Gioia, sofferenza….il sushi c’è sempre. È questa la vita di un guerriero sushi.
Dopo un’annata decisamente esplosiva, il secondo anno di
Nintendo Switch è iniziato con il freno a mano tirato. Fra le varie remastered dell’era
Wii U e un timidissimo
Kirby, in questa prima metà del 2018 sono mancati i titoli di richiamo.
Nell’attesa di scoprirne di più al prossimo E3 (
e di un certo signor Mario Tennis a fine mese), c’è un titolo che zitto zitto
potrebbe avere tutto il potenziale di diventare la silent-hit dell’estate. Stiamo parlando di
Sushi Striker: The Way of Sushido, un frenetico puzzle game in arrivo sull’ibrida Nintendo e su 3DS, da domani 8 Giugno.
Siete pronti a sconfiggere nemici a suon di sushi?
Versione Testata: Nintendo Switch
Tu non hai fame?
In una terra lontana, dopo una lunghissima guerra fra l’
Impero e la
Repubblica, il sushi venne bannato, diventando un tabù. Una risorsa troppo preziosa per le due fazioni che se ne litigavano il possesso. L’impero vedeva nel sushi uno strumento di controllo sulla popolazione, mentre la Repubblica voleva condividerlo con tutti. Dopo che quest’ultima venne sconfitta durante la “famigerata” Guerra del Sushi, il sublime alimento venne bandito, diventando impossibile pure pronunciarne il nome.
Il risultato di questa interminabile guerra
ebbe come unico risultato fame e carestia per tutti gli abitanti. Fra questi c’è un ragazzo,
Musashi, un orfano che cercando qualcosa da mangiare per lui e gli altri bambini del villaggio s’imbattè in uno spirito del sushi,
Jinrai.
La vita di Musashi dal quel giorno cambiò. Grazie ai poteri di Jinrai, Musashi divenne un
Sushi Striker, un guerriero in grado di combattere utilizzando proprio il sushi. Dotato di nuove abilità combattive, si unirà al Fronte di liberazione del sushi, un organizzazione ribelle pronta a ribaltare le sorti della nazione e sconfiggere i ranghi dell’Impero.
Sushi Striker: The Way of Sushido si apre introducendo al giocatore questo mondo privo di sushi. Impersonando proprio Musashi (
con la possibilità di sceglierne la variante femminile) dovremo sbarazzarci dell’esercito dell’impero e dei suoi luogotenenti, così da permettere a tutti di assaporare il cibo divino.
Per quanto semplice e abbastanza prevedibile nei suoi risvolti, la modalità storia che ci introduce al gioco è un “entry-ticket” piacevole.
All you can eat
Ogni capitolo sarà composto da vari stage da superare sconfiggendo l’avversario che si para sul nostro cammino.
E per farlo dovremo affidarci al nostro nuovo potere. Sushi Striker
riprende le meccaniche dei classici match-3, qua in una veste decisamente frenetica.
Avviato lo scontro sullo schermo apparirà l’area di battaglia, corrispondente al nastro di trasporto del sushi. Per ogni sfidante ci saranno 3 kaiten, più uno condiviso. I
l nostro scopo sarà quello di impilare 2 o più piatti adiacenti dello stesso colore entro il tempo limite di 7 secondi, e non di mangiare il sushi come erroneamente si potrebbe pensare.
Una volta impilati, potremo lanciare i piatti contro l’avversario fino che la sua energia arriverà a zero. Da questa azione base poi si diramano regole e variabili alla lotta.
Gotta eat’em all
Ad esempio, collegando fra loro almeno 7 piatti verremo ricompensati con uno luminoso in grado di essere attaccato a qualsiasi altro colore. Così facendo potremo
estendere la nostra combo e moltiplicare i danni inflitti. Ogni piatto ovviamente avrà un valore diverso in base al loro colore, e più sarà alto più il nostro attacco sarà ingente.
Il sushi mangiato invece influenzerà gli spiriti che decideremo di portarci in battaglia, caricando più velocemente la barra delle abilità dello spirito.
Le skill svolgono un ruolo cardine all’interno di Sushi Striker, e in base al tipo che andremo a selezionare riceveremo vantaggi più o meno influenti. Ad esempio Jinrai potrà attivare il
Sushi a Volontà, grazie al quale tutti i piatti assumeranno lo stesso colore permettendoci di impilarli in un baleno. Ma non solo.
Alcuni spiriti ci offriranno protezione creando scudi, altri renderanno difficile il collegamento fra i piatti, e altri ancora potranno attaccare gli avversari causando danni extra.
Non esiste una combinazione più forte di altre, ma starà al giocatore creare un mix di Spiriti in base al proprio stile di lotta. Con noi potremo portarne fino ad un massimo di 5, di cui solo 3 potranno essere impiegati in battaglia, mentre gli altri resteranno in panchina, guadagnando ugualmente punti esperienza.
Sushi-RPG
Qua il gioco assume i toni da RPG.
Sconfiggendo i nemici si guadagnerà punti esperienza. Con il level-up Musashi aumenteranno le statistiche di resistenza e forza, mentre per gli spiriti quelle relative alla difesa. Le magiche creature vanteranno anche un’altra voce
relativa al livello abilità. Questa riguarderà proprio la mossa esclusiva che li caratterizza, e aumentandone il valore tramite un oggetto speciale ne amplificheremo l’effetto. Raggiunto un determinato livello gli Spiriti del Sushi si evolveranno “
a la Pokèmon”, cambiando aspetto e sbloccando la loro vera forma. Con l’evoluzione migliorerà anche la loro resa in battaglia rivelandone tutto il potenziale.
Andando a sviscerare il gameplay di Sushi Striker troviamo un’inaspettata stratificazione di meccaniche e personalizzazioni.
Potremo equipaggiare Musashi con nuove rotelle Kaiten, che modificheranno l’andamento dei nastri a seconda del tipo. Oppure, dopo che avremo mangiato abbastanza sushi, scegliere il nostro “gusto” preferito, che ci donerà un potere “passivo”, come la riduzione dei danni, possibilità di curarsi e così via. Troviamo poi un opzione per aumentare il grado guerriero che caratterizza Misashi. Recandosi nell’apposito tempio ed effettuando un rituale, potremo aumentare il nostro rango,
con conseguenti benefici nel trovare nuovi spiriti da usare in battaglia. A patto di aver rispettato determinate condizioni, presenti all’interno della pergamena segreta, attivabile tramite menù.
Sushi fast-paced puzzle game
I match sono velocissimi e serviranno colpo d’occhio e prontezza nel selezionare e impilare i piatti prima di subire troppi danni. E se le prime partite ci daranno un’infarinatura generale sulle mosse base del gioco, andando avanti le cose si fanno difficili
. Non solo i nemici diventeranno agguerriti ma le regole di battaglia varieranno a seconda dei casi. Verranno man mano introdotti nuovi “piatti trappola” che potremo usare per velocizzare la sconfitta dei nemici. Da piatti bomba, che esploderanno causando danni aggiuntivi, a timer congela tempo, a bonus che incrementano la barra delle abilità degli spiriti.
Nulla deve essere lasciato al caso, e ogni errore si paga con una sonora sconfitta. Oltretutto completando gli stage
riceveremo una valutazione che va da D a S in base al tempo impiegato e al punteggio ottenuto. Inoltre ogni livello avrà delle missioni secondarie da portare a temine che verranno ricompensate con delle stelle. Stelle che a loro volta serviranno per sbloccare le aree segrete di ogni mondo, accedendo così agli spiriti più rari e potenti del gioco.
Il gameplay ci da la possibilità di affidarsi ai comandi analogici tramite Joy-con/Pad Pro o utilizzare il touch screen della console. Entrambe le configurazioni permettono di giocare al meglio ma durante le nostre prove,
gli input tattili si sono rivelati una spanna sopra preferendoli al classico pad. Essendo un titolo che richiede velocità e prontezza, la possibilità di scorrere il dito sullo schermo per collegare fra loro i piatti è sicuramente più pratico. Addirittura dopo aver giocato per ore solamente effettuando “slide” con il nostro dito indice,
tornare a giocare con il pad si è rivelato più ostico che mai. Questo mette in evidenza le origini del gioco nato su Nintendo 3DS e di quanto il pennino è fondamentale per poterlo giocare adeguatamente.
Chi non mangia in compagnia…
La modalità storia non serve solo come enorme tutorial con il quale affinare le tecniche di battaglia. Completando i vari capitoli, si sbloccheranno nuove funzionalità raccolte nel
Bosco Sacro. Su tutte spicca il multigiocatore, sia locale che online e le opzioni presenti sono molteplici. Si può giocare in locale, utilizzando due console e due copie del gioco,
oppure ricorrere allo split screen. In questo caso i giocatori si affronteranno sullo stesso schermo usando lo stesso layout delle battaglie in singolo. Come il gioco consiglia, nel caso si decida di sfidare un amico condividendo i Joy-con, è preferibile far giocare l’amico “inesperto” nella parte inferiore per bilanciare la partita. Pur essendo abbastanza confusionario in questa versione, Sushi Striker mostra tutto il suo potenziale proprio nelle partite multigiocatore, diventando una delle attività primarie del gioco.
Purtroppo non ci è stato possibile testare il multiplayer online dato che il gioco sarà disponibile solamente dall’8 Giugno. Ma non temete, non appena i server saranno attivi e popolati, non mancheremo di aggiornare la recensione aggiungendo le impressioni sull’online.
Ogni modalità di gruppo offre la possibilità di scegliere se giocare con le regole standard, o affidarsi alla
Sfida Bizzarra che prevede l’uso dei piatti bonus/malus.
Ma nel Bosco Sacro, oltre all’Arena
c’è spazio anche per la Casa dei Rompicapi. Questa modalità puzzle ci metterà di fronte a delle sfide a tempo da portare a termine utilizzando un numero massimo di mosse. Una sorta di allenamento intensivo, che
dimostra quanto il gameplay di Sushi Striker sia versatile e aperto a vari impieghi. Oltre ad essere un piacevole contenuto extra che si va ad affiancare al ricco story mode e al multiplayer.
(Ri)Animazione giapponese
Passando a parlare del piano tecnico,
Sushi Striker alterna un immaginario dal forte potenziale ad una realizzazione altalenante. Tutto quello che riguarda design dei personaggi, ambientazioni e il campo di battaglia, è stato realizzato con cura ed è estremamente funzionale. L’interfaccia di gioco poi, per quanto in un primo momento crei confusione vedendo scorrere furiosamente i nastri di sushi sotto i nostri occhi,
dopo le prime partite diventerà leggibile e gestibile.
Dato che selezionando un piatto il nastro inizierà a viaggiare più velocemente, proprio per permetterci di realizzare più combo,
verranno messi in evidenza soltanto i piatti dello stesso colore, così da capire come muoverci fra i kaiten. Sushi Striker alterna elementi 2D e tridimensionali, il tutto in maniera semplice ma efficace. Fra una battaglia e l’altra, il gioco sarà intermezzato da brevi siparietti in stile visual novel che porteranno avanti la storia.
Dove Sushi Striker non ci ha convinto per nulla è nelle scene animate in stile anime.
Qua la qualità si abbassa paurosamente, non solo nel livello di animazione , ma anche nel disegno. Tutto sembra approssimativo e mal pensato,
quasi alla stregua di una bozza preliminare che non di un prodotto finito. Fortunatamente in un puzzle game sono aspetti del tutto accessori, anche se riguardano la modalità più corposa del gioco, lo story mode.
Anche il sonoro si merita i suoi 15 minuti di successo. Dalla bellissima opening che vi resterà in testa per giorni, alle musiche d’accompagnamento durante gli scontri,niente è fuori posto. O almeno così sembra.
In un titolo così giapponese, che fa del sushi il suo cavallo di battaglia ci saremmo aspettati di trovare l’audio originale o almeno la possibilità di alternarlo a quello occidentale. Per quanto buono e digeribile, ogni frase urlata sembra stonare rispetto a quello che avviene a schermo. Ed è un peccato non trovarlo,
visto che ormai molte produzioni nipponiche cercano di valorizzare la loro “giapponesità” piuttosto che nasconderla.
Verdetto
8.5 / 10
Sushito Sonato
Commento
Pro e Contro
✓ Gameplay semplice ma estremamente divertente
✓ In multiplayer da il meglio di se
✓ Story mode corposo
✓ Una sfida per tutti i giocatori
x Scene animate dimenticabili
x Al momento l'online è un'incognita
x Per alcuni il prezzo sembrerà alto
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