Valve si è di recente lanciata nel trend di caccia ai bug tramite “subappalto“.
In sostanza, gli hacker trovano (e ovviamente comunicano a Valve) errori, vulnerabilità e criticità nei loro sistemi e nei loro servizi, e la compagnia elargisce taglie in funzione della gravità del problema risolto.

 

Il sito di white-hat, ovvero hacker bianchi, Hackerone spiega nei dettagli quali sono queste ricompense, e per quali servizi Valve è in cerca di aiuto. Oltre che per Steam (nelle sue diverse versioni), si può essere ricompensati anche per vulnerabilità trovate in altri titoli multiplayer della compagnia o che riguardano l’economia o i server degli stessi.

 

Secondo i dati pubblicati dal sito, Valve avrebbe già pagato oltre centomila dollari di taglia ai vari cacciatori di bug mercenari che hanno collaborato con la compagnia.

 

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