Stefano Calzati

Speciale Tokyo! e il suo triplice (non)senso

Paura e delirio a Tokyo.

Tokyo! Racconta Tokyo, nel modo più bizzarro possibile ed esaltando l’estrosità propria del popolo giapponese, triplicandola per altrettanti cortometraggi di forme, colori e temi differenti, regalando spaccati tra il reale e il surreale di una cultura lontana dalle nostre abitudini e più o meno distante anche da quella dei tre registi. Ed ecco che in 120 minuti troviamo Michel Gondry (Eternal Sunshine of the Spotless Mind, perché dire “Se mi lasci ti cancello” lascia sempre agghiacciati), Leos Carax (Holy Motors) e Bong Joon-Ho (Snowpiercer, Okja), rispettivamente ideatori degli episodi “Interior Design”, “Merde” (alla francese) e “Shaking Tokyo”, ingredienti di un piatto franco-coreano in salsa teriyaki da Stella Michelin. Fidatevi se vi dico che elargendo soldi ad Amazon per acquistare questo Blu-Ray/DVD, lo stesso vi restituirà un “buono viaggio” per un cinema e una capitale nipponica che davvero non avete mai visto né immaginato.

Lo spettacolo dell’inspiegabile
C’è un verso, più che una parola, che descrive perfettamente alcune delle scene che minuto dopo minuto compongono questo metaforico mosaico orientale: BOH. Un po’ il rumore che fa nella testa qualcosa che non usa unità di misura convenzionali, non paragonabile a nulla. Brevi parabole con tutta la loro contorta morale e splendida resa visiva che lasciano spesso interdetti e senza parole, per originalità e stile. A tratti esilarante, anche involontariamente, altre riflessivo e tossico, le folli strade di Tokyo ci raccontano per esempio di una giovane coppia appena trasferita nella grande città, lui aspirante regista la cui opera è un misto di incapacità e “largo all’avanguardia“, una specie di Eraserhead di David Lynch ma brutto (e molti di vuoi diranno, “perché è bello?” Si.). Lei invece ha le idee poco chiare sulla sua vita e nel mentre entrambi occupano metà del minuscolo appartamento di un’amica, via via sempre meno entusiasta fin quando gli occhi imploreranno “Per Dio levatevi dalle balle”.

elargendo soldi ad Amazon per acquistare questo Blu-Ray/DVD, lo stesso vi restituirà un “buono viaggio” per un cinema e una capitale nipponica che davvero non avete mai visto né immaginato.

E se questo è l’incipit di “Interior Design”, che oserà fin dove un essere umano arriverà a trasformarsi in una sedia vintage in legno (davvero), il cui senso potrebbe essere “aver trovato il proprio posto nell’appartamento del mondo” (ma poi alla fine boh, c’è solo da rimanere esterrefatti), è in “Merde” di Carax che la pellicola sboccia a più livelli. Merde (caratterizzato splendidamente da Denis Levant, che ne vestirà i panni anche in Holy Motors) è un escremento della società, espulso, evitato, denigrato, temuto, residente della rete fognaria e protagonista di raid in pieno giorno (splendido il piano sequenza che ne racconta le gesta) atti a spaventare i passanti, rubare oggetti e mangiare fiori. Una specie di Grinch senza aura fiabesca, grottesco ma incredibilmente affascinante, innocuo fin quando non rinviene una cassa di granate dell’anteguerra e decide di rendersi infame protagonista di un vero e proprio atto terroristico, scagliandole in mezzo al fiume di folla serale che scorre per le vie della città.

La seguente caccia all’uomo, cattura, processo svelano il corto in tutta la sua potenza, quando in scena e in sua difesa arriverà un famoso avvocato francese dai tratti incredibilmente simili a Merde, unici esemplari di un’etnia nascosta nell’angolo cieco della società. C’è tutto un misticismo e una cultura occulta, magnetica, nelle parole e nei gesti della loro lingua madre, meravigliosamente inventata e provvidenzialmente priva di sottotitoli che intrappola lo spettatore nell’inconscia traduzione di quello che sta ascoltando. Una piccola perla cinematografica ricca di significati, immagini e risvolti sociali. Società ora protagonista, ora rinnegata in “Shaking Tokyo”, dove Bong Joon-Han si diverte ad agitare, fisicamente e psicologicamente, la vita di un hikikomori, nome con cui la lingua del Sol Levante descrive individui volontariamente reclusi in casa, nel nostro caso da 10 anni, finestre sbarrate e tantissimo tempo libero, cui uno dei più grandi traguardi dell’umanità, la consegna a domicilio, gli risparmia ogni confidenza col mondo senza privarsi dei piccoli piaceri dell’autosufficienza e della cucina occidentale.

L’interpretazione di queste tre perle in pellicola è parte fondamentale del gioco implicito che coinvolge registi e spettatore.

Proprio un sabato, giorno adibito alla pizza, lo sguardo, che di solito si rivolge al pavimento per ridurre il più possibile il contatto con l’estraneo di turno, incontra la bellezza tipicamente nipponica di una ragazza delle consegne, con tutti i fulmini e la voglia di tornare a vivere che segue, come le speculazioni sulla potenza del fascino femminile. La regia del coreano è sapiente nel mostrare prima la claustrofobia intima del grembo di una casa-prigione, poi la luce accecante della rinascita dopo 10 anni di gestazione, come se la casa fosse diventata una madre, yin e yang della psiche umana. È un piccolo racconto prettamente psicologico, dove la mente scossa del protagonista che cerca di tornare faticosamente a un’esistenza normale viene messa a dura prova dalle scosse di terremoto cui tutto il Giappone è abituato, anche se viene difficile credere che ci si possa abituare, e dalla progressiva deriva onirica che prende il tutto.

Tokyo! lascia nelle pupille i colori e le scene di un cinema senza briglie, incontro di culture che non si limita a raccontare storie e aneddoti in modo scolastico e incolore ma le inventano di sana pianta, attingendo al reale e rivoltandolo verso il sovrannaturale, trasformando in pellicola delle fiabe metropolitane di grande valore e unicità, facendo equilibrismo con le percezioni del pubblico, spaccato tra cinema d’autore d’altissimo livello e “cagata pazzesca”, come sicuramente qualcuno (mio fratello) può definirle. Fuori dal comune, underground, estraneo ad ogni logica e convenzione, ma soprattutto convinzione. Clamoroso.

  • Attori: Ryō Kase, Denis Lavant, Satoshi Tsumabuki
  • Formato: Blu-ray, PAL
  • Audio: Italiano, Giapponese
  • Lingua: Italiano, Giapponese
  • Sottotitoli: Italiano
  • Regione: Regione B (Maggiori informazioni su Formati Blu-ray.)
  • Numero di dischi: 1
  • Studio: Koch Media
  • Data versione DVD: 18 gen. 2018

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