Anteprima Hover: Revolt of Gamers

Il 24 Novembre del 2000 usciva sul mai troppo compianto Dreamcast una piccola pietra miliare che, tra le altre cose, di fatto andava a sdoganare l’utilizzo del cel-shading per la realizzazione di personaggi ed ambientazioni in un videogioco. Nei quasi 15 anni trascorsi da quel giorno però gli appassionati di Jet Set Radio si sono dovuti accontentare di poco altro, che possiamo riassumere in un paio di porting ed un (riuscitissimo) sequel inserito nella lineup di lancio della prima Xbox. Forse anche per questo Hover: Revolt of Gamers è riuscito ad attirare le attenzioni di un certo pubblico, non facendo mistero dell’ispirazione presa oltre che dalla serie Sega anche da un altro titolo decisamente apprezzato dai giocatori come Mirror’s Edge. Con l’occasione del rilascio della prima Alpha del gioco in Accesso Anticipato su Steam abbiamo messo i roller blade e fatto un giro sulla creazione di Fusty Game: ci sarà piaciuto l’antipasto?

The Concept of Love
I fan di Jet Set Radio si sentiranno subito a casa
Appena avviato il titolo e creato il proprio personaggio (attualmente gli “interventi estetici” sul proprio doppio digitali riguardano prevalentemente i colori della tuta) le similitudini con il mondo di Jet Set Radio si palesano praticamente in tempo 0: il nuovo sindaco della città in cui sono ambientate le vicende ha deciso di attuare una politica repressiva in perfetto stile Goji Rokkaku e ha in buona sostanza messo al bando il divertimento, usando il pugno di ferro soprattutto per quanto riguarda i videogiochi. Lo scopo del gioco sarà quindi quello di prendere parte ad una vera e propria rivolta dei giocatori, sfidando le autorità staccando i manifesti di propaganda anti videogame, infiltrandosi nei vari centri di controllo e trovando e ridistribuendo le console sottratte alla popolazione (nella mappa messa a disposizione in questa versione Alpha è possibile ad esempio trovare dei Gamegirl, console portatili parodia dell’iconico Game Boy).

Statement of Intent
Le meccaniche di base cercando di fondere il parkour con i pattini in linea, con una spruzzata di Prince of Persia
Le meccaniche, come detto, cercando di miscelare quanto visto in Jet Set Radio ed in Mirrors Edge: oltre a poter controllare personaggio ed inquadratura il giocatore ha la possibilità di saltare (con annessi Wall Jump per raggiungere le zone più alte e scalare le pareti vicine) e di ricorrere al grinding, sia su corrimano ed inferriate che “alla Prince of Persia” per correre lungo i muri. Particolarmente apprezzabile la possibilità di “riavvolgere” i movimenti effettuati grazie alla tuta in qualunque momento, specie perché a differenza del principe Ubisoft in questo caso il tempo continua comunque a scorrere e quindi i rewind non condizionano la partita di eventuali avversari, ma servono soltanto a rendere meno frustranti gli inevitabili sbagli che si compiono quando ci si muove a tutta velocità. Il tutto è giocabile in prima o in terza persona (di default è invece attiva una “telecamera automatica” che di base confeziona il tutto in soggettiva e passa alla visuale alle spalle quando si eseguono salti ed acrobazie degni di nota).

Shape Da Future
Come ci si aspetta da un Alpha alcuni aspetti in particolare sono ancora grezzi
Sul fronte contenutistico oltre ai citati collezionabili sono presenti un buon numero di missioni secondarie, divise essenzialmente tra le classiche sfide di corsa (in cui bisogna passare attraverso i checkpoint ed arrivare al traguardo prima dell’avversario) e le partite a Gameball, in cui lo scopo è quello di raccogliere prima degli sfidanti una palla e utilizzare pattini e parkour per colpire il tabellone e far punto. Insomma, considerato che stiamo parlando di una Alpha il materiale di certo non manca, vista anche la possibilità di fruire del prodotto online assieme (e contro) altri giocatori, ma chiaramente nella versione finale ci si aspetta una varietà decisamente maggiore. Come ci aspettiamo anche un’organizzazione meno dispersiva dei contenuti, lasciata in buona sostanza completamente allo scanner in-game (che segnala a video la presenza di eventi facendo comparire degli spartani indicatori sull’HUD) e già in questa fase di sviluppo un po’ in affanno quando si tratta di “indicizzare” i contenuti disponibili.

Fly Like a Butterfly
Nel breve termine bisogna intervenire sul fronte ottimizzazione
Dal punto di vista visivo chiaramente Hover non poteva che riproporre un prodotto in cel-shading, con un risultato finale molto simile a quello che si è visto ad esempio sulla serie Borderlands. Anche in questo caso si parla comunque di un prodotto agli inizi dello sviluppo, quindi non ci sorprende vedere a schermo alcuni elementi “grezzi” come i citati indicatori e in generale i menu di gioco (abbastanza spartani). Spiace invece un dover fare alcune considerazione tecniche, non tanto sul piano delle prestazioni quanto su quello dell’ottimizzazione: ora come ora il titolo di Fusty Game mostra un po’ il fianco da questo punto di vista, soprattutto considerato che anche “giocando” un po’ con le varie impostazioni grafiche il risultato finale non cambia poi molto, specie andando a prendere come metro di paragone la fluidità ed il numero di fotogrammi al secondo. Nulla di drammatico (non per nulla il gioco è ancora in Accesso Anticipato), ma sicuramente questo è un punto su cui gli sviluppatori dovranno intervenire il più celermente possibile.

Tante aspettative sul fronte audio
Spendiamo infine qualche parola su quanto siamo riusciti ad ascoltare dell’accompagnamento sonoro, che tra le altre cose vedrà il coinvolgimento di Hideki Naganuma (storico compositore di Jet Set Radio e Jet Set Radio Future): la componente acustica per ora funziona ed è assolutamente di compagnia, ma visti i nomi tirati in ballo le aspettative sono tante anche da questo punto di vista.

Commento
La nostra prima prova su strada con Hover ci ha lasciati tirando le somme abbastanza soddisfatti: il potenziale per tirare fuori un degno "figlioccio illegittimo" dei due brand citati come fonte di ispirazione c'è tutto e le meccaniche, specie il rewind "con cognizione di causa", funzionano. Sul breve termine bisogna però intervenire assolutamente sul fronte ottimizzazione, e magari rendere un po' meno spartani alcuni aspetti come lo scanner in-game in modo da organizzare meglio i contenuti
Pro e Contro
Tantissimo potenziale
Divertente e frenetico
La colonna sonora promette bene...

x ... Ma il punto di riferimento è un mostro sacro
x Ancora un po' grezzo
x Non molto ottimizzato

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