Nell’ultimo numero di Famitsu sono stati intervistati Eiji Aonuma e Hidemaro Fujibayashi, rispettivamente produttore e director dell’ultimo capitolo di Zelda, Breath of The Wild.

Durante l’intervista sono state fatte diverse domande alle due figure, che hanno confermato che la svolta open world di Zelda sarà il punto di partenza anche per i prossimi titoli.

 

Ecco un estratto dell’intervista:

Famitsu: Zelda è descritta profondamente questa volta, ma Ganon, d’altra parte, è un’esistenza concettuale nota come Calamità. Perché?

Hidemaro Fujibayashi: Ruolisticamente parlando non avevamo bisogno di unire un personaggio alla sua figura. Se avesse iniziato a parlare, avrebbe avuto bisogno anche di una spina dorsale e la cosa sarebbe stata ostruente per la trama del gioco.

 

Famitsu: Perché avete dipinto Zelda come un personaggio minore?

Hidemaro Fujibayashi: Perchè così la storia è stata più facile da raccontare, e lo staff che era incaricato di occuparsi dello scenario supportava fortemente questo tipo di trama (ride). Ovviamente ci sono anche implicazioni funzionali.

 

Famitsu: Dov’è posizionato cronologicamente Breath of The Wild nella storia di Hyrule?

Hidemaro Fujibayashi: Beh, questo dovrebbe essere lasciato alla tua immaginazione

Eiji Aonuma: La storia di Hyrule cambia durante il corso del tempo. Infatti, la storia stessa di Hyrule è già stata modificata più volte durante il tempo. Anche i dettagli nei libri di storia stanno cambiando gradualmente.

 

Famitsu: Il prossimo titolo della saga sarà una sfida ancora più ardua da portare a termine, sarà un’altro open-world, o tornerete a sviluppare un titolo classico basato sui dungeon?

Aonuma: Probabilmente in futuro questa sarà la forma standard dei prossimi capitoli.

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