Recensione Valkyria Chronicles: Remastered

Valkyria Chronicles, pubblicato inizialmente su PlayStation 3 nel 2008, fu lo strategico ibrido a turni con meccaniche in tempo reale con cui Sega riuscì a conquistare critica e pubblico, tanto da  dare il via ad una serie omonima con due seguiti su PSP e un quarto capitolo in sviluppo su PlayStation 4.
Mentre il terzo capitolo resta ancora inedito in occidente ed il quarto è previsto per questo inverno in Giappone, lo scorso 17 Maggio è stato reso disponibile per l’Europa la rimasterizzazione per PlayStation 4 del primo episodio: Valkyria Chronicles:Remastered è acquistabile ad un prezzo estremamente vantaggioso (24,99 € in formato fisico e 19,99 € in digitale tramite PSN). Dopo circa quaranta ore sul campo di battaglia al fianco della Squadra 7 siamo pronti a darvi un giudizio su questa nuova versione.

Guerra e politica
Valkyria Chronicles:Remastered segue ovviamente la storia del capitolo uscito nel 2008 su PS3 e nel 2014  su PC tramite Steam, raccontando la guerra tra l’Impero e l’Alleanza per le terre di Gallia e per  la supremazia  in un’Europa parallela del 1930. Impersonerete Welkin Gunther, aspirante professore amante della natura che si ritroverà suo malgrado al fronte, accompagnato dalla sorella Isara e dalla giovane Alicia Melchiott. Welkin si farà presto notare per la sua affinità al comando, grazie anche all’Edelweiss, carro armato da sfondamento lasciatogli dal padre, diventando così il capitano della Squadra 7.

una trama che tocca anche la tematica del razzismo
Nei diciotto capitoli che compongono la trama principale di Valkyria Chronicles imparerete a conoscere ed apprezzare non solo Welkin e Alicia, ma anche gli altri membri del team, in una storia che oltre alla guerra e alle sue conseguenze  pone i propri riflettori anche su una tematica ai tempi non molto toccata in un videogioco: il razzismo. Nell’Europa utopica di Valkyria, infatti, vi è anche un conflitto tra razze, con tanto di campi di concentramento e odio politico. I personaggi principali hanno tutti i propri fini e scopi e risultano al termine dell’avventura (anche grazie agli episodi bonus e facoltativi)  ben caratterizzati come in  una produzione animata di buon livello. Non mancano diversi colpi di scena  di cui purtroppo solo un paio riescono a spiazzare il giocatore mentre  gli altri risultano abbastanza prevedibili se si è già vista qualche opera analoga.

Sul campo di battaglia o si vince o si muore
Sebbene a fare la parte del leone in Valkyria Chronicles sia soprattutto la trama, le battaglie sul campo riescono a dare agli amanti degli strategici ben più di una soddisfazione. Come detto in apertura il gameplay del titolo Sega mischia meccaniche da strategico a turni con quelle in tempo reale, permettendo al giocatore di schierare fino a dieci miliziani sul campo di battaglia.

Il gameplay mescola aspetti da strategico a turni con elementi in tempo reale
Ogni azione avrà un costo, e ogni soldato apparterrà ad una categoria specifica condividendo le statistiche con  tutti gli altri appartenenti allo stesso genere. Per quanto riguarda le unità a piedi, la squadra è composta da cinque generi differenti: lo Scout avrà meno colpi nel fucile ma potrà percorrere più distanza a piedi, lo Shocktrooper  sacrificherà la stamina ma avrà a disposizione più proiettili e più resistenza, l’Ingegnere compensa una bassa difesa con la possibilità di ricaricare le riserve di proiettili di compagni, il Lancer ha una bassa mobilità ma  può tenere testa ai carri armati nemici ed infine il Cecchino sarà capace di uccidere con un colpo solo gli avversari non accovacciati dietro le trincee. Ogni unità avrà a disposizione nel corso del gioco (salendo di grado) una o più armi secondarie, da kit curativi a granate, passando per l’utilissimo lanciafiamme degli Shocktrooper. Ogni soldato potrà far fuoco solo una volta a turno, e potrà muoversi logicamente solo fino a quando la barra della stamina glielo consentirà: se si decide di riutilizzare la stessa unità si potrà sparare nuovamente (munizioni permettendo) ma il raggio di movimento verrà via via dimezzato. Durante il proprio turno i soldati possono risvegliare delle abilità innate che gli permettono bonus o malus come una maggiore resistenza, una mira più accurata o un calo di HP; inoltre Scout, Shocktropper e Ingegneri potranno contrattaccare i colpi degli avversari che entreranno nel loro campo visivo. Se il soldato dovesse cadere in battaglia avrete tre turni per  raggiungerlo e farlo soccorrere da un medico, pena la morte del miliziano in maniera simile a quanto accade in Fire Emblem, il soldato andrà perso anche se l’avversario raggiungerà il corpo prima di voi (eccezion fatta per i quattro protagonisti, che si ritireranno in ogni caso).

Ad accompagnare in battaglia la milizia abbiamo ovviamente Welkin a bordo dell’Edelweiss che, come tutti i carri armati di Valkyria Chronicles, utilizzerà due punti costo per ogni azione e, in maniera simile  alle unità a piedi avrà una diversa scelta di munizioni da utilizzare. Ogni tank ha due barre di HP, una dedicata al movimento (più si danneggia meno si potrà muovere), e una dedicata alla vita vera e propria prima di essere distrutto, inoltre per compensare l’estrema potenza di fuoco ogni carro armato  ha un punto debole luminoso, che se colpito da un Lancer o da un’altro mezzo corazzato porta alla morte diretta del mezzo. Se l’Edelweiss viene distrutto (o Welkin viene ammazzato nelle poche missioni non a bordo del carro) il gioco finisce,  obbligando il giocatore a ricaricare l’ultimo salvataggio. Le munizioni dei Tank possono essere ricaricate dagli Ingegneri, ma l’unico modo per ripristinare gli HP di un mezzo corazzato  è portarlo ad una base entro la fine del turno.

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Welkin e gli altri generali nemici potranno dare ordini alle proprie unità sacrificando un quantitativo variabile di punti costo, potenziandone così attacco, difesa e altri parametri, o perfino chiamando soccorsi medici o d’assalto.Ci sono diversi modi per imparare nuovi ordini da utilizzare nelle battaglie successive: bisognerà far salire  di grado le unità nel campo d’addestramento apposito, o incontrare il reduce di guerra nel cimitero del quartier generale, in ogni caso si dovrà scambiare  un quantitativo di esperienza raccolta durante le fasi di battaglia. Se con i punti esperienza rafforzeremo il corpo delle nostre truppe, col denaro guadagnato potremo acquistare potenziamenti per le armi e per l’Edelweiss, oltre che  mappe facoltative che amplieranno le vicende dei protagonisti. Al termine di ogni battaglia infatti si riceverà una valutazione  in base ai turni impiegati per portare a termine l’alterco, più è alto il grado dei risultati, maggiori saranno le ricompense: d’altro canto si otterranno soldi e armi esclusive  anche uccidendo dei nemici segreti sparsi in praticamente  ogni mappa della storia, e riconoscibili da nomi altisonanti che vanno a sostituire i più semplici Scout, Shocktrooper , e via dicendo. Valkyria  Chronicles lascia quindi al giocatore la scelta su come affrontare la missione, se cercare di ottenere un grado A o se sconfiggere tutti gli avversari sul campo, a patto che si rispettino le condizioni di riuscita e di fallimento.

Difficile ma non impossibile
Le battaglie di Valkyria Chronicles non sono assolutamente facili da affrontare,  soprattutto non per un giocatore alle prime armi con il genere o per chi dovesse sottovalutare troppo l’IA avversaria. Fortunatamente, una volta presa confidenza con le meccaniche di gioco, con i punti di forza e di debolezza di ogni unità, ogni fase d’attacco del titolo Sega (sia nella storia che in quelle facoltative) darà numerose soddisfazioni personali una volta portata a termine. L’IA degli imperiali non è da sottovalutare non tanto per  questioni tattiche, ma per un’imprevedibilità di fondo  sul quando e come attaccherà le truppe di Welkin: è capitato più volte di non subire un colpo decisivo, con l’avversario che interrompe il proprio turno, e altrettante di un soldato semplice in grado di schivare tre colpi di cecchino in rapida successione o di un colpo diretto inaspettato all’Edelweiss che ci ha causato un Game Over dopo due ore di  schermaglia. Valkyria Chronicles sa essere punitivo ma riesce al contempo a regalare divertimento per aver attuato una strategia vincente, non risultando per niente un gioco di otto anni fa.
Purtroppo oltre l’inclusione dei DLC, il titolo non offre  niente di inedito per coloro che lo hanno già affrontato, limitandosi adoffrire la stessa identica esperienza (seppur completa) del 2008.

Libro dipinto invecchiato bene
Valkyria Chronicles: Remastered è una rimasterizzazione che sfrutta a pieno i 1080p di PlayStation 4, concedendo al CANVAS Engine di esprimersi al pieno del suo potenziale. Le scene animate sono dipinte a schermo lasciando stupefatti non solo gli amanti dell’animazione giapponese ma anche gli appassionati del genere. Se i modelli dei personaggi risultano ben definiti e dettagliati,  le location delle mappe si dimostrano leggermente spoglie e meno curate, ma comunque piacevoli per il giocatore. Come otto anni fa il titolo è tradotto solo in inglese, ma è disponibile la doppia lingua per  il doppiaggio, potendo contare sulle voci originali giapponesi per praticamente tutti i dialoghi a schermo.

Verdetto
8.5 / 10
Doctor, c'ho sotto un cannone!
Commento
Grazie ad un prezzo vantaggioso, e la presenza di ogni contenuto aggiuntivo rilasciato otto anni fa, Valkyria Chronicles: Remastered è un acquisto consigliato a tutti i fan del genere che se lo sono lasciati sfuggire durante la scorsa generazione. Un gameplay ben studiato e praticamente non invecchiato, una trama che sa intrattenere e un comparto artistico degno delle migliori produzioni animate giapponesi, sono solo alcuni dei punti a favore di una rimasterizzazione ben eseguita e offerta ad un prezzo onesto. Purtroppo l'assenza di contenuti inediti rende Valkyria Chronicles: Remastered adatto per lo più a coloro che non l'hanno giocato, oppure a quelli che l'hanno già apprezzato in passato e vogliono rituffarsi nel salvataggio di Gallia da parte della Squadra 7. Con la speranza che Sega porti anche il terzo ancora inedito e il futuro quarto capitolo anche in occidente.
Pro e Contro
Comparto artistico notevole
Prezzo vantaggioso con DLC inclusi
Gameplay ancora fresco e immediato
Trama avvincente...

x ... ma abbastanza prevedibile
x Nessuna aggiunta di rilievo per chi lo ha giocato su PS3 o PC

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