Di Luca Mazzocco
Nonostante ci sia stato un evento a porte chiuse per l’ultima fatica dei ragazzi di Naughty Dog, di Uncharted 4 abbiamo visto solamente lo stesso gameplay (giocato in presa diretta) presentato da Sony nel corso dell’E3 2015. Ad ogni modo possiamo confermare l’eccelsa qualità del titolo che, nonostante non si discosti dai precedenti capitoli, è capace di lasciare semplicemente a bocca aperta per fluidità, regia e comparto tecnico. Si tratta senza dubbio del titolo visivamente migliore presente in tutto il panorama videoludico e la regia a dir poco perfetta del team americano risulta capace di enfatizzare ogni scena, rendendo Uncharted 4 la vera killer application per PlayStation 4 nel corso del 2016. Sottolineiamo come a fine video sia stata mostrata una cut scene con la presenza di Elena Fisher, capace di emozionare il pubblico in sala e di far notare ancora una volta come siano passati degli anni dall’ultima avventura di Nathan Drake.Di Gaetano Lombardo
The Division è forse uno dei titoli più attesi per questa Milan Games Week, è la prima volta che il pubblico ha potuto saggiare con mano la bontà del gameplay e finalmente dare un’occhiata a cosa è questo gioco. Appena arrivati alla postazione siamo stati messi di fronte alla scelta del proprio personaggio con un menù nel quale non era possibile modificare nulla ma che ci permetteva di scoprire alcuni elementi del gioco. Ogni personaggio aveva due armi, una primaria e una secondaria, e un set di abilità predefinite che nel gioco completo sicuramente sarà possibile modificare. Una volta entrata nella zona contaminata e presa confidenza con i comandi abbiamo iniziato ad affrontare i nemici con intelligenza artificiale, riscontrando alcune difficoltà con il sistema di mira visto che il mirino si alzava di molto durante la fase di fuoco, rendendo così necessarie piccolissime raffiche (uno, due proiettili al massimo) e molto tempo per consumare la barra della vita sulla loro testa. Una volta arrivati nel piazzale dove dovevamo recuperare alcuni materiali ecco che lo scontro con altri due team composti da 3 persone (umani questa volta) si è fatto molto più feroce e siamo morti più volte. Un altro piccolo difetto incontrato è che i tempi di respawn variavano da un minimo di 5 a un massimo di 30 secondi rendendo così molto lunghe (per i canoni classici degli fps online) le attese, visto che il punto di rinascita è abbastanza lontano. L’obiettivo era di recuperare alcune casse dalla mappa chiamando un elicottero e resistere per circa un minuto e mezzo alle raffiche avversarie. Durante la nostra prova non abbiamo raggiunto un risultato visto che dopo circa 10 minuti la demo si concludeva automaticamente con nessun vincitore e abbiamo trovato tutto molto confusionario, visto che non c’erano indicazioni a schermo con una spiegazione di ciò a cui saremmo andati incontro. La versione provata era quella Xbox One, che riceverà l’accesso alla beta nei prossimi mesi, abbiamo potuto notare una pulizia grafica e un framerate stabile, mentre per quanto riguarda la componente online sarà sicuramente da valutare in fase di recensione. Homefront: The RevolutionDi Luca Mazzocco
Ambientato due anni dopo gli eventi del precedente episodio, Homefront: The Revolution si è dimostrato essere un fps solido, vario e divertente, caratterizzato dalla grande personalizzazione delle armi e dai differenti tipi di approccio alle situazioni. Durante la nostra prova alla fiera di Milano il titolo ci è sembrato già abbastanza avanti nello sviluppo, con una componente tecnica di sicuro impatto, ma, nonostante sia stata confermata una grande cura per il comparto narrativo, non siamo riusciti a valutare a fondo questa sua caratteristica. L’unico dubbio lasciatoci da Homefront: The Revolution sta nel suo essere un titolo valido, ma senza spiccare particolarmente in alcun settore, rischiando di sparire all’interno di un mercato videoludico in continua espansione e di un anno (il 2016) ricco di titoli dal forte carisma. Speriamo che, prima dell’uscita, i ragazzi di Dambuster Studios e Deep Silver sappiano fugare le nostre paure.
Rise of the Tomb RaiderDi Luca Mazzocco
Presso lo stand Microsoft abbiamo avuto occasione di mettere mano alle nuove avventure di Lara Croft, disponibile in esclusiva temporale per le console Microsoft. Le impressioni sono state sicuramente positive, con un gameplay che poco si discosta dallo scorso (ottimo) episodio e con un comparto tecnico estremamente curato in ogni dettaglio. La modellazione poligonale e il sistema di illuminazione rendono difficile pensare che si tratti di un titolo in uscita anche per Xbox 360, essendo Rise of the Tomb Raider capace di rivaleggiare con i migliori concorrenti sul mercato. L’unico dubbio, confermato per quel poco che abbiamo potuto vedere, sta nell’eccessiva semplicità del titolo che, come per il suo predecessore, non è riuscito mai a metterci in seria difficoltà e ci ha permesso di affrontare la dimostrazione senza mai bloccarci. Vista l’ormai imminente uscita del titolo targato Crystal Dynamics rimanete sintonizzati su I Love Videogames per tutti gli aggiornamenti e per la nostra recensione. Naruto Ultimate Ninja Storm 4Di Gaetano Lombardo
Dopo aver provato una build in fase embrionale lo scorso Aprile abbiamo messo le mani su una versione un po’ più avanzata di Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm 4 titolo in arrivo il prossimo 4 Febbraio. Questa demo ci permetteva di effettuare un match d’esibizione con un roster ristretto di lottatori tra cui Naruto, Madara in Modalità Eremita, Obito (sempre in Modalità Eremita), Kakashi, Shisui e Itachi e poter provare alcune novità nel sistema di combattimento di questo primo capitolo in arrivo su Playstation 4 e Xbox One. Gli scontri resteranno uno contro uno con la possibilità di impostare due supporti che, da quest’edizione, saranno anche membri attivi in combattimento, visto che si potrà passare a qualsiasi dei due con un leggero inclinamento laterale della levetta destra anche durante una combo, potendo concatenare così ulteriori attacchi. Abbiamo potuto vedere in azione l’armour break, di cui abbiamo parlato nella precedente anteprima, che consiste in un degrado del vestiario (ad esempio Kakashi perde la giubba e cose del genere) una volta raggiunto un certo quantitativo di vita. CyberConnect 2 ha inoltre cambiato le carte in tavola e ora i combattimenti in esibizione dureranno tre round, colui che si porterà a casa almeno due di questi sarà il vincitore. Alla fine di ogni turno chi lo avrà vinto manterrà il suo livello di vita e di chakra mentre lo sconfitto sarà completamente ricaricato dandogli un vantaggio e aumentando così l’attenzione nel giocatore che dovrà evitare di essere colpito ma allo stesso tempo impegnarsi per sconfiggere l’avversario. Gli effetti grafici sono notevolmente migliorati sopratutto durante le varie mosse finali che la faranno da padrona e anche il framerate è risultato piuttosto stabile, restano alcuni dubbi sul roster dei personaggi e siamo speranzosi di poter vedere un titolo finalmente privo di personaggi considerati spammers.
#LiveTheRebellion