Recensione Destiny 2

L’ultima Città della Terra è caduta. Il temibile Ghaul sta portando sterminio in tutto il Cosmodromo. Guardiani, siete pronti ad unire le forze per fermarlo? 

Tre anni fa Bungie appese al chiodo le avventure di Master Chief per partire per un nuovo viaggio che, ai tempi, era solamente una scommessa. Tre anni dopo possiamo affermare che Bungie aveva visto giusto, e il suo Destiny è riuscito nell’impresa di creare un nuovo universo MMO, giocato e amato da milioni di giocatori. Destiny è cresciuto e si è sviluppato anche grazie alla dedizione della software house che ha saputo ascoltare la sua community e correggere nel tempo tutti i vari problemi, e la dimostrazione l’abbiamo avuta nei vari major update del gioco. Adesso dopo tre lungi anni di eventi, Incursioni e battaglie nel Crogiolo, per Destiny è arrivato il momento della maturità, con l’atteso sequel che è già disponibile dallo scorso 8 Settembre su PlayStation 4 e Xbox One, e dal prossimo 24 Ottobre su PC.

Guardiani, rispolverate i vostri equipaggiamenti, si parte per Destiny 2.

 

Versione Testata: PlayStation 4

 

 

Non c’è mai pace per i Guardiani
uno dei cambi sostanziali fra il vecchio e il nuovo è rappresentato dalla modalità storia
L’ultima Città sicura della Terra è caduta per mano del temibile Ghaul, comandante della Legione Rossa, con il sommo scopo di impossessarsi dei poteri del Viaggiatore e privando della Luce sia i Guardiani che i loro fidi Spettri. Senza più una casa, sterminati e stremati, in qualità di sopravvissuti dovremo cercare di rialzarci e trovare una soluzione alla minaccia di Ghaul e del suo esercito prima che sia troppo tardi.
Destiny 2 parte letteralmente con il botto e riesce nel corso della campagna a tenere un ritmo altissimo, dimostrando già sotto questo profilo un’evoluzione narrativa che è andata via via crescendo dal primo capitolo alle varie espansioni. Proprio uno dei cambi sostanziali fra il vecchio e il nuovo è rappresentato dalla modalità storia, che sceglie un approccio più dinamico rispetto alla frammentazione delle missioni del primo Destiny. Adesso, mentre il nostro obiettivo sarà quello di dare una “lezione” a Ghaul, rimettendo in piedi l’Avanguardia grazie all’aiuto di Cayde-6, Zavala e Ikora Key, passeremo fra una missione e l’altra venendo introdotti anche a tutte le attività collaterali come gli Assalti o il Crogiolo, con una continuità narrativa che riesce a tenere i giocatori incollati allo schermo nelle prime ore di gioco fino all’end-game.

Tra vecchi volti e new entry, la storia di Destiny 2 viaggia fra il fascino del fanservice e quello della scoperta, centrando il bersaglio sia per i fan di lunga data, sia per i nuovi che decideranno di imbarcarsi in questa nuova avventura, magari proprio su PC, dove l’utenza pcista è orfana del primo capitolo.

Anche i luoghi che andremo a visitare proporranno nuove mete del Cosmodromo, dalla Zona Morta terrestre, che avrà l’onore di ospitare anche il nuovo hub-social (dove svolgere tutte le attività preparatorie), a Titano fra le rovine dei resti dell’Età dell’Oro, alle rosse foreste di Nessus trasformato dai Vex in un mondo meccanico o ancora Io, con i suoi paesaggi sconfinati e i suoi canyon. A rendere questi mondi “magici” ci pensa poi il motore di gioco, che rispetto a Destiny, questa volta non deve tener conto della “old gen” permettendo così di creare ambientazioni visivamente affascinati ed immersive. Ogni zona open-world presenta elementi costruttivi distintivi, e ogni location è pronta a snodarsi in nuove aree sempre diverse. Qua è chiara fin da subito l’opera titanica imbastita da Bungie nel creare questi nuovi mondi, cercando da una parte di rimanere in linea con il passato, ma al tempo stesso di spingere la serie verso nuove vette qualitative, riuscendoci a pieno. Proprio in quest’ottica, grazie anche alla maggior potenza delle console attuali rispetto a Xbox 360 e PlayStation 3, troviamo molti più eventi concentrati in aree aperte, dalla portata quasi campale. Sempre veicolato alla nuova storia c’è un cambio di direzione “artistica” nei luoghi che visiteremo abbandonando in parte templi e santuari visti nel primo capitolo per ambientazioni ottime se analizzate sul piano del level design, come basi o rovine, ma dal minore impatto scenico, sebbene visivamente, specie nelle parti finali del gioco e in alcuni assalti, Destiny 2 riesce ad emozionare e lasciare a “bocca aperta” per la composizione delle immagini a video, che vengono esaltate ulteriormente dallo splendido sistema di illuminazione, che con i suoi cambi di luce ed effetti crea un’atmosfera pazzesca. Buona anche la performance generale su entrambe le console (ovviamente nelle loro versioni “standard”) per merito di un buon processo di ottimizzazione, che permette di ottenere una risoluzione full HD (su Xbox One troviamo la solita risoluzione variabile) e un frame rate bloccato a 30, che offre stabilità e nessuna incertezza nemmeno nelle fasi più caotiche e complesse.

Il tutto non sarebbe completo se ad accompagnare questo nuovo viaggio non ci fosse una colonna sonora all’altezza delle aspettative e dell’avventura. Fra i vari compositori ritroviamo nuovamente Micheal Salvatori e C. Paul Johnson (già autori delle musiche di Halo ai tempi e del primo capitolo) che firmano anche questo secondo episodio con un opera musicale importante, che riesce a scandire ogni singolo secondo di questa avventura. Momenti drammatici, situazioni critiche e gli interminabili scontri con i boss, ogni sfumatura del gioco avrà una sua ben precisa sonorità e non faticheranno a rimanervi impresse in testa durante le vostre partite.

Aria di novità
Vivendo un’esperienza open world con influenze da MMO, Destiny 2 ci riserva sempre qualcosa da fare
Ma passiamo ora a parlare di tutte le novità che trovano posto in questo atteso seguito. Come abbiamo visto la storia principale gode di numerose modifiche e ritocchi che la rendono più godibile in ogni suo aspetto. Ma non solo. Vivendo un’esperienza open world con influenze da MMO, il mondo di Destiny 2 ci riserva sempre qualcosa da fare dietro ogni angolo. Ad esempio gli Eventi Pubblici, adesso, sono ben segnati in mappa (che ora sarà visualizzabile senza alcun tipo di limitazione, con la possibilità di impostare obiettivi), con orari d’inizio che permettono di organizzare al meglio le nostre scorribande e ottenere ricompense, che potrebbero diventare migliori se attivata la modalità eroica, compiendo determinate azioni a seconda dell’evento stesso. Sempre a giro per i pianeti, oltre alle missioni storia, sarà possibile partecipare alle nuove Avventure, quest secondarie che ci consentiranno di ottenere numerosi equipaggiamenti, o le rinnovate Pattuglie, indispensabili per incrementare la velocemente la reputazione delle varie fazioni ed ottenere ricompense.
Adesso nei pianeti sarà possibile ispezionare i Settori Perduti, una sorta di mini-dungeon all’interno dei quali dovremo affrontare alcuni boss, pronti a “droppare” succose regali.
Destiny 2 dice addio alle taglie, il vecchio sistema di ricompense, in favore delle Pietre Miliari. Questo nuovo “reward” permette di seguire varie sfide giornaliere o settimanali, ognuna delle quali premierà il giocatore con oggetti fondamentali per la crescita di livello del proprio personaggio. Non solo, ogni pianeta, attività come gli assalti o il Crogiolo avranno delle sotto sfide che verranno resettate giornalmente e permetteranno di ottenere punti reputazione.

Anche in questo caso, l’integrazione neurale fra gioco e sfida è ben congegnata e spinge i giocatori, ad esempio, a passare da una sottoclasse ad un altra, oppure usare determinate armi pur di superarle, in modo da non fossilizzarsi su una determinata build.

Cacciatore, Titano o Stregone? A voi la scelta
la ricerca progressiva di pezzi dai valori crescenti sarà lo scopo primario dell’end-game
Anche le 3 classi hanno subito numerosi ritocchi, partendo dall’introduzione di un nuovo sistema di sviluppo tramite rami che permette di personalizzare maggiormente le varie sotto-classi a seconda dei perk utilizzati. Cacciatore, Titano e Stregone tornano, ognuno con i propri punti di forza e le proprie debolezze, si presentano oggi in maniera più versatile, consentendo di scegliere il tipo di approccio al gioco e conferendo abilità aggiuntive in grado di bilanciare alcune carenze. Ad esempio lo stregone potrà dedicarsi alla cura del proprio team o utilizzare una sorta di drone (condivisibile con tutto il team) che fornirà potenza di fuoco aggiuntiva, o il Titano, in grado di evocare uno scudo energetico che lo trasforma nel tank perfetto. Solo provando le varie combinazioni che il gioco vi propone, e con tanta pazienza, sarà possibile trovare l’assetto ideale, sia per la parte PVE che per quella PVP. Non ci soffermiamo troppo su quello che è il gameplay di base di Destiny, che senza troppi giri di parole, nonostante le modifiche resta grossomodo lo stesso visto nel primo capitolo, così come lo schema dei comandi si affida nuovamente a quello già collaudato e che ricalca il button scheme degli FPS moderni, con la possibilità di personalizzare (anche in questo caso) le configurazione dei tasti a piacimento, ad esempio per adattarlo meglio al competitivo rispetto al PVE.

Legato strettamente alla storia, l’arrivo di Ghaul e la scomparsa della Luce, che gestiva i poteri e la crescita del proprio personaggio, in Destiny 2 viene sostituita dal Potere, un valore che al suo interno raccoglie 3 statistiche come Resilienza (resistenza ai danni), Mobilità (agilità) e Recupero (ripristino salute). Ognuno di questi valori potrà essere modificato a seconda degli equipaggiamenti montati, e a loro volta andranno a modificare le statistiche di base delle varie classi, un po’ come avveniva in passato.

La progressione del personaggio sarà scandita dal continuo upgrade degli equipaggiamenti, e la ricerca progressiva di pezzi dai valori crescenti sarà lo scopo primario dell’end-game. Partecipare ad attività come i Cala la Notte (varianti più difficili degli Assalti con modificatori che variano di settimana in settimana) o le Incursioni serviranno per “superare” i vari level cap seminati sul nostro percorso di crescita, così da ottenere drop ed Engrammi migliori, e perché no sperare nella fortuna e beccare equipaggiamenti Esotici. Rispetto a Destiny abbiamo notato un miglior algoritmo nella generazione di bottini rari, che rende la crescita meno snervante che in passato, punto a favore per quei giocatori che non hanno molto tempo da dedicare a queste attività. Non manca nemmeno un nuovo sistema di Infusione, adesso limitato alle armi della stessa categoria, passo fondamentale per far aumentare il livello di Forza dei propri equip, oltre a trovare l’introduzione delle Mod, modifiche uniche che potranno essere applicate sia per aumentare nuovamente il Potere, uno dei valori base o cambiare l’elemento dell’arma. Fanno il loro ingresso gli Engrammi Iridati, ottenibili una volta raggiunto il livello 20 del personaggio e contenenti al loro interno ricompense rare come nuove Emote, navicelle o skin per l’Astore. Proprio riguardo a questi Engrammi va segnalata la presenza di microtransizioni che permettono, mettendo mano al portafogli, di acquistare tramite lo store valuta da spendere in-game. Va precisato che si tratta di ricompense che non influiscono direttamente il gameplay, andando a scongiurare ogni pericolo di situazioni pay-to-win. Oltretutto, giocando regolarmente, non faticherete ad ottenerne diversi senza dover sborsare ulteriori soldi.

Crogiolo mon amour
l’offerta iniziale di questo secondo capitolo è più che soddisfacente come nuovo inizio
Destiny 2 non vive di solo PVE ed è proprio il Crogiolo una delle attività più giocate della serie. Anche qua le novità non mancano, e partono tutte dal ridimensionamento delle squadre, adesso composte solamente da 4 membri per team. Che scegliate le partite amichevoli o quelle classificate, questo importante cambio di rotta ha permesso a Bungie di andare a rivedere certe meccaniche degli scontri.

Con meno persone adesso le mappe sono più contenute e a giovarne sono le dinamiche degli scontri, più fluidi in termine di teamplay, permettendo così maggior organizzazione nell’imbastire strategie al volo.

Fra le modalità abbiamo il classico deathmatch a squadre, Scontro, e la sua variante Sopravvivenza, con respawn limitati, alle quali si alterna Supremazia, che in maniera analoga a Uccisione Confermata di Call of Duty, ci obbligherà a raccogliere un sigillo caduto dall’avversario appena ucciso per ottenere il punto. Revisionata anche Controllo, resa decisamente più frenetica con i 2 team che partiranno con un avamposto già catturato, con match giocati sempre sul filo del rasoio e vinti (o persi) giusto per una manciata di punti.
Debutta invece in questa nuova edizione una nuova modalità che fa il verso a Cerca e Distruggi, sempre del caro Call of Duty. In Conto alla Rovescia i due team, a fasi alterne, dovranno infiltrarsi nella base avversaria cercando di piazzare delle cariche da detonare su alcuni obiettivi, cercando di mantenere la posizione fino all’esplosione, evitando nel frattempo che l’altra squadra disinneschi i detonatori. Come avete capito questa modalità richiede affiatamento e una buona coordinazione fra i membri del team, oltre ad avere rientri limitati e pochi tentativi a disposizione.

Nonostante una settimana passata intensamente nel gioco, fra Assalti e Crogiolo, o aver avuto un assaggio del primo raid, il difficilissimo Leviatano (che proprio in queste ore ha messo alla prova i nostri nervi con una serie di prove decisamente ardue, ma con tanta voglia di completarlo), Destiny 2 soffre degli stessi problemi presenti nel primo capitolo, relativi alla ripetitività cronica delle attività, dovute alla sua natura MMO.

Bungie si è impegnata a fondo per inserire centinaia di cose da fare, ma chi ha avuto problemi in Destiny, stancandosi dopo poco, si troverà di nuovo a rivivere la stessa situazione.

A venir penalizzati sono proprio i giocatori solitari, che per un motivo o nell’altro non hanno a disposizione amici con i quali affrontare le attività più importanti, come appunto i Cala la Notte o le Incursioni, per i quali il matchmacking sarà disattivato e dovremo “gruppare” prima di prendervi parte. In realtà il problema è aggirabile sfruttando la companion app (che altri non è che la versione mobile del sito fatta applicazione) che tramite un sistema di reclutamento, vi farà trovare giocatori in base alla propria piattaforma di gioco così da essere pronti a tutto, o alle brutte ricorrere alle varie community sparse a giro sui social o nei forum dedicati. Da non sottovalutare anche la nuova gestione dei clan, che permettono di ricevere ricompense dedicate ai gruppi in base alle attività svolte dai singoli membri o di partecipare alle nuovissime Partite Guidate, attualmente in fase beta, ma pensate proprio per aiutare quei giocatori privi di compagni ad affrontare in gruppo i Cala La notte o le Incursioni.

Questa prima settimana di Destiny è stata anche minata da un grave errore che ha coinvolto gran parte dei giocatori, che impedisce l’accesso al gioco e, quindi, lo rende inutilizzabile. In attesa di un fix definitivo, sul forum di Bungie è apparsa nelle scorse ore anche una guida che permette di tamponare momentaneamente il problema.

Sebbene le problematiche relativi all’errore Cabbage non siano assolutamente da sottovalutare, in generale la qualità del netcode è più che soddisfacente, sia durante il PVE, che nel Crogiolo, dove la pulizia della connessione è fondamentale, e i casi di lag sono veramente limitati ad episodi sporadici.

Verdetto
8.5 / 10
D1: Who are You? D2: I'm You, but stronger!
Commento
Dopo 3 anni passati con Destiny, Bungie e Activision alzano il tiro, proponendoci un'avventura ancora più mastodontica ed epica. Bungie ha dimostrato di saper ascoltare la sua community e di correggere il tiro su alcune scelte poco funzionali fatte nel capitolo precedente, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Una nuova gestione della storia (che riesce fin da subito a convincere per la sua epicità), sostanziali modifiche alla crescita e sviluppo dei personaggi e una revisione del PVP rendono oggi Destiny 2 un'esperienza assolutamente da provare, con l'unico obbligo di farlo in compagnia. Da questo punto di vista Destiny 2, così come il predecessore, tende a penalizzare i cosidetti lupi solitari, tagliandoli fuori da gran parte degli eventi come i Cala la Notte e le Incursioni, passi fondamentali per la crescita dei propri personaggi. anche se sembra che qualcosa bolla in pentola e che le Partite Guidate possano essere la soluzione a chi non ha amici sempre pronti a pattugliare il Cosmodromo. Sebbene tutto sia entusiasmante, ben confezionato e dannatamente divertente da giocare, resta l'onta dei problemi causati dal temibile errore Cabbage, che attualmente rende impossibile l'accesso a Destiny a numerosi utenti, e per un titolo "always on" non è un difetto da poco, anche se confidiamo in Bungie, che come accennato in recensione si è già mossa per trovare una soluzione al problema. Problemi di connessione a parte l'offerta iniziale di questo secondo capitolo è più che soddisfacente come nuovo inizio. Il grosso ora toccherà a Bungie, che dovrà continuare nei prossimi mesi con l'ottimo lavoro di supporto fatto con Destiny, che gli ha permesso di vivere e crescere, forte e rigoglioso. Viste le premesse e la qualità sempre crescente dei nuovi contenuti, già ora sulla fiducia possiamo stare tranquilli su quello che dovremo aspettarci in futuro.
Pro e Contro
Gestione della storia dinamica e avvincente
Centinaia di cose da fare
Assalti, Incursioni, PVP, ne avrete per mesi
Esperienza unica in compagnia...

x ...un po' meno da soli
x Alcuni problemi legati ai server
x Chi non ha apprezzato il primo ritroverà gli stessi difetti

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