Recensione Megadimension Neptunia VII

Sono passati sei anni (cinque su suolo europeo) da quando gli appassionati di JRPG fecero conoscenza con Neptune e le altre bellissime CPU di GamIndustri. Con sei capitoli principali alle spalle (la trilogia originale su PlayStation 3, e quella reboot su PlayStation Vita) e tre spin-off, lo scorso 12 Febbraio, le Dee hanno debuttato su PlayStation 4 con il settimo capitolo canonico della serie: Megadimension Neptunia VII. Sempre cortesia della collaborazione tra Idea Factory e Compile Hearts, è finalmente giunto il tempo di dare un giudizio sull’ultima (per ora) avventura di Neptune e socie.

Questa recensione arriva in ritardo principalmente per un motivo tecnico:
Finito il primo Arc ambientato nella Zero Dimension (maggiori dettagli in corso di recensione) ci siamo trovati di fronte alla scelta tra le quattro CPU protagoniste e iniziando da Noire, siamo incappati in quello che è a tutti gli effetti un bug di programmazione. Da sempre nella serie Neptunia vi è un grinding necessario, in modo da arrivare preparati al boss di turno, nel dungeon sopraindicato, era necessario non affrontare nessun mostro e correre diretti alla battaglia finale. Peccato che non ci sia scritto da nessuna parte, e che quindi mi sia trovato a salvare con 9 HP senza possibilità di curarmi (in questo capitolo è necessario tornare alla città principale per ristabilire HP/MP) e con un boss, che per quanto debole, con un attacco preventivo mi mandava in un ciclo continuo di Game Over. Ho dovuto quindi abbandonare il mio save-file di oltre venti ore e ricominciare il titolo da capo, motivo per cui per non pubblicare la recensione a fine Marzo, non sono riuscito a raggiungere la terza dimesione (Heart Dimension) ne gli stage del Neplunker.
Questo pazzo pazzo multiverso
Megadimension Neptunia VII è il diretto sequel di Victory/Re;Birth 3 e si pone come punto cardine alla spiegazione del multi-verso ideato da Compile Heart, accennata per l’appunto nelle ultime fasi dell’episodio precedente. Il giocatore viene a conoscenza della presenza di diverse dimensioni, ognuna con le proprie regole e le proprie versioni delle eroine, tracciando anche la linea di confine tra la trilogia PlayStation 3 e quella PlayStation Vita e soprattutto dando un mondo a parte ed un senso anche agli spin-off.
Nell’Hyperdimension (l’universo principale, quello dei tre Re;birth) Neptune e Nepgear trovano una console quasi distrutta e abbandonata, ed in maniera analoga al portale che le trasportò nell’Ultradimension (sempre in Re;birth3) finiscono in una Planeptune devastata e apparentemente disabitata. Qui faranno la conoscenza con Uzume, l’unica CPU rimasta, impegnata a combattere contro un enorme gigante viola, dando così il via agli eventi della Zero Dimension.

Megadimension Neptunia VII è diviso in tre grandi arc (Zero, Hyperdimension e Heart), suddivisi a loro volta in episodi (come ormai da tradizione) più o meno lunghi ma accomunati da ormai i due tratti caratteristici della serie: i dialoghi quasi infiniti e il grinding necessario per proseguire. A differenza di quanto possa sembrare, i tre arc non sono tre giochi separati, ma grandi sezioni dello stesso titolo che si susseguono e non sono concepibili in stand-alone. Nello stesso modo delle stagioni di una serie televisiva infatti, per andare a fondo di tutti i misteri e dei segreti delle dimensioni, bisognerà proseguire nel titolo, un arc dopo l’altro, senza interruzioni (se non quelle dovute al grinding). Megadimension Neptunia VII è il capitolo che più osa sotto il fronte trama, andando ad tpccare una questione spinosa e quasi sempre disordinata come il multiverso (e i lettori di fumetti Marvel e DC non potranno che essere d’accordo). Scendendo nel dettaglio, non mancano ovviamente la classica ironia della serie, le rotture della quarta parete da parte di Neptune e soprattutto il fan service, tra costumi, generose inquadrature e eventi dedicati.

Tra giganti e oggetti curativi
Megadimension Neptunia VII è ancora un gioco di ruolo a turni come gli altri capitoli della serie, ma Compile Heart ha deciso di migliorare alcuni aspetti del gameplay e di sacrificarne degli altri non andando comunque a stravolgere lo scheletro della saga di Neptune.
Durante gli scontri le eroine sono ora in grado di muoversi liberamente nell’arena, a patto di non consumare la barra apposita, e le combo sono ancora una volta assegnate alla scelta del giocatore, il numero di queste però, è sancito dall’arma equipaggiata, e non più dalla somma dei punti tecnica come in passato: ogni arma avrà un diverso numero di slot e bisognerà impostare le combo da eseguire poi in battaglia. Anche la barra EXE (dedicata alle mosse speciali di gruppo e alle trasformazioni) ha subito un cambiamento drastico, non si potrà più accumularla negli scontri pre-boss ma andrà ricaricata ogni volta da zero. Il cambiamento maggiore di Megadimension Neptunia però, sta nella ricarica di punti vita e special point non più legata all’avanzamento di livello, ma obbligata agli oggetti e all’uscita del dungeon con ritorno alla città principale. Questo cambio è all’apparenza irrisorio, ma proseguendo nel gioco (soprattutto a partire dal secondo Arc Hyperdimension Neptunia G: The Golden Leaders) appesantisce il grinding e rende il gioco leggermente più difficile, perchè bisognerà badare agli strumenti curativi rimasti e cercare di non strafare prima di un boss o di un mob raro, pena il game over e il ritorno alla schermata iniziale.

Non mancano ovviamente novità più pure alle meccaniche di gameplay della serie, tra cui una nuova forma per le  quattro CPU attivabile una volta trasformate, denominata Next Form e che va a potenziarle ulteriormente ma si consumerà al primo attacco speciale sferrato(scaricando la barra EXE). È stata eliminata la barra di difesa dei mostri, in compenso alcuni di questi avranno delle parti distruttibili che porteranno al Parts Break, fase in cui non solo le CPU infliggeranno più danno, ma che ricompenseranno il giocatore con  drop più rari. Introdotte anche delle battaglie giganti, in cui le nostre CPU dovranno circondare il nemico e  affrontarlo solo con le mosse speciali, in queste fasi l’indicatore SP si ricaricherà da solo come nei vecchi episodi, permettendo alle Dee di dare il massimo contro questi formidabili nemici.

Altri piccoli cambiamenti riguardano il Lily Rank, ovvero l’amicizia tra i membri dei party, il cui valore crescerà più rapidamente che in passato, permettendo ben presto di usufruire delle abilità di supporto e lo Share di Gamindustri, che per la prima volta è influenzato anche dalla trasformazione HDD delle eroine, come da sempre raccontato nei precedenti capitoli.

Hyperdimension Crossing: Let’s Go to the City!
Un altro aspetto fondamentale di Megadimension Neptunia VII è la gestione delle città principali, unici luoghi di salvezza dalla furia dei mostri di questo capitolo per PS4. Oltre ai negozi, alla classica piazza Chirper in cui si attiveranno gli eventi, alla gilda dove accettare le missioni e il centro per lo sviluppo dei cd d’equipaggiamento è stata aggiunta una nuova opzione al menù riguardante lo sviluppo della città.
Quando le nostre eroine lasceranno la Zero Dimension infatti, si divideranno ognuna sul proprio continente per affrontare le “rivali” Gold Third, personificazioni delle case di sviluppo di terze parti (in maniera analoga alle personificazioni delle serie viste in HyperDevotion Noire, qui avremo Capcom, Bandai Namco, Square Enix e Konami) e utilizzeranno come base la capitale della nazione. Il giocatore potrà investire in tre diversi criteri per migliorare la città: Commercio (ad ogni livello verrà agigunto un oggetto raro in negozio), Industria (che aggiungerà piani di sviluppo per oggetti rari) e Relazioni Pubbliche (utile per sbloccare extra e soprattutto necessarie al True Ending di VII).

Per raccogliere i soldi necessari a finanziare la città, il giocatore potrà contare su un nuovissimo sistema di scout, che sostituisce in un colpo solo sia lo Stella’s Dungeon che i Plan di rinnovo dei dungeon visti nella trilogia Re;Birth. Ogni Scout (che altro non sono che gli abitanti di Gamindustri) ha una qualità che influenzerà il dungeon in cui viene spedito (più esperienza, meno soldi, cambio nemici, e così via) e ogni dieci minuti potranno essere raccolti i risultati della ricerca. L’unico neo a questo nuovo sistema, che per certi versi aiuta il grinding incessante del titolo, è l’impossibilità di scaricare gli scout all’interno del dungeon, costringendo il giocatore a dover tornare alla città ogni dieci minuti, oppure perdere eventuali premi successivi.

Apocalypse Nao
Il passaggio a PlayStation 4 ha giovato specialmente ai modelli poligonali delle CPU, che godono finalmente dell’alta definizione, all’interno dei numerosi dungeon proposti da Compile Heart, tra questi purtroppo, non mancano ambienti riciclati dai precedenti capitoli, ma fortunatamente vi sono abbastanza nuovi labirtinti per chiudere un occhio sulla varietà. Dove invece si sente il peso del riciclo è sicuramente nelle fasi di dialogo, con gli sprite ormai solamente ripuliti ma che offrono sempre gli stessi movimenti corporei (andando ad aggiungere solo qualche espressione facciale), arrivati al settimo capitolo ci pare il caso sia ora di aggiungere qualche animazione in più.
Fortunatamente, se dal lato visivo vi è un forte riciclo, il sonoro si attesta su ottimi livelli, con una valanga di nuovi brani che si affiancano a quelli storici della serie (i menù, e le main theme delle varie CPU) guidati tutti come sempre dalla nuova opening cantata dall’instancabile Nao: Vision of Telativity. Il gioco è completamente in inglese e data l’alta mole di dialoghi è consigliato solamente a chi mastica bene la lingua anglosassone, è presente anche un dlc gratuito che aggiungo il doppiaggio originale, nettamente superiore a quello occidentale  nel dare caratterizzazione alle protagoniste.

Verdetto
8 / 10
Questa continuity è un casino!
Commento
Se si sorvola sull'incidente di percorso raccontato in apertura, Megadimension Neptunia VII è sicuramente tra i migliori capitoli della serie Compile Heart, andando a toccare un argomento pericoloso come i multiversi infatti riesce a tenere incollato il giocatore come se stesse seguendo una serie TV, seppur costringendolo a pause forzate causa grinding. Le aggiunte e le modifiche al gameplay riescono a svecchiarlo nuovamente pur non snaturandolo del tutto,regalando un buon JRPG a tutti gli amanti del genere e ovviamente ai fan di Neptune e socie.
Pro e Contro
Miglior colonna sonora della serie
Trama con mordente
Scout spezzano la monotonia

x Nuovo sistema di cura proibitivo
x Grinding ancora più presente
x Sprite riciclati

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