settimane. Poco auspicabile da aspettarsi ma non è presente una versione demo. Netflix è poco furba? Avverto insicurezza sul proprio prodotto, vediamo se ho ragione.
Sembrano notizie che sanno di vecchio in questo 2018 che dovrebbe averci insegnato a diffidare del facile hype.
InkyPen è un servizio in abbonamento per fumetti su Nintendo Switch
Scarico l’app che è gratis (e certo). Apro il programma e vengo subito assalito dalla richiesta di danaro. Neanche i banditi in Red Dead Redemption.
Quindi prima di verificare l’effettivo interesse per la libreria a disposizione, la succulenza dei titoli e quindi soppesare la validità dell’acquisto: bisogna pagare.
Ma quale salto della fede? Tenete Kierkegaard e Indiana Jones lontani che qui ci risiamo!
Oltre ai preordini altre app che ti obbligano a scegliere a scatola chiusa.
Neanche un laconico rimando al link del sito per leggere la famigerata lista (eh ma su Switch non si naviga). Decido di procedere lo stesso, per I Love Videogames facciamo questo ed altro. Sarà il periodo natalizio ma credo di ricordare il numero della carta di credito. E invece no, ma vabbè.
Dopo aver effettuato il poco consapevole pagamento ho dovuto attendere qualche minuto per problemi tecnici dell’app. Una volta caricato correttamente il contenuto si palesano fumetti poco famosi e con troppi Poni, per i miei gusti.
Dopo un attimo di sconforto, dopo aver soppresso una indignazione degna di un 50enne su Facebook, scopro che il catalogo si apre in automatico su contenuti accessibili anche ai piccini. Giusta scelta.
Seleziono quindi +18 (perché sono un duro) e scopro l’interezza dell’offerta.
Fumetti dedicati ai videogiochi (Quake e Dark Soul) oppure altri meno rinomati di grandi case (Dredd).
Niente Batman o One Piece. Sul sito della InkyPen è presente la lista con tutti i fumetti e manga presente. Ne mangano molti. Scusate la simpatia.
Ho atteso qualche settimana prima di lanciarmi nella critica. Ho aspettato un subitaneo rimpinguimento del parco titoli. Non sono pochi i fumetti, badate bene.
Solo produzioni minori e non mainstream. Il che non è un male, per gli appassionati del genere.
Scelgo dal già sostanzioso portafoglio titoli Judge Dredd. Ricordi di infanzia. Lo avrebbero potuto dire subito.
Un app per fumetti di nicchia. Non avrebbero estorto facilmente gli 8€ però.
La qualità è buona e la possibilità di leggere il fumetto dalla tv è interessante. Pecca la leggibilità su portatile. Lo schermo non si coniuga bene con il formato delle pagine. Sono necessarie varie zoomate per leggere i baloon. Il che è noioso.
Tirando le somme: da appassionato di Switch e fumetti il costo dell’abbonamento non ripaga con il materiale. Dark Soul è un gioco meraviglioso e che sa riempire l’animo. Non serve una sua trasposizione su carta. Ho giocato tutti i Soul per un ammontare di ore improbabile e non sono attratto da fumetti su questa falsa riga. Ci sono opere originali e di nicchia ben più meritevoli di esser lette.
InkyPen necessita di un disclaimer dove sia palesato l’obiettivo degli sviluppatori. Avrei risparmiato il costo di due manga.
#LiveTheRebellion