Salveremo di nuovo la Galassia? Mitico! Potremo alzare di nuovo i prezzi se salveremo la Galassia due volte.

I Guardiani della Galassia sono tornati. O meglio, torneranno da stasera a mezzanotte e un minuto, in una nutrita schiera di cinema italiani, scritti e diretti dall’instancabile James Gunn. Grazie all’invito di Disney e Marvel abbiamo assistito alla premiere italiana di Guardiani della Galassia Vol. 2 tenutasi a Milano lo scorso 20 Aprile, e cercheremo di dirvi la nostra opinione di pancia senza scendere troppo nel dettaglio per non rovinarvi le numerose sorprese che quel birbante di Gunn ha nascosto nella pellicola.

Prima di gettarci nell’opinione vera e propria però è doveroso fare una premessa: se siete giunti su questa pagina per sapere se Volume 2 è superiore/inferiore al primo capitolo, non troverete nessun giudizio categorico, anche perchè Guardiani della Galassia è uno dei film a cui tengo di più, e con una sola visione del secondo non me la sento di definirlo meglio o peggio. Sappiate però che senza quello che è stato il cinecomics del 2014, Volume 2 non sarebbe stato così d’impatto e riuscito.

 

I think really that the three movies work together as a whole, they’re going to tell one story. This is the story of this iteration of the ‘Guardians of the Galaxy,’ and we’re going to get to know the characters even better in the same way we got to know them much better in this film than the first one.

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E se a tutto questo aggiungiamo anche le parole dello stesso James Gunn, che settimana scorsa ha confermato che scriverà e dirigerà anche il Volume 3, ci troviamo di fronte solo alla seconda parte di un progetto pensato dall’inizio per essere un enorme spettacolo unico.
Giustificazioni a parte, cerchiamo di dare un senso a questo articolo, e parliamo un po’ di Volume 2.

BANGALOOOO
È difficile analizzare Guardiani della Galassia Vol. 2 senza rischiare di rovinare nulla a voi spettatori che  lo vedrete nei prossimi giorni (qualora questa opinione vi convinca o anche solo per dargli una possibilità) ma, se avete apprezzato il primo capitolo, rimarrete soddisfatti anche dalla nuova avventura di Star Lord (Chris Pratt) e soci.
James Gunn ha utilizzato il Volume Uno per mettere le carte in tavola, dandoci una visione d’insieme del gruppo e iniziando ad allacciare i rapporti della squadra. Con Volume 2 rincara la dose, espandendo ogni aspetto principale di ogni membro del team, dando  un’altra volta il giusto spazio al singolo per farlo emergere poi nelle meccaniche di gruppo. Niente paura quindi se dal trailer pensavate di vedere troppo Baby Groot (Vin Diesel): il piccoletto è usato alla perfezione, e riesce a non essere un peso per la squadra ma bensì membro attivo. Ottima anche l’espansione del personaggio di Yondu (Michael Rooker), che dona allo spettatore il 100%  ed è protagonista di una delle scene migliori del film. Non da meno Nebula (Karen Gillan) che esplorerà il proprio rapporto con la sorella Gamora (Zoe Saldana) che, al contempo, dovrà far luce  sul non-detto che la lega a Peter Quill. Ed è proprio qui che James Gunn colpisce ancora, riproponendo l’equilibrio tra il cast e facendoli interagire magnificamente tra gag e momenti più tragici. L’intero film ruota attorno al concetto di Famiglia, quella di sangue e quella creata quasi per caso nel primo Volume, con certosina attenzione anche al passato dei protagonisti che siamo sicuri verrà esplorato ancora di più nel prossimo film.

Buone anche le new entry, con una Mantis (Pom Klementieff) che empatizza e si integra gradevolmente nel gruppo e specialmente con Drax (Dave Bautista), ed un EGO (Kurt Russel) magistrale e ottimamente caratterizzato, che eleva il film facilmente tra le migliori produzioni Marvel Studios in quanto intrattenimento e divertimento. Non posso esprimermi sul cattivo, per non fare ulteriori spoiler, ma siamo di fronte finalmente ad un villain ben caratterizzato e con motivazioni sensate, che vi farà dimenticare molto presto il povero Ronan.

 

Ovviamente, come accaduto in Vol. 1, James Gunn ha farcito il film di easter eggs, citazioni e cammei, senza per questo appesantire il ritmo di Guardiani Vol. 2, ma bensì arricchendolo di piccole chicche che ne aumentano il valore complessivo.

L’equilibrio giusto tra Gag e Gusto
Avrete ormai capito che l’opinione su Guardiani della Galassia Volume 2 è estremamente positiva, ma non solo per quello di cui abbiamo già parlato (e su cui purtroppo non possiamo spendere ulteriori parole) ma proprio per la capacità di James Gunn di ampliare il lavoro  compiuto sul primo film. Non sono solo i rapporti e i personaggi a crescere, ma anche la quantità di gag e i momenti toccanti. Non fatevi spaventare dai momenti umoristici presenti in maggior quantità rispetto a Vol. 1 (che comunque manteneva lo stesso tono) perchè vi assicuriamo che ogni gag inserita da Gunn (volgare o meno) è in funzione di quanto succederà a schermo da lì a poco, è lì per un motivo e aiuta lo sviluppo dei rapporti nel gruppo e ancora riesce ad alleggerire certi argomenti veramente cupi che l’intera pellicola va a toccare più volte.

C’è poi sicuramente da lodare la messa in scena, non solo dei pianeti veramente iconici e capaci di ammaliare con un paio di inquadrature, ma anche delle location chiuse, siano caverne o astronavi Ravager, una danza di centro-trenta-sei minuti che continua perfino durante i titoli di coda (conditi a loro volta da ben cinque scene post credit). Anche qui, non vorrei scendere troppo nel dettaglio con gli ambienti e i colori per non rovinarvi l’impatto visivo della pellicola di Gunn, ma la predominanza di blu e giallo compensa la quasi totale assenza di viola (onnipresente nel primo Volume), il tutto è un ottimo palcoscenico per gli attori, con trucchi e protesi che non sfigurano nemmeno di fronte alla CGI di Rocket (Bradley Cooper) o dello stesso Baby Groot.


Per approfondire:
Doctor Strange
Io sono Groot
Musica nuovamente protagonista
La protagonista assoluta è , ancora una volta, la colonna sonora. Non solo quella strumentale, la vera e propria musica del film affidata a Tyler Bates (che riarrangia perfino il tema dei Vendicatori) che già da sola reggerebbe tutto il Volume 2, ma non poteva mancare una nuova  musicassetta, l’Awesome Mix Vol. 2, di cui avevamo avuto un assaggio al termine del primo film. E anche questa volta la musica si fa strada tra gli eventi, forse leggermente meno incisiva  ma sempre presente, con brani degli anni ’80 che son destinati ad essere riscoperti grazie alle scorribande di Star Lord e compari. James Gunn usa la musica per raccontare non solo le battaglie ma anche scene di confronto personale, nella maniera che lo ha contraddistinto già nel 2014.

Guardiani della Galassia Vol.2 è tante cose: un’ottimo film di intrattenimento, una buona seconda  avventura, una toccante storia familiare, un ottimo sguardo sui personaggi e sul loro passato, un superbo Cinecomics, un film dalla colonna sonora imperdibile (di nuovo), un tripudio di colori  che vi incolleranno al sedile.

Ma, soprattutto, è tutto quello che un sequel dovrebbe essere.

James Gunn l’ha  fatto di nuovo, mi ha incantato per due ore senza farmi pensare ad altro, mi ha permesso di dimenticare qualsiasi altra cosa e mi ha dato la voglia di volerne ancora. Guardiani della Galassia Vol. 2 amplifica tutto ciò che abbiamo visto nel 2014 e siamo sicuri che, se avete apprezzato  il predecessore, non uscirete dalla sala delusi. In caso contrario, vi meritate Iron Man 2.

#LiveTheRebellion