Un’analisi condotta da Ars Technica su Xbox One ha rivelato che l’utilizzo della retrocompatibilità sulla console copre una percentuale ridotta del tempo totale.

 

Dalla campionatura di un milione di gamertag attivi è risultato che solo l’1,5% del tempo è trascorso sugli oltre 300 giochi Xbox 360 compatibili. Per darne un’idea quantitativa, si parla di circa 24 minuti ogni 25 ore in cui la console è accesa.

 

Anche se il titolo retrocompatibile più gettonato, Call Of Duty: Black Ops, riesce a tenere testa ai numeri di un normale gioco per One, la quasi totalità di altri titoli registra valori di utilizzo molto più bassi, e nessuno di essi rientra nella top 100 dei giochi popolari.

 

Questi dati sono tuttavia in linea con quanto dichiarato da Microsoft a fine 2015. Era stato riportato che, durante il primo mese di rilascio della feature, oltre 9 milioni di ore erano state spese su giochi Xbox 360. Ars Technica fa notare che, anche se può sembrare un numero imponente, risulta solo in qualche minuto di gioco per ognuno degli allora 19 milioni di possessori, in un periodo (quello del lancio della funzionalità) in cui suscitava più interesse.

 

Recentemente, in un intervista con Time, lo spokesman di Sony Jim Ryan ha rilasciato un commento riguardo alla retrocompatibilità:

Abbiamo considerato la retrocompatibilità, ma posso dire che è una di quelle features che, anche se è richiesta a gran voce, non è mai largamente utilizzata.

Anche se le rilevazioni danno sicuramente ragione a Ryan, per le poche persone che utilizzano la retrocompatibilità è sicuramente un grande valore aggiunto, e più in generale per chiunque voglia, prima o poi, rispolverare un vecchio gioco per Xbox 360.
 


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