Gli sviluppatori di
FromSoftware raccontano storie sullo sviluppo di
Déraciné all’evento per il lancio giapponese, mostrando un possibile legame ai giochi precedenti.
FromSoftware, casa di sviluppo famosa per
Armored Core e la serie
Souls, ha rilasciato in data 6 novembre un gioco per VR del tutto fuori dal loro stile:
Déraciné. L’8 novembre, data del rilascio in Giappone, il produttore ha tenuto un evento a Yodobashi Camera, Akihabara.
A presentare l’evento Misuzu Araki, con la partecipazione del Producer di Sony Japan Masaaki Yamagiwa, il Responsabile alle Comunicazioni di FromSoftware Yasuhiro Kitao, ed il Responsabile di Dipartimento della Sezione Marketing Yasunori Ogura, ognuno dei quali ha condiviso alcuni aneddoti riguardanti il gioco.
Com’è risaputo, la mente dietro
Déraciné è quella di Hidetaka Miyazaki, che ha diretto anche gran parte dei
Souls e
Bloodborne. Dichiara durante l’evento che l’idea per il gioco è nata durante una festa in onore del termine dello sviluppo dei DLC di
Bloodborne (a dicembre 2015). FromSoftware, in quel periodo, stava giusto tastando il terreno per un gioco per PS VR, per cui il tempismo fu perfetto.
Nelle prime fasi del suo sviluppo il gioco ha avuto diverse modifiche, ma il concetto alla base è sempre rimasto quello di creare un gioco che “permettesse al giocatore di toccare con mano ciò che è reale e ciò che non lo è”: così è nata l’idea di far controllare al giocatore una fata invisibile, nel costante tentativo di provare la sua esistenza agli studenti di un collegio. Durante la programmazione del gioco, tutta la trama è stata costruita intorno a questo concetto, e in modo che risultasse il più adatta possibile.
A proposito del collegio: essendo il gioco in realtà aumentata, viene da sé che il giocatore può vedere da molto vicino i volti degli studenti. Il gioco non è ambientato in Giappone, e perché tutto fosse il più realistico possibile FromSoftware ha assunto svariati piccoli attori da sottoporre al motion e face capture. In parte è anche questa la ragione che ha motivato la scelta della scenografia: i volti sorridenti dei bimbi aiutano a ottenere un’esperienza più immersiva, evocando nel giocatore il sentimento di voler essere lì accanto a loro. Non si vedono spesso dolci ragazzine nei giochi FromSoftware, ragion per cui si è fatto il possibile perché fossero il più carine e reali possibili, piuttosto che optare per uno stile 2D da anime.
Come nei loro altri giochi, ad esempio in
Bloodborne, piuttosto che fornire spiegazioni al giocatore gli sviluppatori hanno nascosto nel gioco degli “indizi”, che i più attenti saranno in grado di scovare.
Al signor Miyazaki piace molto questo stile narrativo, ed ha elaborato ancor più nei dettagli dei suoi predecessori il copione di questo gioco. Giocare a
Déraciné sarà come leggere un fumetto per ragazze scritto da FromSoftware. Questo gioco piacerà anche ai fan dei giochi FromSoftware di vecchia data come
Echo Night.
Per quanto detto sopra, Kitao sostiene che
Déraciné sarà il tipo di gioco “che sceglie i suoi giocatori”, piuttosto che attrarli tutti. Yamagiwa rivela che è la prima volta che lui e Miyazaki sviluppano un gioco d’avventura di questo tipo, e che nonostante il suo spirito da game developer lo renda sempre insoddisfatto e alla ricerca del miglioramento è molto contento di ciò che ha ottenuto in
Déraciné.
Infine, Masaaki Yamagiwa ha fatto notare che uno dei personaggi principali del gioco si chiama Yuliya, e che nei giochi di Miyazaki c’è sempre qualcuno che si chiama “Yulia”. Interpellando Miyazaki a riguardo, si è limitato a rispondere che lo diverte pensare a possibili legami tra i vari giochi.
Di sicuro Miyazaki sfrutta questi riferimenti ed easter egg per puro divertimento, non tanto per legare davvero
Déraciné a
Dark Souls o
Bloodborne, ma chissà.
Durante l’evento è stato anche mostrato un artwork di Rana Suzuki, specializzata in disegni in gesso su lavagna
Déraciné è disponibile per PlayStation VR
Fonte
#LiveTheRebellion