Recensione Tekken Tag Tournament 2

L’ormai leggendaria saga di Tekken affonda le sue radici nel lontano 1994. Il successo internazionale, tuttavia, si è avuto solo con il terzo capitolo della serie (datato 1997), ricordato ancora oggi come uno dei migliori picchiaduro della storia. Una versione aggiornata di Tekken 3 fu pubblicata come titolo di lancio per PlayStation 2 sottoforma di spin-off: trattasi di Tekken TAG Tournament, che riuniva gli storici personaggi della trilogia sotto un motore grafico di nuova generazione e un originale sistema di lotta basato sugli scontri due contro due. Dopo un semi-deludente Tekken 6, anche per PlayStation 3 e Xbox 360 è tempo di match in doppio. E Tekken TAG Tournament 2 approda in grande stile sulle piattaforme (ormai non più next-gen) con uno dei capitoli migliori della serie.

VERSIONE TESTATA: PlayStation 3

No pain, no gain!

Tekken TAG Tournament 2 si presenta al pubblico con un roster di oltre 50 personaggi, ampliato quasi a 60 tramite DLC: qualcosa di meraviglioso. C’è tutto, o quasi. L’unico problema è la mancanza di senso di appagamento. Non sarebbe meglio rendere disponibile solo una minima parte dei personaggi a inizio gioco, per poi sbloccarli mano a mano portando a termine vari obiettivi? I trofei stessi potrebbero diventare qualcosa come “Sblocca Devil Jin” piuttosto che “Tira il tuo primo pugno!“.
Gli unici personaggi sbloccabili in Tekken TAG Tournament 2 sono quelli ottenibili tramite DLC. In passato per sbloccare un personaggio segreto era necessario compiere prodezze come finire il gioco con tutti quelli di base. Adesso invece siamo costretti a prenotare il gioco: con il preorder infatti si aveva diritto ai codici per poter scaricare in esclusiva Michelle Chang, Angel, Ancient Ogre e Kunimitsu. Gli altri personaggi extra, invece, sono stati distribuiti gratuitamente a partire dal 9 Ottobre tramite dei codici: troveremo Sebastian (l’inutile maggiordomo di Lili), Miharu (l’inutile compagna di giochi di Xiaoyu), Dr. Boskonovitch (ha bisogno di presentazioni?), Violet (un costume alternativo di Lee), Unknown (il boss di questo e del primo TAG) e il carismatico Slim Bob, versione smilza del testimonial di McDonalds. Avremo sicuramente modo di accaparrarci anche i quattro del preorder, perché Harada stesso (il signor Tekken per intenderci, n.d.r.) ha dichiarato di essere contrario ai DLC a pagamento, almeno sul fronte dei personaggi. Tale tattica serve di certo a tenere alta l’attenzione dei giocatori, considerato soprattutto il fatto che a poco meno di due settimane di distanza dal day one è in vendita il diretto concorrente, Dead or Alive 5.

Nel la-bo-ra-torio di Violet…

Cosa rende un picchiaduro memorabile? Per quanto mi riguarda, la varietà nel gameplay. A fare un gioco come tutti gli altri non ci vuole molta fantasia, basta saper bilanciare bene tutti gli aspetti che hanno reso celebre il genere, la serie di Tekken in particolare. Pochi però riescono nell’intento di tirar fuori un titolo in grado di emergere dallo status di semplice picchiaduro a incontri.
Ciò a cui mi riferisco sono le alternative agli incontri 1 VS 1 o 2 VS 2, le cosiddette modalità secondarie che offrono un’alternativa alle classiche Survival e Time Attack. Dai tempi di Tekken 3 siamo stati abituati a minigiochi come Tekken Force, Ball o il Bowling del primo TAG e la più recente modalità Campagna del sesto. In TAG Tournament 2 Namco ha deciso di non inserire una modalità stile picchiaduro a scorrimento, facendo evolvere però quella che ormai era diventata la più scontata di tutte: l’onnipresente modalità Pratica, ampliata ora con il Laboratorio. Giocheremo nei panni del povero Combot che, a causa della sfavillante distrazione del suo padrone Violet (alter ego di Lee Chaolan), è costretto a imparare le basi del combattimento dal principio, fino a diventare il guerriero perfetto. Non mancheranno poi i siparietti comici fra il gaio figliastro di Heihachi e la sua avvenente segretaria, che vi assicuro saranno alquanto divertenti. Tramite questa modalità è possibile personalizzare il vostro Combot acquistando e abbinando i colpi dell’intero roster dei personaggi.

Get ready for the next battle!

La modalità Arcade vi metterà davanti ai soliti dieci avversari, di cui ben tre incontri e mezzo costituiti da boss. Al termine del duello finale verrete ricompensati con un bellissimo filmato di chiusura, come la tradizione Tekken impone. Ben lontani dai tristissimi finali del primo TAG Tournament, dove una deprimentissima musica accompagnava sequenze non interattive realizzate con la stessa grafica del gioco. Qui abbiamo filmati in computer grafica o animati, doppiati ognuno con la lingua del personaggio in questione. Proprio questa è una delle novità del gioco: ogni personaggio parla la propria lingua d’origine. Ascolteremo frasi in giapponese, americano, spagnolo, coreano, cinese, tedesco, russo e chi più ne ha più ne metta. Un vero e proprio lavoro coi fiocchi.

Tekken Swag Tournament

Il fatto che TTT2 fosse il capitolo più tamarro di tutta la saga lo si era già capito dai trailer. E dal fatto che Snoop Dogg fosse il testimonial internazionale, e che addirittura Namco gli avesse dedicato un’arena speciale disponibile con il preorder del gioco. Ok, ai fan di Snoop Dogg forse avrà fatto piacere, ma credo che al videogiocatore medio non interessi per nulla. A dirla tutta, dà anche un po’ fastidio, perché lo stile di quel rapper pappone si abbina a Tekken come Celine Dion a Super Smash Bros. Ciò che mi ha lasciato perplesso all’avvio del gioco è leggere fra le scelte a disposizione “Modalità DJ“. Mi aspettavo chissà-che, visti i presupposti col testimonial succitato. Tuttavia, in questa area del gioco potrete giusto divertirvi a cambiare la musica dei vari scenari scegliendo fra i brani a disposizione nel disco di gioco o gli mp3 del vostro hard disk. Vi basterà anche solo provarci per sbloccare un Trofeo/Obiettivo. Il sistema vi avverte però dei possibili rallentamenti che la vostra musica potrebbe causare al gioco, personalmente però vi metto in guardia solo riguardo al volume delle tracce, che potrebbe risultare troppo alto rispetto a quelle di default, costringendovi quindi a modificare il volume delle stesse dalle opzioni.

Pimp my fighter

Torna in maniera trionfale anche la modalità Personalizzazione, che vi consentirà di creare nuovi abbinamenti di vestiario e accessori per i vostri personaggi preferiti. La cosa buffa è che ciascuno dei lottatori sarà dotato di uno solo dei costumi di default a cui siamo abituati. Per farvi capire meglio, prenderò in esame Hwoarang: a differenza degli altri capitoli, dove premendo i tasti dei pugni ottenevi il costume #1 (dobok bianco) e premendo i tasti dei calci ottenevi il costume #2 (motociclista), questa volta avremo un solo costume di default a disposizione e potremo cambiarlo premendo il tasto Quadrato (X nella versione Xbox 360). Da qui apriremo un menu dove sarà possibile scegliere fra il costume principale, un costume originale creato da Namco abbinando pezzi dell’editor e una serie di personalizzazioni da noi salvate tramite la sezione apposita.
E per ottenere i costumi alternativi di default? Presto detto: bisognerà sbloccarne i vari pezzi nel negozio virtuale con i cash ottenibili combattendo. Nell’editor potrete anche scegliere l’immagine del Pannello (quello della schermata Versus prima degli scontri), fra cui saranno disponibili anche artwork di Shunya Yamashita (autore della serie di illustrazioni e statue Tekken Bishoujo), Oh! Great (Tenjou Tenge), Shigeto Koyama (Gurren Lagann) e altri ancora. Altre opzioni riguardano le tipiche esplosioni dei colpi, l’aura e persino il fondale di luci mostrato durante il gesto di sfida a inizio incontro.

Verdetto
9 / 10
Dov'è Gon?
Commento
Tekken TAG Tournament 2 risulta davvero essere il più bel Tekken dai tempi del terzo. Nonostante l'assenza di personaggi sbloccabili, c'è tanto da fare e vi assicura tante ore di gameplay offline. L'unica cosa che mi permetto di criticare è l'eccessiva importanza delle combo da giocoliere, che il boss finale dell'arcade non esiterà a ostentare facendovi perdere la pazienza in svariate occasioni.
Pro e Contro
Oltre 50 personaggi tutti ben caratterizzati
Ogni lottatore ha la sua storia personale
Tecnicamente impeccabile
Tutta la furia della sottoserie TAG esasperata all'inverosimile

x Assenza di una modalità Storia che leghi le storie dei lottatori
x Sistema di crescita dei personaggi limitato
x Localizzazione poco curata
x Mancano alcuni lottatori che rendano il roster DAVVERO completo.

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