Menzione Speciale: Gon
Serie / Titolo: Tekken

Prima apparizione: Weekly Morning / Gon (Manga); Tekken 3 (1997)

 

Gon Tekken

Si presenta nel roster di Tekken 3 con incredibile personalità, guantoni da pugile e intestino sensibile. Quando gli altri usano una spada, il kung-fu, o mosse di fuoco, lui risponde con un peto.

 

Quando il gioco si fa duro, tirate una scoreggia e assicuratevi che il vostro avversario muoia sul colpo. Se ancora non basta, lanciategli qualche possente colpo di coda o mettetevi a ruttare delle strabilianti palle di fuoco nella sua direzione, magari indossando nel frattempo un paio di guanti da boxe rossi o blu.

Il Petosauro
Se siete un cucciolo di dinosauro giallo come Gon (il quale, ad oggi, non si sa ancora bene a quale specie di dinosauro appartenga se non lo Scoreggiosauro) o il nostro Webmaster, è probabile che il compito vi riesca piuttosto facile. E se un True Ogre si pone di fronte al vostro cammino verso l’ignoranza, sarete anche immuni al suo fetido alito infuocato.

Una perla dell’ignoranza videoludica come Gon non poteva certo mancare in una lista così piena di cultura, e quasi dispiace doverlo citare come menzione speciale e non come un vero e proprio membro della lista in sé – principalmente perché un dinosauro presommale potrebbe essere piuttosto pericoloso.

5: Abe
Serie / Titolo: Oddworld

Prima apparizione: Oddworld: Abe’s Oddysee (1997)

 

Abe

Quando sei un alieno incontinente che la molla anche quando sei braccato dai nemici, ma fregandosene delle conseguenze perché sa che in fondo ne vale la pena.

 

E arriva la parte della classifica in cui l’Ignoranza non è più soltanto accennata, ma si impegna con tutti i sentimenti per risultare evidente. Già lo Scoreggiosauro di poco fa aveva dato un anticipo di cosa potevamo attenderci da questo punto in poi, ma il sommo Abe ha soddisfatto in pieno tutte le aspettative e tra il pubblico sento già qualcuno in floride lacrime di gioia.

Abe, Gran Maestro dell’Ignoranza
Abe è uno dei capostipiti dell’Ignoranza Videoludica, un sommo maestro da cui tutti dovremmo imparare qualcosa: bipolare abbastanza da salvare due Mudokon e lasciarne morire trecento, nei momenti più ardui e difficili il talentuoso alieno non solo sfodera tutta la potenza del suo corpo in una possente scoreggia esplosiva (meglio se accompagnata da un’apposita bibita energetica), ma si mette anche a cantare per controllarla e trasportare il suo pericoloso potere dinamitardo in giro per la mappa, dritto sotto il naso degli Slig.

E, a proposito di Slig, chi non si è mai messo al sicuro sotto una sporgenza mentre uno Slig dormiva, solo per poterlo svegliare con un peto così artistico da risvegliare la commissione per il Premio Nobel?

4: Claptrap
Serie / Titolo: Borderlands

Prima apparizione: Borderlands (2009)

 

Claptrap

Robottino pedante che spara solo battute stupidissime nonostante non sia nel cast di Colorado. Chiede un 5 che puntualmente viene rifiutato ed è il protagonista del pezzo dubstep più ignorante della storia. Le scale sono il suo peggior nemico.

 

Un robottino così stupido e fastidioso da essere stato volutamente programmato per essere ignorante, il che la dice già parecchio lunga sulla sua posizione in questa classifica. Vive un momento di forte crisi di identità diventando un potente Claptrap Ninja Assassino, ma per gran parte del tempo sembra incapace di tener spento quell’altoparlante che si ritrova come unità vocale.

Il robot dalle battute stupide
Per qualche motivo, il suo istinto fortemente creativo lo porta a comporre un discutibile pezzo “dubstep” così ignorante che il robottino stesso finisce col ballarselo da solo, mentre una grazia divina trattiene il giocatore dal riempirlo di pallettoni e piombo.

Si presenta come ignorantissimo personaggio giocabile in Borderlands: The Pre-Sequel, dopo che qualcuno è riuscito a fargli comprendere che il suo futuro come Claptrap Ninja Assassino non era esattamente roseo.

Se mai doveste decidere di far visita al sommo Pai Mei, inoltre, dubitiamo che potrà seguirvi su per gli scalini.

3: Tombi
Serie / Titolo: Tombi

Prima apparizione: Tombi! (1997)

 

Tombi

Quando sei una specie di Super Sayian Ignorante coi capelli fucsia, ma al posto delle onde energetiche tiri solo morsi ai maiali e come passatempo ti diletti nel far mollare scorre alle piante.

 

Mentre la caccia al cinghiale era passata di moda da secoli a Westeros (con sommo rammarico della casa Baratheon), Tombi si teneva allenato nel 1997 per la nuova disciplina del “Mordi-e-lancia il Maiale“, un’evoluzione della caccia semplice che vede coinvolto un intero set di denti robusti e il fondoschiena di un suino. Il giovane ragazzino selvaggio dai capelli rosa è uno degli emblemi più significativi dell’Ignoranza nell’epoca PlayStation, andando in giro con i soli pantaloncini a mordere e sottomettere maiali crudi e far partire scoregge a piante. Il tutto con il solo ausilio di un paio di boomerang e sfollagente.

Non si tocca il Braccialetto dennonno!
Grazie al suo indiscutibile talento nel rompere i *vedasi: “attributi”* a un’intera razza animale solo perché uno di loro ha rubato il Braccialettodennonno, Tombi attraverserà foreste di funghi allucinogeni e città di topi col solo scopo di disturbare i piani dei malvagi maiali Koma, che santoddio in fondo stavano solo tentando di conquistare il mondo e corromperlo con la loro sete di potere.

Roba ordinaria, insomma.

Per fortuna, Tombi ha uno stomaco così elastico che neanche le tasche dei tesorieri di Stato possono competere, e immagazzinerà qualunque schifezza all’interno del suo intestino per vomitarla quando necessario. Apparentemente privo di succhi gastrici, il ragazzino dai capelli rosa è stato visto più di una volta nell’atto di consegnare un gruppo di pulcini vivi direttamente dal suo esofago, con grande stupore dei saggissimi anziani opportunisti a capo del mondo di gioco che “noi-ti-diciamo-cosa-fare-ma-poi-son-c***i-tua”.

2: Sir Daniel Fortesque
Serie / Titolo: Medievil

Prima apparizione: Medievil (1998)

 

Sir Daniel Fortesque

Talmente sfigato che la sua tomba lo ritrae già morto. Ucciso dalla prima freccia della prima battaglia, ritornato dal mondo dei morti per andare di ignoranza a collezionare calici e per usare il suo braccio come arma-boomerang.

 

“Eeeeeh, Medievil“.

Quando un malvagio stregone del Basso Medioevo non sa fare altro se non lanciare incantesimi a caso, può capitare che nei suoi deliri di Ignoranza risvegli dalla tomba un vecchio e acerrimo nemico, caduto nella battaglia finale che ha visto la sconfitta dello stregone stesso per mano degli uomini del Re. Certo, l’idea del malvagio Zarok, in questo caso, era di far resuscitare tutti i morti e di arruolare un esercito di zombie per conquistare Gallowmere, ma in fondo avrebbe potuto aspettarsi che qualcosa sarebbe andato storto.

Il cavaliere già morto che risorge per uccidere i morti
Sir Daniel Fortesque, primo soldato di corte, è stato a lungo osannato come un eroe nel corso della storia quando, in realtà, fu ucciso da una semplice freccia scagliata nel mucchio all’inizio della vera e propria battaglia. Ma i secoli di sonno eterno hanno portato il buon cavaliere coi dentoni e senza un occhio a covare vendetta nei confronti di Zarok, e, una volta risvegliato, Sir Daniel imbraccerà uno spadone alto tanto quanto se stesso e inizierà a seguire la bava verde fino al rifugio di Zarok. Per complicare il suo risveglio a se stesso e ai giocatori, però, Sir Daniel Fortesque ha ben pensato di risvegliarsi in un gioco estremamente complicato, dove le imprecazioni e i santi volano via come neanche nell’ignorantissima notte di Capodanno intorno al Monopoly.

Senza mascella e anche senza un occhio (e probabilmente senza ormai un briciolo di dignità rimasto), il cavaliere di Medievil vagherà alla ricerca di Zarok imbracciando spadoni, spadini e cosciotti di pollo, ma anche qualche ignorantissima e improponibile pistolaccia da Basso Medioevo (mai vista ma proprio mai in quel periodo storico) per sgominare i morti risorti e gli antichi rivali che impedivano la sua scalata al successo anche in vita. Ah, e l’indimenticabile braccio-boomerang, perché che senso ha essere uno scheletro se non puoi lanciare pezzi di te in giro per la mappa?

1: Crash Bandicoot
Serie / Titolo: Crash Bandicoot

Prima apparizione: Crash Bandicoot (1996)

 

Crash Bandicoot

Cervello grande come un’unghia, vocabolario composto dalle parole “hi-hi” e “ha-ha”, e si esce a rompere casse, cavalcare orsi polari e guidare macchine di dubbia provenienza.

 

OMMADONNASANTIDDIO-CRASH-BANDICOOT-INCREDIBILE-NON-CI-CREDO. E invece.

Così come l’inutilità ha il volto di Magikarp, se l’Ignoranza avesse una forma probabilmente assumerebbe quella di Crash Bandicoot.

Crash Bandicoot, volto dell’Ignoranza
Frutto di un furbissimo esperimento fallito da parte dello scienziato pazzo più ignorante della storia, quel marsupiale ignorante di Crash è l’ennesima prova del fatto che dare a una serie il nome del proprio protagonista è la scelta meno acculturata di sempre. Spesso associato a quel lontano cugino viola di Spyro (che, per doveri di cronaca, ama incornare e arrostire cose senza guardare in faccia a nessuno), Crash Bandicoot per una volta è un animale che indossa pantaloni, scarpe e guanti, ma per qualche motivo se un personaggio stilizzato non è mezzo-nudo qualcuno non è contento, e quindi il nostro Bandicoot non porta alcun accenno di maglietta. Tipo mai.

Appassionato di salti su casse di legno o nemici dalle fattezze ambigue, cavalcate di orsetti polari, enormi bazooka-spara-mele e giravolte così aggraziate che neanche la miglior ballerina, Crash Bandicoot è una delle principali mascotte della prima PlayStation e una delle icone che più hanno inciso le loro azioni a lettere di fuoco sul nostro cuore, tra un “hihi-haha” e l’altro. Gran parte del fascino di Crash e della sua profonda e sottile Ignoranza, tuttavia, risiede in larga misura anche nel mondo di gioco che lo circonda, popolato da scienziati improponibili e strani esperimenti mal riusciti. E la sorella non rientra nella prima categoria.

E guidare sulle spiagge di CTR non è mai stato divertente come quando una temibile sfera di energia attraversava l’intero campo, e tu, che eri in coda, potevi sentire le imprecazioni e i santi buttati giù dal giocatore in prima posizione, mentre la sua sconfitta veniva oscurata dall’aura di Ignoranza che, tra una curva e l’altra, era stampata in un sorriso sornione sul volto di Crash stesso.

 

Struttura, immagini e didascalie a cura di “Gamer Ignoranti.
1 2

#LiveTheRebellion