Anno: 2015
Piattaforme: PC
E si resta sul tema dei sogni con un titolo di
Hyper Sloth, sebbene si tratti di qualcosa di leggermente più “tranquillo” rispetto ad
Among The Sleep. Con un titolo del genere, non è difficile intuire cosa attenda il giocatore una volta immersosi in
Dream; e,
quando un membro dello staff ha deciso di mettersi sotto le coperte e affrontare i sogni del protagonista Howard Phillips, non sapeva certamente che
Dream sarebbe stato un’esperienza onirica così profonda e ispirata.
Rendendo l’ambiente onirico in maniera ancora più magistrale rispetto a quanto avveniva già in
Among The Sleep,
Dream spinge il giocatore a compiere un viaggio nella mente turbata e apatica di Howard Phillips, profondamente provato dalla perdita del caro zio e alla ricerca di un rifugio nell’ingannevole mondo dei sogni. Caratterizzato da una narrazione e un comparto sonoro di prim’ordine, il titolo di
Hyper Sloth fa degli ambienti di gioco e dell’esplorazione il suo punto di forza, proponendosi di garantire un’avventura indimenticabile a chiunque voglia esplorare gli ambienti onirici con la coscienza e la volontà di chi non sta dormendo affatto.
Dream è attualmente disponibile su
Steam per circa €16,99.
Anno: 2015
Piattaforme: PC
“Cibele“, per quanto sia un’esperienza dall’indubbio impatto emotivo, non è un “gioco” nel senso più stretto del termine. Da qui fino alla fine della lista, la tendenza complessiva dei titoli scelti sarà simile o solo marginalmente diversa.
Usciamo dal regno dei sogni, ma non osiamo allontanarci dalla mente umana: nominato ai Game Awards 2015 nella categoria “Games for Change” e superato dalla forte narrazione di
Her Story (
di cui avremo presto modo di parlare) e
Life Is Strange,
Cibele non è un titolo che dovreste giocare se sapete cosa vuol dire innamorarsi di una persona che non avete mai visto (
vi sembra davvero una cosa così difficile?). Ideato e sviluppato da
Nina Freeman al solo scopo di raccontare la propria storia,
Cibele intervalla brevi filmati in live-action a scene “giocate”, sul desktop di un computer (
alla ricerca di documenti e piccoli dettagli sulla protagonista) o all’interno di un MMORPG. Ed è proprio all’interno del MMORPG che Nina (
o Cibele, che dir si voglia) incontra un ragazzo di cui finisce per innamorarsi, e che la porterà a scoprire più cose su se stessa, sul proprio corpo e sulla sessualità in generale.
Cibele, nella sua brevità, semplicità e totale assenza di un gameplay competitivo, è né più né meno che un ricordo interattivo, che mette il giocatore nei panni di una ragazza che non ha mai avuto occasione di vivere il suo primo amore. Una storia intensa, passionale e, forse, prevedibile dall’inizio alla fine; ma, proprio per questo motivo, estremamente efficace e attuale.
Ben lontana dall’essere un gioco (
e, sicuramente, non un gioco per tutti), la storia di Nina saprà farvi urlare di rabbia contro lo schermo o persino costringervi a passare qualche ora malinconica, riportando alla luce qualche esperienza passata;
come dice Nina stessa nel corso del gioco, tuttavia, “
First love is a very confusing thing, and sometimes it really hurts. But I’m glad I had mine with you.” [“
Il primo amore è qualcosa di molto confuso, e a volte fa davvero male. Ma sono felice di aver vissuto il mio con te.“]
Per chi volesse intristirsi un po’,
Cibele è disponibile su
Steam per €8,99.
Anno: 2015
Piattaforme: PC, Mac
Nominato in ben quattro categorie dei
Game Awards 2015 e
uscito vincitore da due di esse,
Her Story è un titolo indipendente che a fatica si riesce a etichettare con l’appellativo di “videogioco”; scritto e diretto da
Sam Barlow, infatti,
Her Story è più un “film interattivo” che un vero e proprio videogioco nel senso più canonico del termine, caratterizzato dalla volontà di raccontare la “storia di lei”.
Una “lei” il cui marito è apparentemente scomparso, e che appare in diversi filmati in live-action nel corso di una serie di interrogatori a una stazione di polizia.
Her Story è uno di quei giochi che trascinano loro stessi dritti all’interno del mondo reale, un “
meta-gioco investigativo” che costringerà ben presto chi impugna la tastiera a impugnare anche un taccuino e una penna per essere sicuro di non dimenticarsi proprio nulla: nomi, date, avvenimenti, riferimenti, informazioni utili, tutto potrebbe essere utile per cercare di capire cosa la donna stia nascondendo agli occhi e alle orecchie del giocatore. Ed è inutile negarlo: l’incredibile recitazione di Viva Seifert, nei panni di Hannah Smith, ha sicuramente contribuito a rendere questo gioco un’esperienza matura, intrigante e piena di interpretazioni diverse.
Dopo aver “giocato il film”,
il nostro Filippo Veschi è giunto a una semplice conclusione, che non può certo essere contraddetta:
Her Story continuerà a far parlare di sé per mesi e, forse, diversi anni ancora, anche a causa dell’incredibile quantità di diverse interpretazioni possibili anche una volta “assemblato” l’intero puzzle narrativo.
Her Story è disponibile su
Steam per il più che abbordabile prezzo di €5,99.
Anno: 2011 (Mod Half Life 2); 2013 (PC)
Piattaforme: PC, Mac, Linux
A quel punto, quasi all’improvviso e senza saperne il motivo, Stanley alzò il capo e smise di leggere la lista di titoli indipendenti redatta dal giovane autore sul web. Si guardò intorno, alla ricerca di una faccia amica; ma non c’era nessuno che potesse assisterlo, nessuno che potesse dirgli cosa stava succedendo. Perché era stato incluso nella lista? Come faceva l’autore a sapere il suo nome? Eppure, Stanley era certo di aver preso tutte le precauzioni del caso, era certo di non essersi mai mostrato troppo in pubblico e di non aver mai conosciuto qualcuno che potesse ritenerlo così importante. Quando mai era stato importante, lui, il povero e insignificante Stanley? Forse al punto da essere inserito in una lista, al punto da essere selezionato di proposito?
No, non poteva accettarlo, non poteva essere vero. Lui non era nessuno, non lo era mai stato. C’era solo una spiegazione plausibile: qualcuno lo stava spiando.
Ruotando la testa in tutte le direzioni, Stanley si assicurò di essere realmente solo nella stanza; poi, tendendo l’orecchio, cercò di carpire qualunque suono estraneo, qualunque cosa che potesse aiutarlo a credere che non era nient’altro: solo uno scherzo di cattivo gusto.
Ma non lo era; Stanley lo sapeva bene. A quel punto, col terrore di scoprire
a quale prezzo sarebbe stato venduto al pubblico, Stanley ignorò semplicemente la parte di testo che lo riguardava; e continuò a leggere, noncurante di ciò che era appena successo.
Anno: 2011
Piattaforme: PC
“Come faccio a spiegare perché è incredibile senza rovinare ciò che lo rende tale?”, si chiedeva Eurogamer nel lontano 2011.
In mezzo alla gigantesca ondata di titoli (
alcuni discutibili, altri pure) creati con RPG Maker qualche anno fa, ce n’è uno che non è servito soltanto a fare la fortuna di uno YouTuber che amava giocare horror di fronte a una telecamera:
To The Moon.
Sviluppato da
Freebird Games e uno dei capostipiti di quel filone Indie che punta sulla storia prima che sul gameplay,
To The Moon è una storia semplice, innocente e dall’incredibile purezza, che ha saputo catturare il cuore di centinaia di migliaia di giocatori dal 2011 a oggi. Accompagnato da una colonna sonora incredibilmente d’impatto e da una narrazione a dir poco magistrale, il titolo di Freebird Games è tuttora a pieni voti uno dei titoli dalla storia più commovente mai giocati dal sottoscritto; una storia che saprà catturare il giocatore più restio, una storia d’amore, amicizia e amore ancora, basata su un solo e semplice desiderio: andare sulla luna prima di morire.
To The Moon è una di quelle storie che non si rigiocano soltanto perché sono troppo profonde e ben raccontate per essere rette più di due volte, e perché si sa bene che le lacrime versate la prima volta torneranno anche dopo la seconda, la terza, la quarta e così via; perché
To The Moon è semplicemente troppo raffinato, sensibile e puro per non essere vissuto, con dialoghi estremamente ben scritti e situazioni studiate fin nel minimo dettaglio.
Ma, proprio come i titoli presentati in questa lista da
Cibele in poi,
To The Moon (disponibile su Steam per €7,99)
è lontano dall’essere un gioco “classico”: con un gameplay minimale basato soltanto sull’esplorazione, il titolo di Freebird Games punta tutto sulla storia, cercando di giungere al cuore del giocatore con un paio di note azzeccate al pianoforte e una splendida caratterizzazione dei personaggi.
E ci riesce, dannazione. Eccome se ci riesce.
#LiveTheRebellion