Nonostante il progresso tecnologico, lo spaziare su temi più o meno maturi, e un ormai sempre più sviluppata consapevolezza dei giocatori “moderni”, la sessualità nei videogiochi resta un tabù, un tunnel nel quale la luce dell’uscita sembra sempre ancora molto lontana, nonostante gli sforzi di alcuni sviluppatori di includere aspetti della sfera sessuale nei loro giochi.
Fra le varie software house dell’attuale panorama videoludico,
Nintendo è finita spesso sotto la lente inquisitoria per le censure apportate nelle versioni occidentali dei suoi titoli. È facile ricordare questioni spinose come il bug che permetteva il matrimonio omosessuale all’interno di
Tomodachi Life, prontamente tamponato con una patch correttiva, o l’editor dei personaggi di
Xenoblade Chronicles X, che consentiva di aumentare a piacere il “davanzale” del proprio avatar femminile. L’attenzione forzata di Nintendo verso il suo pubblico spesso è legata anche all’ormai sorpassata credenza che Nintendo “
crei giochi per bambini” e ad un certo bigottismo delle varie associazioni genitoriali pronte a drizzare le orecchie ed intervenire in difesa dei bambini, come se ormai, nell’era di internet ce ne fosse realmente bisogno.
Tutto questo serve ad introdurre un aspetto importante del nuovo
The Legend of Zelda: Breath of the Wild.
Come abbiamo visto, la nuova avventura di Link e Zelda
rivoluziona completamente ogni aspetto che abbiamo imparato a conoscere ed amare negli anni. Tutto viene destrutturato e riplasmato per creare una delle avventure più belle di sempre della storia dei videogiochi. Sono tanti gli aspetti rivoluzionati in questo nuovo capitolo e anche la sessualità rientra fra questi aspetti.
Attenzione, l’articolo contiene alcuni spoiler minori legati alla storia principale di Breath of the Wild.
Friendly Hyrule
In questa nuova avventura Link ha modo di incontrare e conoscere i più svariati personaggi che, in un modo o nell’altro, aiuteranno il prode eroe a riportare la pace nel regno di Hyrule.
Arrivati al villaggio di
Finterra, poco lontano dal centro abitato sarà possibile attivare una sub-quest che vi permetterà di acquistare un’abitazione e mettere su casa in questo ridente villaggio rurale. Per farlo dovremmo soddisfare alcune richieste dell’architetto che si occupa dei lavori:
Cerada.
Cerada si presenta subito come
un personaggio sopra le righe, eccentrico e dall’abbigliamento “ricercato” i cui modi di fare ci suggeriscono un orientamento sessuale di
un personaggio apertamente gay. Non mancano nemmeno diverse allusioni durante gli scambi di battute fra Link e l’architetto durante i lavori per la ristrutturazione della casa, che renderanno spassosa questa quest secondaria.
Echi di sirene
Breath of the Wild è una sorpresa continua e una volta arrivati al villaggio degli
Zora, verremo a conoscenza dei sentimenti “nascosti” di
Mipha, la principessa Zora
segretamente innamorata di Link. In uno dei flashback ambientati 100 anni prima, al tempo della venuta della calamità Ganon, scopriremo un certo attaccamento da parte della ragazza pesce nei confronti dell’eroe, e come verrà esplicitamente raccontato più avanti,
l’amore che questa prova per Link, mettendo alla luce
una sorta di triangolo amoroso fra Mipha, Link e la stessa Zelda.
Link è un personaggio magnetico, che nel corso delle sue avventure ha sempre attirato su di sé le attenzioni delle varie “eroine”. In Breath of the Wild possiamo assistere anche ad una “
bromance” fra
Sidon e Link. Fin da subito si nota una certa alchimia fra i due, con Sidon,
prestante ed imponente erede del casato Zora, intento a stalkerare le prodezze di Link prima di chiedere il suo aiuto, per poi manifestare un attaccamento quasi maniacale nei confronti dell’eroe di Hyrule,
denotando una storyline molto più marcata rispetto alle altre relative alla trama principale.
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Le Fate Ignoranti
Anche le fate,
uno dei punti fissi della serie, in questo capitolo subiscono un makeover sostanzioso,
puntando su una sensualità molto fisica e lontana dagli stereotipi della donna oggetto, ma non per questo senza perdere di fascino.
Prosperose, dalle curve morbide, sicure di sé stesse e del proprio corpo, le fate di Breath of The Wild non sono immuni al fascino innato di Link, e anche loro ci offrono diverse allusioni più o meno marcate, e simpatici siparietti che, man mano il potere delle fate aumenterà, animeranno il processo di potenziamento delle armature, rubandoci in più di un’occasione una fragorosa risata.
Victor/Victoria
Degna della miglior campagna contro il “gender” del Marione nazionale (
ciao Adinolfi), Link, arrivato nelle terre
Gerudo dovrà trovare un modo per infiltrarsi nella cittadella delle amazzoni del deserto,
dove la presenza maschile è severamente vietata e punita. Qua,
verrà avvicinato da una “donna” sospetta che lo aiuterà ad intrufolarsi all’interno del villaggio fornendogli dei succinti abiti femminili, per poi scoprire che lei stessa è un uomo.
Oltre a riuscire splendidamente a mantenere alto il ritmo, con ottimi tempi comici sulla costruzione di questa scena,
il travestimento di Link avrà degli spassosi risvolti, tanto da creare confusione in un povero Goron, che dopo aver ammesso di aver conosciuto una persona, si paleserà perplesso sul fatto che questa possa essere un uomo o una donna.
La principessa sul pisello
Ultima ma non meno importante lei, Zelda.
Da anni protagonista quasi silente di una saga che porta in suo nome, solo negli ultimi capitoli l’abbiamo vista maggiormente partecipe. Qua, in piena fase “
girl power”, ci troviamo di fronte ad una rivoluzione dei ruoli. Nei cento anni che precedono Breath of the Wild, ci viene presentato
un personaggio in crescita, forte, ma al tempo stesso instabile e fragile, che si piega di fronte ai suoi limiti ma non per questo, come la “storia” ci insegna, si arrende d’innanzi alle avversità.
Nei vari flashback che ricompongono i ricordi di Link,
ce n’è uno che ci ha colpito maggiormente. Fra un pianto e i timori nei confronti della calamità Ganon, troviamo una Zelda più spensierata durante un momento rilassato in compagnia di Link, che dopo avergli mostrato diversi lati di sé,
è pronta a fargli scoprire anche un’interessante lato B, con tanto di inquadratura strategica e
ambigue riflessioni sull’abilità di Link nell’usare la sua spada. E chi vuol capire capisca.
Chi dimentica è complice
The Legend of Zelda però non è nuovo a personaggi surreali e sessualmente ambigui, o a strane battute dove la malizia regna sovrana.
Fra tutti è doveroso ricordare
Tingle, l’inquietante venditore di mappe apparso per la prima volta in
Majora’s Mask e causa degli incubi di migliaia di giocatori con le sue attillatissime tutine verdi e le pose ammiccanti.
Sempre in tema di tute che lasciano poco all’immaginazione una menzione d’onore va a
Ghiraim, il teatrale villain di
Skysward Sword ossessionato dalla figura di link per il quale ha una forte attrazione, dimostrata nel corso del gioco in più di un’occasione.
Anche il travestitismo non è una novità nella serie, e
Sheik ne è forse l’esempio più calzante.
Una delle figure iconiche di Ocarina of Time, Sheik altri non è che la stessa Zelda, che sfuggita dalle grinfie di Ganon, aiuterà il Link del futuro camuffandosi da membro della tribù Sheikah e aiutando Link nella sua missione.
E voi? Quali aneddoti maliziosi vissuti nei vostri viaggi avete da raccontare? Scrivetecelo nei commenti
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