Recensione Splatoon 2: Octo Expansion – Polpetti anni ’80

Con Nintendo Switch, Splatoon 2 ha visto letteralmente esplodere il proprio successo dopo l’ottimo debutto sull’ormai compianto Wii U. Successo che in questi mesi si è concretizzato in un’estensione del supporto multiplayer per tutto l’anno in corso e nell’arrivo di un DLC dedicato al single player.

 

Ancora privo di una data d’uscita, i campionati mondiali  tenutisi all’E3 di quest’anno sono stati l’occasione per annunciare al mondo l’arrivo su eShop. Splatoon 2: Octo Expansion è disponibile dallo scorso 14 Giugno al prezzo di 19,99€.

Siete pronti a vestire i panni degli Octoling e scoprirne di più sul mondo di Splatoon?
 

Deeper Underground
Fin da primo capitolo la figura degli Octoling, le enigmatiche nemesi degli Inkling, è stata avvolta nel mistero. E a più riprese la voce del pubblico si è alzata in coro chiedendo che fossero resi disponibili come personaggi giocabili. Se da un lato Nintendo faceva orecchie da mercante, la scena hacking di Wii U si prodigava per rendere disponibili le skin di questi personaggi, in maniera non proprio legittima. Ma come sempre c’è un momento e per tutto, e nei piani di Nintendo, questo momento è “oggi”. Con la Octo Expansion Nintendo ha deciso di espandere l’universo narrativo di Splatoon 2, con un primo contenuto a pagamento dedicato alla modalità storia.

In questa mini avventura, che poi tanto mini non è, vestiremo i panni di un Octoling. Risvegliatosi all’interno di una metropolitana, nelle profondità di Coloropoli, e privati dei propri ricordi, dovremo cercare di fuggire da questa sorta di limbo. L’unico modo per farlo sarà quello di recuperare 4 “cosi” (si, si chiamano proprio così) che serviranno ad aprirci la strada verso la salvezza. Qua troveremo anche una nostra vecchia conoscenza e riceveremo l’aiuto di Alga e Nori, i volti delle Off the Hook. Il tutto articolato in 80 livelli, completabili più o meno liberamente e collegati fra loro attraverso una rete di linee della metropolitana. La Octo Expansion va anche a colmare alcuni piccoli vuoti lasciati aperti dal single player di Splatoon 2 e a far luce sulle vicende di Numero 3, il protagonista del primo capitolo, qua apparentemente “dimenticato”.

 

Polpetti marinati
Uno degli aspetti criticabili di Splatoon 2 era proprio la sua modalità single player. Pur essendo divertente ed offrendo una buona dose di intrattenimento, non riusciva ad essere così incisiva e fresca come quella del primo capitolo.

La Octo Expansion sembra invece voler dimostrare quanto Splatoon abbia ancora da “raccontare”.

Riprendendo le meccaniche ormai classiche a cui siamo abituati, Nintendo mescola le carte riplasmando in toto l’avventura. Fra livelli da completare a tempo, o con un quantitativo di inchiostro limitatissimo, l’elemento platform spicca più che mai, richiedendo al giocatore precisione millimetrica e coordinazione. Ogni livello vanterà caratteristiche uniche. In alcuni, ad esempio, dovremo evitare di essere colpiti, altri avranno un retrogusto da tower defense, nei quali proteggere alcuni obiettivi. In altri ancora dovremo accompagnare verso il traguardo delle palle giganti, guidandole con il nostro inchiostro. In ogni singolo stage si respira un livello di sfida più alto del solito. Ed è proprio questa sterzata della curva di difficoltà che rende il tutto ancora più godibile. Impegnativo questo si, ma sempre ben lontano dalla frustrazione.

Nintendo ovviamente viene incontro a tutti inserendo degli aiuti in caso di difficoltà. Per ogni livello, rappresentato da una delle fermate della metropolitana c’è un biglietto d’ingresso da pagare con i Cetriopunti. I Cetriopunti saranno ottenibili come ricompensa al completamento del livello e spendibili per accedere ai successivi. In caso di sconfitta sarà possibile proseguire dall’ultimo check point pagando nuovamente il ticket, così da non perdere i progressi fatti. E se dovessimo finire i nostri fondi sarà possibile richiedere un prestito, ovviamente da restituire non appena possibile.

Octo-escape
Differentemente da Splatoon 2 non ci saranno dei collezionabili all’interno dei livelli, ma riceveremo una ricompensa una volta arrivati al traguardo. Dei souvenir che, collezionati per serie, ci permetteranno di sbloccare nuovi set equipaggiamento da utilizzare nel multiplayer. Nel caso troviate troppo difficile un passaggio, dopo alcuni tentativi potremo affidarci all’aiuto di Alga e Nori, che ci faranno proseguire verso il livello successivo. Questo escamotage però ha dei limiti, in quanto non riceveremo il souvenir di quella area, e quindi non potremo ritirare il premio.


Per approfondire:
Splatoon 2
La varietà delle situazioni è all’ordine del giorno nella Octo Expansion, e una volta completati tutte e 80 le fermate avremo accesso alla fase finale, che ancora una volta cambia volto e accenna a sezioni puramente stealth, enigmi e altre interessanti trovate a livello di gameplay.

Insomma, una ventata di aria fresca che dà al single player di Splatoon 2 il giusto onore che forse mancava alla sua prima uscita.

E pure una volta raggiunto l’epico combattimento finale, ci saranno delle nuove missioni da completare, in una sorta di post game che va a chiudere il cerchio su Numero 3 e gli Octoling.

 

In quanto a contenuti questa espansione vale tutti i soldi che costa. Per poco meno di 20 euro avrete accesso ad oltre 80 nuovi livelli, alla possibilità di usare gli Octoling nel multiplayer e a diversi nuovi equqipaggiamenti esclusivi che si sbloccheranno man mano completeremo l’espansione.

Forse una maggior personalizzazione dell’aspetto degli Octoling sarebbe stata apprezzabile, visto che a conti fatti, si concretizza solamente in 2 tagli di capelli per sesso. Ma confidiamo nel buon supporto di Nintendo e in nuove estetiche proprio per i polpetti.

 

Neon e Synth
Nonostante tecnicamente la Octo Espansion condivida il motore di Splatoon 2, e quindi tecnicamente ci troviamo sullo stesso livello del gioco completo, dove riesce a fare di più e nella realizzazione dei livelli. Saranno i toni più cupi, le luci al neon che richiamano gli anni ’80 o la metareferenzialità che è possibile cogliere nei vari stage, ma tutto assume un aspetto molto più affascinante e intrigante. A catturare l’attenzione del giocatore è un level design che sfiora la perfezione. Oltre ad essere stimolante per il giocatore stesso. E chi si aspettava un riciclo di elementi e situazioni rimarrà piacevolmente stupito. Il lavoro fatto è notevole, tanto che sarebbe stato perfetto, oltre che a “nuovo”, anche in un ipotetico Splatoon 3.

 

Con l’arrivo della Octo Expansion si espande anche la soundtrack con nuovi brani. Il tutto si cofà al look estremamente dark delle atmosfere del gioco, con una colonna sonora che pesca a piene mani dalla synthwave e dalle sonorità elettroniche e stridenti degli anni ’80. La qualità delle tracce è sempre altissima, e sarà un piacere riascoltarsele ad oltranza una volta disponibile la sountrack ufficiale di questo DLC.

Verdetto
Si
This isn't even my final form
Commento
Con la Octo Expansion, Nintendo va a tamponare forse una delle poche lacune di Splatoon 2. Questa manciata di livelli saprà riscrivere una modalità storia che appariva sottotono rispetto al capitolo precedente. Ogni livello è un'esperienza a sé e il lavoro fatto sul piano del level design e del gameplay è di altissima qualità. Anche la svolta nel livello di difficoltà è una piacevole sorpresa che va ad aggiungere un po' di pepe alla sfida, diventando impegnativo, ma mai impossibile. Vista l'ottima qualità di questo DLC, non ci dispiacerebbe in futuro tornare a vestire i panni di Inkling e Octoling per un nuovo set di livelli, magari posticipando ancora un po' quello che sarà il futuro di Splatoon.
Pro e Contro
Oltre 80 nuovi livelli
Level design di qualità
Impegnativo ed appagante

x Poca personalizzazione degli Octoling
x La difficoltà potrebbe spaventare alcuni

#LiveTheRebellion