Fondatore di
Games Workshop, co-fondatore di
Lionhead Studios, scrittore, game designer e recensore, l’inglese
Steve Jackson (
da non confondere con l’omonimo game designer statunitense!) è un po’ un’istituzione nel mondo
nerd, sia che si tratti di appassionati di giochi da tavolo tradizionali, che di videogiochi. Tra le tante opere di Jackson spicca senza dubbio
Sorcery!, serie di
librigame usciti verso la metà degli anni ’80 (noti in italia col titolo “Sortilegio”). Nata nel 2011, la compagnia di sviluppo mobile
Inkle, ha iniziato a lavorare ad un adattamento videoludico di questa storica serie, arrivando a lanciare nel 2013 il primo capitolo di Sorcery! su iOS. In questo 2014 il gioco è arrivato anche su Android, assieme al secondo capitolo, adattamento del secondo libro della serie.
VERSIONE TESTATA: Android
Recensione effettuata sui primi due episodi della serie.
Nei panni dell’Analander
Il gioco è ambientato nel mondo fantastico di Titan. Un potente artefatto magico noto come la
Corona dei Re è stato rubato dalle terre di Analand dall’Arcimago della fortezza Mampang. Grazie alla corona l’arcimago pianifica di ottenere il comando sulla regione selvagia di Kakhabad e di invadere i regni circostanti. Nei panni di un eroe solitario, noto soltanto con l’appellativo di
Analander, il giocatore sarà chiamato a recuperare la Corona, evitando l’incombente invasione e salvando le terre di Analand da un terribile destino. Nel traslare la struttura di un librogame in un videogioco Inkle ha elaborato un
interessante compromesso. La schermata di gioco mostrerà dall’alto una mappa su cui sarà presente lo sprite che rappresenta il protagonista. Attraverso i controlli touch sarà possibile spostare il nostro personaggio da una location all’altra, ed ogni nostra azione sarà corredata da copiose descrizioni tratte direttamente dal librogame. Ad ogni bivio, situazione, dialogo od enigma saranno presenti
scelte multiple che consentiranno al giocatore di influenzare pesantemente il prosieguo dell’avventura. Così come nel materiale d’origine, anche nei videogiochi di Sorcery! sono previsti molteplici scenari dai differenti sviluppi e nonostante una struttura pesantemente improntata sulla
narrazione, le scelte del giocatore avranno un’influenza preponderante. Sorcery! non è tuttavia riducibile alla sola lettura di descrizioni e allo spostamento di una pedina sulla mappa: nel gioco saranno presenti anche
combattimenti e, a partire dal
secondo episodio, il gioco d’azzardo. Al combattimento è dedicata una particolare meccanica di gioco. A schermo vedremo il nostro personaggio ed il nemico di turno. Mentre l’onnipresente casella di testo descriverà la situazione, il nostro compito sarà quello di trascinare con uno
swipe il nostro protagonista verso l’avversario. Più la nostra
gesture sarà pronunciata e più l’attacco sarà potente. L’obbiettivo sarà quindi
intuire dalle descrizioni quando il nostro avversario sarà in difficoltà (e quindi quando infierire) e quando invece starà per attaccarci (e quindi rimanere in difensiva). Il sistema di combattimento risulta molto soddisfacente grazie a questa meccanica basata sul rischio, e riesce a regalare esaltanti momenti in un titolo altrimenti eccessivamente improntato sulla narrazione e la descrizione. Altre meccaniche che contribuiscono a variare il gameplay del titolo sono quelle legate al gioco d’azzardo, che vengono introdotte nel secondo capitolo con alcuni NPC e all’utilizzo di formule magiche, da realizzare unendo alcune lettere/rune magiche tra quelle disponibili. Il risultato finale è notevole: nonostante la componente narrativa giochi comunque un ruolo preponderante in Sorcery!,
il giocatore non è mai lasciato a se stesso in un mare di didascalie e narrazioni, ed ha sempre l’impressione di essere
in controllo e di essere in prima linea a plasmare lo sviluppo della storia.
Sorcery! prende vita
Dal punto di vista tecnico ci troviamo di fronte ad un titolo senza troppe esigenze, che riesce a girare bene anche su device dalle prestazioni non eccellenti. La mappa è realizzata con un 3D molto basilare, quasi bidimensionalizzato dalla prospettiva dall’alto, mentre i personaggi sono dei semplici sprite bidimensionali, con pochissime animazioni, quasi come fossero delle
illustrazioni su di un libro. L’intero comparto grafico è volto a ricordare le origini del franchise, e se non colpisce l’occhio del giocatore con chissà quali prodezze grafiche, dall’altro presenta uno
stile anni ’80 azzeccatissimo, anche dal punto di vista artistico. Dal punto di vista audio è stato effettuato un lavoro eccellente, con scelte di design ben precise che hanno preferito alle musiche di sottofondo una serie di
suoni e rumori ambientali che rendono credibili e vive le scene. Date le innumerevoli linee di testo non è presente alcun doppiaggio (sarebbe stato uno sforzo immane per il team di sviluppo), ma forse ciò è un bene: saremo anche nel 2014, ma Sorcery! è e resta un librogame, anche in questa versione “
appizzata“. La costruzione dell’atmosfera è comunque eccezionale e Sorcery! riuscirà senza dubbio a tenere incollato il giocatore dall’inizio alla fine. Nota negativa per l’adattamento:
il titolo è disponibile solo in lingua inglese, e in un gioco così tanto improntato sulla narrazione ciò può costituire un problema per chi non conosce bene l’idioma di albione.
Un libro da giocare
Per quanto riguarda la longevità non possiamo che dirci soddisfatti. Il primo capitolo di Sorcery! si può terminare in un pomeriggio, ma si tratta solo di un’introduzione all’avventura vera e propria. Già a partire dal secondo capitolo troveremo uno sviluppo della storia molto
meno lineare ed una mappa di gioco
molto più estesa. Inoltre, le diverse opportunità offerte dalle
ramificazioni della storia (e dalla possibilità di tornare ad un punto di ramificazione diverso, nel caso si fosse commesso qualche errore) consentono al giocatore di effettuare numerose partite, mai uguali a se stesse. Alla relativa semplicità narrativa del primo episodio fa fronte un secondo capitolo estremamente ramificato e complesso, in grado di assorbire e soddisfare anche il giocatore più esigente, soprattutto quello che è cresciuto nella sua infanzia a pane e librigame.
Verdetto
8 / 10
Affascinante tanto per il novizio che per il nostalgico
Commento
Pro e Contro
✓ Perfetta trasposizione del librogame originario
✓ Ottimo compromesso tra gameplay e narrazione
✓ Atmosfera perfetta per i nostalgici
x Disponibile soltanto in inglese
x Eccessivamente verboso e prolisso per alcuni utenti
#LiveTheRebellion