Ve li ricordate i primi Trackmania? Velocità folli, tracciati fuori scala, leggi fisiche completamente abolite. Erano anni in cui i giochi di guida arcade la facevano da padrone, intrattenendo schiere di videogiocatori che non avevano alcuna intenzione di usare il freno e il cambio manuale. Poi a poco a poco i Need For Speed se ne andarono e i grandi titoli di corse come Forza e Gran Turismo virarono bruscamente verso una guida più simulativa, inaugurando un periodo di corse tecnicamente più elevato, che troverà il suo più alto apice nel nostrano Assetto Corsa. Nell’approcciarmi a Xenon Racer, fin da subito ho sperato di ritrovare quella dolce follia che mi permetteva in Trackmania Sunrise di imboccare planetarie paraboliche alla modica velocità di 999 km/h, ma anni di evoluzione verso un più realistico stile di guida non potevano essere ignorati. Xenon Racer è un futuristico arcade racing game che cerca di tenere il piede in due scarpe, proponendo veicoli, tracciati e velocità surreali ma cercando di mantenere una parvenza di realtà proponendo una modalità di guida più “rigida”, con un limitato raggio di sterzata, tipica dei giochi simulativi.
Lore, lore ovunque
Un grande pregio di Xenon Racer è quello di aver creato una ispirata ambientazione con tanto di lore per un gioco di macchine. Corre l’anno 2029 e la World Prototype League annuncia che nel 2031 i veicoli su gomma verranno parcheggiati sui libri di storia a favore di quelli a levitazione magnetica. Ma un gruppo di costruttori, per omaggiare un’era che tanto spettacolo aveva donato e per evolvere le tecnologie di guida, decide di organizzare un campionato non ufficiale con piloti non professionisti. Le tecnologie che intendono testare durante questo campionato sono il recupero energetico in gara, denominato ERS, e il cambio di assetto dinamico. Nasce così lo Xenon Racing Championship, che prende il nome dal gas Xenon che potenzia i veicoli.
Inserire una trama in un gioco di corse denota cura per i dettagli.
Salta subito all’occhio una ispirata ambientazione futuribile, che ben si sposa con l’introduzione fatta nel video iniziale, dove si nota una città invasa da veicoli volanti che ricorda moltissimo quanto visto in Blade Runner 2049. Purtroppo però gli amici di 3DCloudssi sono fatti prendere un po’ la mano in alcune piste, finendo per esagerare. Pregne di elementi scenici poco integrati e di luci invadenti, alcuni tracciati risultano ostici proprio a causa dell’ambientazione. Il giocatore fatica a riconoscere e a ricordare i vari punti critici della pista proprio a causa di un environment troppo pregno. Tutto ciò viene aggravato da una modellazione a volte davvero low-poly e da texture in bassa risoluzione. Davvero un peccato perché il gioco, essendo sviluppato in Unreal Engine, mostra una gestione della luce e degli effetti particellari davvero notevole, che contrasta fortemente con una qualità dei modelli a volte davvero bassa.
Rialza il livello la qualità audio: le musiche elettroniche incalzanti aumentano la fame di adrenalina e velocità e la segnalazione dei vari stati del veicolo da parte di una voce femminile robotica ricorda molto l’annunciatrice della PICUS in Deus Ex: Human Revolution.
ERS is better than NOS
Alta velocità e musica elettronica: adrenalina pura!
A farla da padrone è una modalità di gioco fortemente arcade, ricca di corse frenetiche a velocità inverosimili. Xenon Racer offre diversi tipi di gare dall’alto livello di sfida, regalando al gioco una buona longevità. Oltre alla Gara Veloce, allo Schermo Condiviso, alla Modalità Edge (gare a tempo, checkpoit e eliminazione) e al Multiplayer Online, il gioco offre una corposa campagna principale denominata Xenon Racer Championship, la quale porterà il nostro pilota a solcare l’asfalto di tre importanti località: Dubai, Tokyo e Stati Uniti. La tecnica di guida di Xenon Racer si basa sostanzialmente sulla capacità di prolungare il più possibile il drift lungo le curve del tracciato, in modo da attivare il sistema di ricarica energetica ERS, segnalato in basso a destra da tre batterie. Più a lungo driftiamo, più le batterie si ricaricano, dandoci così la possibilità di sprigionare 1000cv di potenza a nostro piacimento per ogni batteria ricaricata. Inoltre, come da buon arcade, troviamo piattaforme di ricarica ERS lungo tutto il tracciato, che al passaggio ci donano un intera batteria carica.
Il sistema di guida è molto più rigido di un arcade vecchio stampo
Drift ed ERS devono essere però utilizzati con attenzione, poiché l’indicatore di danneggiamento dell’auto è sempre in agguato. In basso a sinistra sullo schermo notiamo lo stato di integrità del nostro veicolo, il quale scende a mano a mano che avvengono le collisioni, sia con il bordo pista, sia con le auto degli avversari. Se l’indicatore scende a zero, il nostro veicolo verrà riportato al centro della pista facendoci perdere secondi preziosi. Ed è proprio qui, nel sistema di guida, che Xenon Racer mostra di più il fianco. Essendo un titolo arcade che si basa soprattutto sulla velocità estrema, è davvero stressante dover affrontare tornanti e curve a 90° molto poco prevedibili. Come citato sopra, il sistema di guida è molto più rigido di un arcade vecchio stampo, e non consente di avere uno sterzo incisivo alle alte velocità. Questo porta a dover usare pesantemente il freno a mano prima delle curve secche, spezzando così il ritmo incalzante della gara.
Ad aumentare il disagio si aggiunge un sistema di collisioni non del tutto solido, che porta l’auto a scivolare a volte su paraboliche invisibili e a bloccarsi inspiegabilmente a bordo strada.Infine l’IA degli avversari risulta mal programmata: le bagare scarseggiano e una volta superati si ha la sensazione che gli avversari che ci precedono scompaiano dalla pista per volare verso l’infinito e oltre.
Pimp my ride
Punti di forza di Xenon Racer sono la varietà dei veicoli, ben 18 in totale, e le possibilità di personalizzazione. Ogni auto presenta un design futuristico diverso davvero interessante, che prende ispirazione dalle attuali tipologie di auto: si va dalle sportive fino alle muscle car, passando per le aggressive dragster e per le più recenti auto elettriche. Xenon Racer non si limita solamente a copiarle, prende spunto dalle loro linee per rivisitarle (a volte anche a stravolgerle) in chiave futuribile. La parte di personalizzazione delle auto avviene nel Garage, dove si possono cambiare e sostituire diversi componenti: livrea, gomme, cerchioni, alettone davanti, alettone centrale, alettone posteriore, ERS e vetro. Come per ogni buon videogioco che si rispetti, più gare si vincono più vengono sbloccati nuovi pezzi per ognuna di queste parti, così da stravolgere a piacimento l’estetica dell’auto.
La personalizzazione non si limita solo ad accontentare l’occhio. Alcune sostituzioni vanno ad inficiare, infatti, sui quattro principali parametri di guida dell’auto, ovvero velocità massima, accelerazione, drift e tenuta. Ogni auto possiede una propria inclinazione, che può essere sfruttata in base alla piste che si va ad affrontare, ma essa può essere modificata proprio grazie alle personalizzazioni. Così se una vettura nasce come auto dalla buona tenuta e capacità di drift, può essere potenziata anche nella velocità e accelerazione, compensando così il gap.
Le ore spese in personalizzazione estetica e tecnica vengono subito ripagate in gara.
L’intera campagna principale ha un buon tasso di rigiocabilità, dato che in alcuni punti del campionato è possibile scegliere tra due diversi gruppi di gare per proseguire, donando così al gioco una ramificazione del percorso abbastanza profonda. Meno interessanti sono le modalità di contorno, ovvero Gara veloce (che comunque è un must nei giochi di auto) e la Modalità Edge, sostanzialmente una gara singola ma a tempo, a checkpoint o a eliminazione. Graditissima infine la modalità split screen, obbligatoria per un ambasciatore degli arcade vecchio stampo.
Verdetto
7 / 10
Finalmente un racing game senza cambio manuale!
Commento
Con Xenon Racer i nostrani 3DClouds cercano di riportare in auge gli arcade racing game, infischiandosene completamente della moda simulativa del momento. Questo atteggiamento è solo da ammirare e nel gioco traspare tutta la passione che il piccolo team di Milano ci ha messo per sviluppare questo ritorno al passato. Purtroppo però la bassa qualità dei modelli e delle texture dell'environment, una IA poco competitiva e un sistema di collisioni imprevedibile minano la qualità del prodotto che altrimenti sarebbe stato davvero eccelso.
Pro e Contro
✓ Design curato ✓ Musiche incalzanti ✓ Profonda personalizzazione delle auto
x Ambientazione di bassa qualità x IA debole x Sistema di collisioni imprevedibile
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