Sono passati ormai più di 56 anni dalla nascita di Spider-Man sulle pagine di Amazing Fantasy #15, ma ancora oggi ci sono cuori che battono per le avventure a cadenza mensile di Peter Parker!

Sono passati ormai più di 56 anni dalla nascita di Spider-Man, personaggio che, dopo la sua comparsa su Amazing Fantasy #15, seppe sin da subito conquistare una fetta non indifferente di lettori, diventando un vero e proprio punto di riferimento all’interno del panorama supereroistico.

Da ieri, in esclusiva per l’utenza di PlayStation 4, è ufficialmente disponibile il nuovo lavoro targato Insomniac: Marvel’s Spider-Man.

Noi di I Love Videogames, ovviamente, siamo all’opera per consegnarvi la recensione nel minor tempo possibile, ma abbiamo pensato bene d’ingannare l’attesa con una serie di speciali per tutti i palati. Dopo una valida divagazione sul significato dei tie-in (realizziata a quattro mani insieme al buon Pietro Iacullo), tocca oggi a un articolo dedicato a coloro che vogliono approfondire la versione originale del Tessiragnatele. Sia chiaro: non sarà un “Road to” o una lunga guida di consigli per gli acquisti, ma una chiacchierata informale su quanto accaduto negli ultimi anni al nostro Spider-Man di quartiere preferito.

 

 

 

Come ogni volta che un prodotto videoludico prende ispirazione a un romanzo/fumetto, ci auguriamo che coloro che ci avranno occasione di metterci sopra le mani possano venirne travolti dalle splendide atmosfere e riescano a fare il passaggio verso il medium originale, in modo da ampliarne la base d’utenza. Ricordatevi che se oggi potete andare a comprare il nuovo titolo di Spidey è solamente grazie alla fervida immaginazione di Stan Lee e Steve Ditko, che ormai molti anni fa hanno avuto la splendida idea di raccontare una storia di supereroi, ma vista dagli occhi di uno studente come tanti.

Peter Parker, più di qualsiasi altro personaggio Marvel, è infatti lo specchio dei propri lettori. Peter Parker siamo noi. E grazie ad Insomniac ora possiamo esserlo davvero!

 

Troppi problemi per una persona sola?! Non per Peter Parker!

 
Choose your Parker!
Prima di raccontarvi le ultime peripezie, urge una rapida analisi del target di spider-man
Prima di raccontarvi le ultime peripezie del nostro Tessiragnatele preferito, urge una rapida analisi del target di questo supereroe. Con il passare degli anni, Peter Parker è passato da studente del liceo a lavoratore part-time per il Daily Bugle, evolvendosi poi in docente, diventando in seguito un marito e, tra le altre cose, un industriale capace di mandare avanti un’azienda capace di rivaleggiare con le Stark Industries.

Questo cosa ha comportato?! Ha creato dei sottogruppi di utenza affezionati all’una o all’altra incarnazione del personaggio

Sottogruppi che, soprattutto da quando esistono i social, si sentono in diritto di imporre la loro visione di Spider-Man come l’unica veramente possibile. Chi vi scrive è assolutamente in disaccordo con questa mentalità e rimango dell’idea che sia una cosa ottima che il personaggio di Peter abbia subito tante modifiche e variazioni negli anni, perché si parla sempre di momentanei momenti nella lunga ragnatela del tempo e mai di una caratterizzazione psicologica errata e, soprattutto, permanente. L’eterno nipote di zia May ha una propria e coerente personalità, capace di subire scossoni, ma senza mai mutare in maniera definitiva. Ad ogni modo, l’evoluzione di Peter è qualcosa che è stata notata anche dalla Marvel stessa ed è il vero motivo dietro la nascita di Miles Morales, seconda versione “Ultimate” di Spider-Man che ha potuto ridonare al personaggio le atmosfere liceali che, in molti, da tempo chiedevano a gran voce.

 

Votate il vostro Peter preferito!

 

Questa suddivisione di utenza, ovviamente, ha influito anche sulle pellicole, permettendo alla trilogia di Raimi di venire apprezzata dagli amanti delle storie del liceo e del Parker lavoratore part-time, mentre “limitando” il fandom dello Spidey interpretato da Andrew Garfield agli appassionati della parte più sentimentale dell’eroe (fondamentale nelle storie degli Anni Settanta).

E il Peter Parker di Tom Holland?!

uno dei personaggi più difficili da portare sul grande schermo
L’ultima incarnazione del Tessiragnatele pesca a piene mani dalle storie del liceo di Spider-Man e riesce, come per la sua controparte Ultimate, a conquistare soprattutto il pubblico degli adolescenti. Nonostante Spider-Man sia uno dei miei personaggi preferiti, infatti, alla mia veneranda età da trentenne mi sono trovato poco partecipe dei problemi legati ai primi amori di Holland e a tutte quelle situazioni classiche degli anni del liceo, soffrendo molto di più assieme a Garfield per una storia d’amore dal grande potenziale, ma finita in tragedia. Insomma: l’Uomo Ragno è uno dei personaggi più difficili da portare sul grande schermo, perché capace di piacere a tutti, ma anche di soddisfare pienamente solo una determinata fetta d’utenza (cosa che difficilmente potrebbe accadere, ad esempio, con un personaggio come Capitan America). Con questo discorso non voglio dire che ci sia una versione migliore delle altre, ma vi invito, prima di proseguire con la lettura, a farvi un paio di domande:

 

Quale tipo di Spider-Man trovate più affine a voi?

Preferite le problematiche delle scuole superiori o il bisogno di trovarsi un lavoro per poter pagare l’affitto?

Vi piacerebbe vedere un Peter tornare a scuola nei panni di un insegnante o preferireste mettergli in mano un’azienda da gestire?

Così tante scelte e così tanti, ne siamo sicuri, pareri diversi.

Nelle ultime puntate di Casa Parker
Ci troviamo di fronte a una situazione speculare rispetto al passato
Ma cosa è successo negli ultimi anni del nostro amato Spidey di quartiere? Se dovessimo comprare ora un fumetto a lui dedicato quale Parker troveremmo?! La risposta è molto più complessa di quanto possa sembrare, ma cerco di farvela semplice: troverete il Peter Parker del post-liceo. Dopo essersi sposato con Mary Jane e aver annullato il proprio matrimonio grazie a un patto con Mefisto (non chiedete), Peter ha passato un periodo molto tormentato, fatto di relazioni sempre instabili, di vecchi e nuovi nemici pronti a toglierlo dalla scacchiera per i propri scopi e di alleati incapaci di aiutarlo nel momento del vero bisogno. Otto Octavius (alias Dottor Octopus) per un periodo è pure riuscito a “ucciderlo”, relegando la sua coscienza nel fondo della sua mente e rubandogli il corpo, diventando così un Uomo Ragno “Superiore”. Questo, però, è servito anche a lui per maturare e, dopo un valido periodo di storie dai toni più cupi, ha deciso di lasciare in cabina di pilotaggio Peter, con in mano l’appena fondata Parker Industries, una relazione con la dottoressa Anna Maria Marconi e con la comunità supereroistica contraria ai suoi atti di recente violenza.

Questo nuovo status quo ha portato il vero Peter a tentare di risollevare la propria vita, dimostrandosi degno del proprio nome.

In seguito al maxi evento Secret Empire (nel quale Capitan America si è rivelato essere un agente dell’Hydra) e al Complotto del Clone (che ha visto tornare in vita un celebre personaggio degli anni Novanta), il nostro eroe si è trovato però costretto a far crollare la propria azienda per salvare numerose vite umane. Anche questo, ovviamente, non è stato visto di buon occhio dai media, che negli ultimi tempi erano anche riusciti a trattare Spider-Man come un eroe a tutti gli effetti. Ecco che, quindi, ci troviamo di fronte a una situazione speculare rispetto al passato, con Spidey amato dalla folla e un Peter, invece, ripudiato da tutto il mondo e costretto a vivere disoccupato a casa della sua nuova ragazza, Bobbi Morse (si, proprio la supereroina Mimo).

 

Pensate che il Green Goblin sia un avversario terrificante?! Non avete ancora visto il Red Goblin!

 

Mentre vi sto scrivendo, inoltre, anche questo momento nella vita del nostro eroe preferito sta subendo forti scossoni, con l’assunzione di Peter nella divisione scientifica del Daily Bugle (deja-vu?!), una relazione tormentata con Mary Jane (deja-vu?!) e con un Osborn entrato in simbiosi con Carnage venuto a conoscenza della vera identità dell’Uomo Ragno (l’ho già detto “deja-vu”?!).

Insomma: tutto cambia, ma senza cambiare mai e Peter Parker rimane un personaggio capace di emozionare con i suoi problemi e con situazioni sempre avvincenti.

Da un punto di vista tecnico, nei fumetti possiamo trovare un Dan Slott mai così in forma ai testi e uno Stuart Immonen che, senza dubbio, risulta nella Top 3 dei miglior disegnatori americani del momento. Insomma: il nostro consiglio è quello di buttarvi a capofitto in questo universo narrativo che, forte dell’identità del suo protagonista, viene anche poco intaccato dalle altre testate, permettendovi di seguire numerose storie avvincenti semplicemente grazie alle sue due uscite al mese.

Lo Spider-Man di Insomniac?!
quale Peter Parker troveremo nel titolo Insomniac?!
Abbiamo visto come Spider-Man sia un personaggio tutt’altro che semplice da trasportare in altri media e di come, anche nel suo linguaggio principale, possa creare spaccature nel fandom e non riuscire ad accontentare tutti. La domanda, ora, è però un’altra: quale Peter Parker troveremo nel titolo Insomniac?! Ovviamente vi sto scrivendo che ancora non ho potuto impugnare il pad e lanciarmi tra i grattacieli digitali di New York, ma da quanto abbiamo potuto vedere siamo già in una situazione post-liceo e precedente all’eventuale lavoro presso le Parker Industries. Il Peter Parker di questo universo narrativo, quindi, potrebbe oscillare tra le foto per il Daily Bugle e il suo periodo da scienziato, nel tentativo di guadagnare abbastanza soldi per arrivare a fine mese. I problemi che dovrà affrontare, quindi, saranno quelli della “fase 2” (definizione inventata al momento), ovvero la sua relazione con Mary Jane, il supporto a sua zia (che abbiamo già potuto vedere alle prese con l’associazione F.E.A.S.T. ideata dallo sceneggiatore Dan Slott) e gli scontri con i molteplici criminali in fuga dal Raft (come già visto nel primo numero di “New Avengers” del 2005).

 

Se siete quindi alla ricerca del Peter Parker liceale, potreste venire parzialmente delusi dalle nuove avventure digitali del Tessiragnatele, in quanto Spidey è già al “lavoro” come supereroe da ben 8 anni una volta iniziata l’avventura.

 

Personalmente trovo che il momento nel tempo scelto da Insomniac sia assolutamente perfetto, avendo così la possibilità di distaccarsi dalla trasposizione cinematografica del momento (quella di Holland) e prendendo anche le dovute distanze dalla più moderna saga di Slott. Insomma: ci auguriamo di avervi intrattenuto per tutta la durata di questo articolo, ma ora fate i bravi, dopo essere andati nel vostro negozio (digitale o meno) di fiducia a recuperare Marvel’s Spider-Man, passate davanti a un’edicola e chiedete l’ultimo numero di The Amazing Spider-Man (con tanto di copertina legata al gioco e disegnata dal bravissimo Marco Checchetto). Fidatevi di noi: ci ringrazierete!

 

 

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