Dopo essere rimasta orfana del brand di Monster Hunter, migrato su altri lidi videoludici, PSVita ha dovuto proporre diversi hunting game che ne compensassero l’assenza e dessero soddisfazione agli amanti del genere.
Dopo il più che riuscito Soul Sacrifice l’anno scorso, e con la futura probabile localizzazione europea di Gods Eater 2 e Freedom Wars, Toukiden:The Age of Demons si prepara a fare il suo debutto in questo febbraio 2014 (da ora solo Toukiden).
Questo il titolo dell’Hunting Game proposto da Omega Force, gli sviluppatori delle serie Musou di Tecmo Koei saranno riusciti nel loro primo approccio verso questo sconfinato genere?
Sono passati otto anni dal Risveglio, fenomeno paranormale che ha portato in tutto il mondo diversi milioni di Oni (Demoni n.d.Guido), e la razza umana è costretta a barricarsi in piccoli villaggi protetti da alcuni guerrieri elitiari, gli Slayer.
La storia di Toukiden si svolge presso il villaggio di Utakata, dove l’avatar del giocatore è appena stato scelto per diventare uno Slayer, per impedire il secondo Risveglio, dovrà allearsi con altri guerrieri e scoprire chi si nasconde e tiene le fila dietro il vasto esercito di Oni.
Ad aiutare gli Slayer nelle loro battaglie, ci penseranno i Mitama, spiriti di guerrieri caduti in battaglia che andranno collezionati e potenziati, in modo da poter garantire alle armi del giocatore, i più svariati bonus e spettacolari tecniche speciali.
Negli Hunting Game tradizionali, solitamente la trama è un mero contorno al gameplay vero e proprio: Toukiden si distingue dalla massa dando alla storia il ruolo principale che guiderà il giocatore e i suoi compagni lungo le molteplici missioni disponibili.
Tra colpi di scena, intrighi e tradimenti, Omega Force fornisce un ottimo intrattenimento anche grazie a dei personaggi ben caratterizzati e dotati ognuno di un passato da scoprire proseguendo nel gioco.
Omega Force utilizza l’esperienza accumulata negli anni sulla serie Warriors, per proporre una trama interessante sotto ogni punto di vista, e regalare anche dei piccoli cammei degli eroi dei suddetti giochi sotto forma di Mitama.
Ad un primo impatto se non siete dei novizi del genere, quando vi ritroverete nell’hub principale del villaggio di Utakata, proverete un senso di dejavù dovuto alla forte somiglianza con gli hub principali di Monster Hunter.
Oltre alla casa dell’avatar, troverete la bottega del fabbro, dove creare e potenziare armature, l’immancabile negozio, una bancone dove potenziare i Mitama, il box d’accettazione delle missioni e un altare dove, facendo un’offerta si otterranno dei bonus aggiuntivi per le missioni (come la locanda in Monster Hunter).
La seconda grossa somiglianza con il brand di Capcom è nella mappa divisa in settori numerai, in alto a destra; queste due similitudini, sono solo lo scheletro alla base di un’Hunting Game, e se riuscirete a comprendere quanto sia di lieve impatto sul gioco di Omega Force, godrete al meglio dell’avventura degli Slayer.
Passando al gameplay vero e proprio, Toukiden permette di scegliere tra un arsenale di sei armi diverse ognuna dotata di pro e di contro, dalla velocità delle doppie lame, soppesate da una potenza inferiore, alla possibilità di contrattaccare offerta dai Gauntlet, contrapposti alla lentezza.
Sta al giocatore decidere con che arma scendere in campo, a seconda del proprio gusto e dello stile di gioco: ad ogni colpo sferrato, l’indicatore della mossa speciale si riempirà, quando sarà completamente illuminato, basterà toccare il touch-screen di PSVita per scatenare una super-mossa degna della serie Warriors.
Ma questa non è l’unica similitudine con il genere che ha reso famosi gli Omega Force: ogni combo di ogni arma ricorda quelle già viste nella carrellata di titoli che riempiono il curriculum della software house.
Toukiden si rivela così un connubio tra un Hunting game classico e un Musou, sebbene non ci siano le orde infinite di nemici, se non in missioni speciali a tempo, tipiche del secondo genere.
Le battaglie di Toukiden ci porteranno ad affrontare Oni di tutte le dimensioni, con personaggi guidati dalla CPU durante la storia, o in compagnia di tre amici nel multiplayer locale ed online.
Quando affronterete gli Oni di grandi dimensioni, toccando l’avatar, o premendo select, verrà in aiuto l’Eye of Truth (o Occhio della Verità) potere simile a quello di Soul Sacrifice, che permette di vedere i punti deboli dei nemici.
Colpendo fino allo sfinimento gli arti evidenziati dall’Occhio della Verità, potrete staccarli e indebolire il mostro (per poi purificarli ed ottenere oggetti rari n.d.Guido), purtroppo, il sistema di mira di Toukiden non permette di concentrarsi su questi punti deboli, ma evidenzia solamente l’Oni da bersagliare, rendendo l’attacco alle protuberanze più snervante e confuso.
L’IA dei compagni durante la modalità storia si rivela piuttosto scarsa, soprattutto nelle fasi iniziali di gioco, dove i nostri alleati reagiranno lentamente per aiutarci in caso di difficoltà.
Fortunatamente , proseguendo nel gioco, potremo aumentare il rapporto d’amicizia con gli alleati, e renderli leggermente più attivi: logicamente, il vero divertimento sarà affrontare le missioni con persone reali sparse in tutto il mondo, grazie al sistema di stanze multiplayer, che ci permette di interagire con giocatori al nostro stesso livello e con gli amici.
Dal punto di vista visivo, Omega Force riesce a fornire modelli poligonali fluidi e senza rallentamenti, con artwork dettagliati e piacevoli alla vista (e che richiamano ancora una volta il character design delle serie Warriors).
Gli Oni, sebbene non siano moltissimi ed alcuni si differenzino solo per le abilità e il colore, sono ben studiati nella struttura e nel movimento, rendendoli credibili all’occhio del giocatore.
Il comparto audio, tuttavia, è abbastanza ristretto, con pochi brani purtroppo non memorabili e non all’altezza dell’ottimo doppiaggio giapponese, che enfatizza gli attacchi e le scene d’azione del titolo.
Toukiden è completamente localizzato in inglese (tranne come già detto per l’audio) e, siccome risulta fondamentale leggere il testo per godere a pieno del titolo, lo consigliamo solo a chi ha una buona conoscenza della lingua anglosassone.
#LiveTheRebellion