I tavoli erano occupati da vari giochi di cui era possibile chiedere una dimostrazione. Tuttavia ad attirarci qui era stato il programma stilato sul sito, che sembrava promettente: purtroppo, forse complice anche la scarsa affluenza in questo padiglione più distaccato rispetto agli altri, gli eventi sembrano essere stati slittati o modificati in altro. Per esempio l’intervista/lezione con la Combat Academy è diventata una semplice esibizione in sincronia di combattimento con spade laser senza altro suono che una base musicale diffusa a volume altissimo attraverso le casse, non c’è stato nessun effetto sonoro al cozzare delle spade. Sembrava doverci essere un torneo di Force of Will ma aggirandoci nel padiglione intorno all’ora segnalata sul sito pareva non esserci nessun evento in merito.
Per concludere, si può dire che il CUSplay di Pisa sia un evento promettente ma ancora piuttosto acerbo. Sicuramente un buon punto di partenza per migliorare potrebbe essere una gestione più consona del sito internet, che sembra essere messo in piedi in fretta: è scarno di informazioni molto importanti o ne riporta di sopravvalutate. Per esempio, alcune sezioni presentano ancora la dicitura “In fase di definizione…” nonostante l’evento fosse in pieno svolgimento. Nell’area retrogames viene listata la presenza di più console di quelle che erano effettivamente presenti sul tavolo durante l’evento (perlomeno di sabato). Dal sito è passata quasi inosservata la presenza dello stand Shockdom e dei relativi ospiti annessi, di cui siamo venuti a conoscenza tramite i profili personali degli autori su Facebook. Dare maggior risalto a quest’informazione, inserendola per esempio nell’elenco “Ospiti” avrebbe sicuramente richiamato molti più visitatori dal momento che in manifestazioni più grandi è praticamente impossibile fare una chiacchierata con gli autori o ricevere sugli albi più di una firma.
Nel tragitto tra un padiglione e l’altro si poteva notare come il CUS non fosse stato riservato per la manifestazione, con studenti intenti ad occupare i vari campi sportivi per allenarsi come se fosse un giorno qualunque: questo era più che altro un fattore di disturbo, specialmente perché il parco era molto bello ma era necessario allontanarsi per impostare un servizio fotografico con i Cosplayer senza ritrarre anche elementi indesiderati. Infine, il biglietto è forse un po’ caro per ciò che viene offerto: ci sono altre fiere in crescita che adottano la formula dell’ingresso gratuito.[nggallery id=”546″]
Tra i punti di forza di questa manifestazione troviamo sicuramente la disponibilità dello staff a fornire supporto ed informazioni, sia tramite e-mail che via Facebook.
Molto apprezzata la possibilità di richiedere un accredito stampa per poter accedere in via preferenziale alla fiera. Senza dubbio la vivibilità dei padiglioni è da non sottovalutare: l’organizzazione a serpente delle bancarelle ed un buon ricambio dell’aria hanno contribuito a mantenere un flusso di persone costante ed ordinato, senza sovraffollamenti e problemi di visione degli stand. Le indicazioni per raggiungere il luogo fornite sul sito erano chiare ed esaurienti, come anche i cartelli in loco per raggiungere la biglietteria. Il parcheggio ampio e gratuito è davvero ottimo, in quanto chi partecipa a fiere del fumetto arrivando da fuori spesso si ritrova a dover lasciare l’auto lontano dalle entrate principali ed in parcheggi a pagamento.
Molto probabilmente gran parte delle lacune organizzative sono da attribuirsi unicamente al fatto che quella del CUSplay di Pisa è una manifestazione ancora relativamente giovane. Certamente in futuro ha potenzialità per crescere e, pur non arrivando necessariamente al livello di Lucca Comics o affini, ha le carte in regola per diventare un punto di ritrovo per cosplayer ed appassionati del fumetto. Per quanto riguarda l’aspetto videoludico, la manifestazione, per ciò che abbiamo potuto vedere il sabato, era piuttosto carente: da questo punto di vista organizzare dei veri tornei dedicati ai principali titoli competitivi e riservare un occhio di riguardo per l’aspetto fieristico del padiglione dedicato ai videogiochi può contribuire al raggiungimento di una maggiore visibilità anche presso il pubblico dei videogiocatori.
#LiveTheRebellion