Guido Avitabile

Speciale Pokémon: Scelgo Te- Sovrascrivendo la nostalgia

Pikachu Scelgo Te!

Nel marasma di ritorno agli anni ’90 che stiamo attraversando in questo ormai quasi finito 2017, mancavano solo loro, i mostriciattoli di Game Freak, che quest’anno festeggiano il ventennale della serie animata (in ritardo di 365 giorni rispetto alla controparte videoludica).

Distribuito in Giappone quest’estate, Ash e Pikachu tornano nelle sale del nostro paese dopo un’assenza di quasi 17 anni (sebbene siano arrivati tutti nel nostro paese, è dal terzo film che i Pokémon non escono nei Cinema Italiani) per due giorni (5 e 6 Novembre) grazie a Nexo Digital con Pokémon: Scelgo Te!, pellicola particolare che riscrive il primo incontro tra l’allenatore di Biancavlla e il roditore giallo più famoso del globo. Abbiamo visto il film in anteprima lo scorso 1 Novembre, nel Cinema Centrale di Lucca, durante l’annuale Lucca Comics and Games, e siamo pronti a darvi la nostra opinione di pancia prima dell’uscita ufficiale.

Il migliore di sempre
Pokémon -Scelgo te! rinarra il primo episodio della serie animata, ormai vecchio di vent’anni presentandoci nuovamente Ash e Pikachu, dal primo incontro fino alla vittoria nella palestra di Azzurropoli. I primi venti minuti di film sono veramente un tuffo nel passato, piacevole e anche toccante, soprattutto per coloro che con la serie sono cresciuti. Scelgo Te! poteva vincere facilmente, riducendosi a riprodurre con grafica moderna quanto fatto da Ash nel suo primo viaggio. Ha preferito invece osare, cercando di raccontare una storia nuova che  riscrivesse il canone kantiano della serie. Purtroppo l’esperimento non è pienamente convincente, limitando la parte ben riuscita a quella che strizza l’occhio alle citazioni e lasciando abbastanza perplessi delle nuove introduzioni.

Quando entrano in scena i personaggi nuovi, compagni di viaggio di Ash per questa ventesima pellicola, ci troviamo di fronte a delle becere copie di altri comprimari della serie: Amina è la brutta copia di Lucinda, tant’è che si lascia accompagnare da un Piplup fin troppo simile (nel comportamento) a quello visto nella serie tv. Sami è un insieme dei compagni maschili , studioso e con una a soluzione per tutto. Due personaggi che non trovano ragione d’esistere al di fuori di Scelgo Te, ma che riscrivono eventi  fin troppo noti (tra cui l’addio a Butterfree). Non convince neanche l’introduzione di Marshadow, leggendario di settima generazione, che avrebbe potuto essere scritto in maniera decisamente più inerente, magari giustificando il retcon del film.

Così purtroppo non è stato, andando a riempire Scelgo Te! di elementi stranianti,dove ve ne sono un paio ben riusciti ma del tutto messi in ombra da scelte davvero sbagliate che  ci teniamo a non raccontarvi tra queste righe. Un vero peccato per una manovra che poteva vincere davvero facilmente facendo leva solamente sulla nostalgia.

Ritorno alle origini
L’aspetto più riuscito di Scelgo Te! è sicuramente quello tecnico (CGI a parte) ed è davvero piacevole vedere  nuovamente la linea evolutiva di Charmander, oltre agli scontri (almeno quelli mostrati fino alla fine): purtroppo, anche nel complesso, si nota un enorme passo indietro rispetto alla serie attuale, che da molto più spazio alle emozioni fisiche e facciali. Non solo, il Team Rocket resta davvero nell’ombra, come se il tutto fosse un episodio filler della prima serie. Ash ha la stessa caratterizzazione di vent’anni fa, peccato che siano passati per l’appunto fin troppi episodi sotto  i nostri occhi, e, soprattutto nelle ultime due, l’allenatore di Biancavilla è maturato sia negli atteggiamenti, sia nel rapportarsi con i Pokémon.
Nulla da dire sul doppiaggio, sempre curato e affidato alle voci storiche (Garbolino e Pacotto su tutti) e sulle musiche, tra cui spicca ovviamente una rimasterizzazione del tema principale della serie.

Pokémon Scelgo Te! è adatto a chi non  segue attualmente la serie, a chi vuole passare due ore con dei bei ricordi, sporcati da qualche aggiunta non troppo riuscita. È una pellicola che osa, ma fallisce, almeno con un pubblico che riesce a cogliere le inesattezze di trama. Fortunatamente è pensato anche per i più piccoli, che non si domanderanno il perchè di certe scelte e si faranno sommergere dai colori. Per i più grandi c’è sempre la carta esclusiva e il QR code di Pikachu col cappello…

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