Prima di Globox, dei livelli cooperativi e competitivi, prima dei giochi per dispositivi mobile e dell’UbiArt Framework, prima dei livelli musicali, dei vichinghi e dei controlli touch c’era solo Rayman.
L’anno è il 1995. La piattaforma (in Europa) è inizialmente la prima PlayStation. Il publisher è Ubisoft, prima di assassini e hacker. Il genere è il platform 2D, che negli anni ’90 era il più apprezzato e diffuso, grazie ad un idraulico ed un porcospino blu (
e forse anche ad un certo scimmione). Il creatore di tutto è un tal
Michel Ancel, che da quel giorno, divenne famoso in tutto il mondo per aver ideato una Melanzana antropomorfa capace di sferrare pugni volanti. Col passare degli anni Ancel ha lasciato e ripreso in mano il suo figlio violaceo, a causa di dissapori con Ubisoft stessa di cui non vi parleremo oggi (
magari ci torneremo in una futura monografia sullo stesso Ancel, chissà). Da quel fatidico Settembre, Ubisoft pubblicò una caterva di avventure del suo nuovo eroe, fino ad un rilancio nel 2012 in concomitanza con UbiArt, il motore grafico più adatto al platform 2D. Ma di
Origins e
Legends si è già parlato in sede di recensione, lasciamoli quindi momentaneamente da parte e andiamo ad incontrare il protagonista assoluto della nostra retrocensione:
Rayman, quel primo capitolo tanto ostico quanto bello che nel corso di questi vent’anni ha venduto (
in totale su tutte le piattaforme su cui è stato distribuito) più di dieci milioni di copie.
Retrocensioni è una rubrica a cadenza settimanale, che porta indietro l’orologio e affronta in modo pseudo-critico titoli che hanno fatto la storia. O anche no, ma che per un motivo o per l’altro abbiamo ritenuto degni di menzione e capaci di suscitare reazioni alla “Luci a San Siro”.
Buono e dormiglione
Nella prima delle pochissime scene animate presenti in Rayman, assistiamo al compimento del piano di Mr. Dark che, avido e crudele, rinchiude in gabbie d’acciaio gli Electoons, privando i medaglioni del mondo e Betilla la fata del proprio potere. Chi può fermare il crudele individuo in impermeabile? Ma ovviamente Rayman, l’appisolata melanzana antropomorfa senza braccia e gambe, che non ha mai sferrato un pugno in vita sua. L’inconsapevole eroe vorrebbe solo dormire, e non sa come sconfiggere le truppe di Mr. Dark: meno male che la bella Betilla (
diventerà effettivamente uno schianto in 2D grazie ad Origins) gli concede quel poco potere rimastole, dando la possibilità al nostro Rayman di caricare dei fenomenali pugni razzo che saranno la sua unica difesa contro il crudele piano aversario.
Proseguendo nel gioco e completando determinati livelli e boss fight, Rayman otterrà altre capacità speciali dalla fata, come appendersi, dondolare, planare e correre. Avete letto bene, per correre dovremo aspettare all’incirca dieci livelli (a seconda dell’ordine in cui li affrontiate) rischiando la pellaccia ogni volta. Il motivo per cui Betilla non concede subito tutti i poteri alla nostra Melanzana è presto detto: ogni gabbia di Electoons è ben nascosta, e per trovarle tutte dovremo ripetere i livelli non appena avremo ottenuto tutti i poteri. Nulla di assurdo o diverso dai platform 2D dei tempi ( e attuali) se non fosse che Rayman aveva una qualità unica:
Il primo Rayman era cinicamente, spietatamente, e molestamente infame.
Cattivo ed Elitario
l’esame finale degli amanti del platform
Se qualcuno nel corso della vostra vita vi ha mai detto che il primo Rayman fosse una passeggiata i casi sono due: o era un asiatico campione di platform, o mentiva. Il caso più comune però è evidentemente la seconda ipotesi. Perchè
Rayman è tutto fuorchè un platform all’acqua di rose: non solo bisognerà fare attenzione ai nemici data l’esigua salute della nostra melanzana, ma allo stesso tempo bisognerà fare in modo di non cadere dalle piattaforme (pena la perdita di una delle preziose vite) e stare attenti ai diversi ostacoli ambientali. Come se tutto questo non bastasse per ogni save abbiamo a disposizione un numero limitato di
continua (Cinque in tutto), e si potrà salvare la partita solo una volta terminato il livello. Quando finiremo i tentativi il gioco ci rimanderà alla schermata del titolo e ripartiremo dall’ultimo salvataggio, con i tentativi rimanenti che non si resetteranno. Anche ottenendo tutti i poteri di Rayman, la situazione non migliora, perchè i mondi diventono sempre più snervanti ed elitari. Il platform di ancel non permette errori, e li fa pagare più cari di molti altri colleghi. Questo però non toglie che, una volta sconfitto Mr. Dark, vi sentirete orgogliosi di voi stessi e veramente degli assi del genere. Rayman è un po’
l’esame finale degli amanti del platform, e riesce ad essere più ostico perfino dell’ottimo
Super Meat Boy.
L’evoluzione della melanzana
Nel corso degli anni Rayman si è evoluto, migliorando sotto praticamente ogni aspetto (
Level Design, musiche, animazioni, comprimari, aspetto visivo) ma perdendo stradafacendo quella difficoltà critica e snervante. Un ottimo compromesso, soprattutto perchè, sebbene sia diventato man mano più semplice rispetto a quel capostipite del 1995, non è ancora considerabile alla portata di tutti ( soprattutto quando si tratta di completarlo al 100% o nei livelli segreti). Però nei Rayman dell’era moderna la difficoltà è ben calibrata, senza diventare un ostacolo e soprattutto senza vincolare il giocatore a dover finire senza alcun errore ogni singolo livello, per poter arrivare da Mr. Dark con ancora qualche
continua utilizzabile.
Al momento, escluso il porting di
Rayman Legends previsto per Nintendo Switch in una data ancora da decidere, la melanzana creata da Ancel vive di rendita su dispositivi mobile, con running game riusciti e a prezzi contenuti, pur non brillando come qualche anno fa. La speranza di vedere un nuovo capitolo su console senza Ancel al tavolo di sviluppo nel frattempo rattrista, quasi facendo sperare che l’eroe violastro resti congelato fino al ritorno del suo papà (
che al momento è impegnato con Beyond Good and Evil 2 – o almeno, è quello che speriamo tutti – e Wild).
#LiveTheRebellion