Per festeggiare il venticinquesimo anniversario del suo brand principale, il 16 Febbraio 2012 nei negozi giapponesi uscì Theatrhythm Final Fantasy su Nintendo 3DS, primo capitolo di un nuovo brand e primo esperimento che mischia i giochi di ruolo ai giochi ritmici.
Ora, a cinque mesi di distanza, finalmente anche noi europei possiamo mettere le mani sul nuovo titolo Square Enix che racchiude le canzoni più belle di tutti e 13 i capitoli principali della serie Final Fantasy in un rhythm game tutto da scoprire.
I giocatori disinformati lo hanno guardato con disprezzo, pensando si trattasse di un nuovo capitolo della saga principale o di un nuovo spin-off, quando in realtà Theatrhythm è il primo capitolo di un nuovo brand che racchiuderà le maggiori saghe di casa Square (aspettiamoci da un momento all’altro l’annuncio di un Theatrhythm Kingdom Hearts, o Theatrhythm Dragon Quest, n.d.r.) e ce le mostrerà sotto un nuovo mix di generi.
Sebbene la confezione sia in italiano, il gioco non è stato localizzato nella nostra lingua ed è quindi completamente in inglese.
La trama di Theatrhythm Final Fantasy è semplice, ed è simile a quella di Dissidia Final Fantasy (e del suo seguito per PSP); Cosmos e Chaos hanno creato un cristallo musicale per non rompere l’equilibrio nel Rhythm (il mondo di gioco), un giorno il dio malvagio decide che la sua parte non gli basta più e sconvolge l’equilibrio, lasciando ai nostri eroi l’ardua impresa di recuperare Rhythmia – di cui parleremo meglio un po’ più avanti – e di ripristinarlo.
Trama alquanto banale che ci da solo un incipit per prendere in mano il pennino e cominciare a combattere (o suonare, in questo caso…).
La principale protagonista di Theatrhythm è ovviamente la parte ritmica: nella modalità “Series” dovremo attraversare tutti e 13 i capitoli della saga di Final Fantasy in cinque canzoni cadauno.
Per ogni titolo avremo quindi a disposizione l’Opening, dove premendo a tempo il pennino sul touch screen raccoglieremo Rhythmia da aggiungere alle nostre scorte; dopo l’incipit, comincerà la vera sfida: nel corso di tre round le nostre capacità nei rhythm game verranno messe alla prova.
Nella Field Music Stage (nelle prossime righe “FMS”) il nostro party dovrà viaggiare lungo una mappa a scorrimento orrizontale, mentre noi dovremo impegnarci a seguire il tempo battendo, strisciando e tenendo premuto il pennino sul touch screen (i cosiddetti “Trigger”); inoltre se riusciremo a eseguire correttamente la sequenza di note speciali, i nostri protagonisti diventeranno dei Chocobo e acceleranno vistosamente verso la meta.
Nella Event Music Stage (o EMS) il nostro compito sarà solo seguire il cursore nello schermo superiore eseguendo sul touch screen, sempre a tempo di musica, i movimenti mostrati; nel frattempo, nella schermo superiore, potremo ammirare un video del capitolo a cui stiamo giocando (ad esempio, in Final Fantasy VII ci saranno Aerith e il momento più importante del capitolo…); anche qui, se riusciremo a eseguire correttamente la sequenza di note speciali, sbloccheremo la versione estesa del video e del brano.
Nel Battle Music Stage (da ora BMS) infine, dovremo affrontare una serie di nemici e, a seconda della nostra bravura nell’eseguire le mosse a tempo, potremo affrontare più di un boss, garantendoci numerosi punti esperienza, Rhythmia e oggetti; se riusciremo ad eseguire la sequenza di note speciali, potremo evocare una delle tante Summon (completamente random, tranne nel caso venga equipaggiato un dato strumento) che ci darà una mano a sconfiggere il mostro.
La BMS è sicuramente la modalità più ostica nei livelli di difficoltà più alti (Expert e Ultimate) e arrivare in fondo al brano è una sfida ai giocatori più esperti di Rhythm Game.
Infine abbiamo l’Ending, che ha la stessa funzione dell’Opening, atto a concludere il capitolo giocato.
Alla fine di ogni Serie otterremo una valutazione complessiva sul nostro operato, che oscilla da F a S. Com’è palese che sia, più alta sarà la valutazione, più alta sarà la ricompensa; inoltre ogni brano eseguito andrà ad aggiungersi alla modalità Challenge (è qui che troveremo anche i brani extra e quelli acquistati nel negozio), dove potremo risfidare i livelli singolarmente e cercare di ottenere sempre punteggi migliori.
Theatrhythm Final Fantasy non è solo un titolo ritmico, è alta anche la presenza di elementi GDR (giusto per non disdegnare il brand… n.d.r.), nella selezione del Party, in cui inizialmente potremo scegliere 4 tra i 13 protagonisti principali della saga di Final Fantasy, ai quali si aggiungeranno i personaggi extra sbloccabili tramite cristalli colorati; ognuno di loro andrà allenato, potenziato e equipaggiato per poter superare al meglio le varie modalità di gioco.
Oltre a ciò, è anche vasto l’inventario di equipaggiamenti e smisurato il numero di abilità personali di ogni personaggio, ognuno dei quali avrà il campo in cui è specializzato: ad esempio Cloud (di FFVII) e Lightning (di FFXIII) hanno un attacco più alto e sono utili nella BMS, mentre personaggi come Zidane (FFIX) e Bartz (FFV) grazie alla loro agilità potranno tornarci utili nella FMS.
Ogni volta che completeremo uno stage, il nostro “team” riceverà esperienza e, come di consueto, salendo di livello i membri del party si rafforzeranno ed impareranno nuove abilità.
Si tratta, per cui, di un mix di gameplay ben riuscito da parte di Square Enix, sopratutto ben bilanciato tra i due elementi, difatti non basterà portare a livello massimo i personaggi per superare le modalità più difficili, ma bisognerà anche essere davvero bravi nella parte ritmica.
L’ultima modalità di gioco è la Chaos Shrine dove, da soli o con altri tre amici con la scheda di gioco, dovremo affrontare le misteriose Dark Notes (che verranno rilasciate a caso nelle altre modalità). Ognuna di queste sorta di “sottoquest” consiste in un abbinamento tra FMS e BMS, con nuovi Trigger (le azioni da compiere sul touch screen già spiegate precedentemente, n.d.r.) e una difficoltà molto più alta rispetto a quella della modalità Series. Ovviamente, se riusciremo nell’impresa, otterremo valanghe di esperienza, Rhythmia e oggetti speciali.
Una delle grosse pecche di Theatrhythm è la calibrazione delle difficoltà. Se la modalità Basic è adatta a tutti, già dal livello Expert i meno appassionati decideranno di abbandonare il gioco, non provando neanche la modalità Ultimate, dedicata ai soli professionisti del genere.
È chiaro che Square Enix ha agito in questo modo per spingere il giocatore a dare il meglio di se ma, il più delle volte, l’osticità delle BMS Ultimate fa spazientire e demoralizzare anche i giocatori più testardi.
Ed eccoci alla vera protagonista di Theatrhythm: la musica. Con oltre 70 brani (65 disponibili fin da subito, contando anche Opening e Ending, e gli altri sbloccabili tramite Rhythmia) e con i DLC settimanali che – al costo di un Euro per brano – permettono di allargare la propria collezione musicale, Theatrhythm Final Fantasy pesca tra tutti i brani più belli della serie che in questi 25 anni, sebbene alti e bassi a livello di giochi, si è sempre mantenuta ad elevati livelli per quanto riguarda le colonne sonore.
Graficamente invece, il titolo resta magistrale, grazie ad una grafica in 2D deformed che farà ridere ed innamorare chiunque, dai fan incalliti ai neofiti. C’è da dire, però, che purtroppo il gioco diventa ingiocabile con il 3D attivo, soprattutto nelle modalità più difficili, dove diventa quasi impossibile seguire i trigger: sfortunatamente, attivando il 3D, diventa impossibile percepire i trigger da eseguire, perché il senso di profondità fa sì che questi si sovrappongano l’un l’altro. Come aggravaante, basta spostare di poco la testa o lasciare lo sguardo dallo schermo superiore di 3DS per qualche istante per perdere il filo conduttore dei trigger… Un vero peccato, che rimane tuttavia facilmente sormontabile disattivando il 3D…
Parliamo ora finalmente dei Rhythmia, che accumulati in tutte le modalità di gioco, ogni 500 raccolti ci permetteranno di ottenere extra nel nostro museo (brani musicali e video), nuove canzoni e soprattutto cristalli colorati e, ogni volta che avremo 8 cristalli di un colore, sbloccheremo un nuovo personaggio da poter aggiungere al party.
Nel museo inoltre potremo controllare i record che abbiamo segnato e i trofei guadagnati nel corso del gioco (ben 64), e potremo inoltre ammirare un album di figurine che ci racconta le imprese dei nostri eroi, dei mostri e delle evocazioni (le figurine saranno sbloccabili in BMS e FMS).
Theathrythm Final Fantasy ha un negozio tutto suo, distaccato dall’eshop nintendo, e accessibile dalla home del gioco; come precedentemente scritto, ogni brano costerà un Euro (reale!!! n.d.r.), che si aggiungerà nelle challenge e disponibile in tutte e tre i livelli di difficoltà.
Al momento sono disponibili solo brani BMS e FMS (a cui presto si aggiungeranno degli EMS) e, purtroppo, nello shop non v’è alcuna traccia di anteprime sonore, quindi il giocatore deve conoscere i brani o affidarsi ad Internet prima di acquistarli.
La funzione Street Pass disegnata per Theatrhythm permette di scambiare con gli altri giocatori in possesso del gioco, la nostra Scheda (completamente personalizzabile, dal colore al personaggio preferito) e le Dark Notes trovate. Inoltre sulla Scheda verrà visualizzato il nostro attuale party, la canzone che abbiamo ripetuto più volte e alcuni dei record di gioco.
Questo primo capitolo del nuovo brand Square è in grado di far riavvicinare all’universo di Final Fantasy tutti coloro che per un motivo o per l’altro se ne sono allontanati, riuscendo però a rinnovarlo e a creare un nuovo marchio, che fonde per la prima volta in assoluto un gioco ritmico ad un gioco di ruolo vero e proprio.
Proprio per l’innovazione portata e per la grafica super deformed, questo gioco attirerà anche i neofiti, per non parlare degli appassionati di rhythm game che troveranno pane per i loro denti.
Un gioco che non può mancare nella vostra collezione se siete fan dell’universo di Final Fantasy, o se volete semplicemente un rhythm game fatto magistralmente e dalla rigiocabilità pseudo infinita.
#LiveTheRebellion