In questa generazione abbiamo assistito all’espansione del fenomeno dei remaster e dei remake
Più in generale, una parte non trascurabile dell’offerta ludica è costituita dalla riproposizione di giochi del passato.
C’è chi si è schierato contro questa tendenza, vedendola come risultato di una mancanza di idee che ha portato i publisher a voler monetizzare dal riciclo di giochi di vecchia data. Ma i numeri – e la qualità – dei giochi nuovi di questa generazione smentiscono queste dicerie, che tuttavia restano ancora in vita, diffuse da chi non cerca di vedere il quadro nel suo complesso.
Da un lato questo fenomeno in alcune occasioni viene sfruttato dai publisher con pratiche di commercializzazione non proprio a vantaggio dei consumatori. Ma è anche vero che, almeno in ambito console, dove fino ad oggi esiste il concetto a compartimenti stagni di generazione – anche se le nuove console mid-gen stanno erodendo questa realtà – si è rivelato un modo utile per mettere una pezza ad un problema, secondo me, serio del medium videoludico:
La fruibilità e la conservazione dei videogiochi nel tempo.
Se ora volessi giocare Metal Gear Solid 2 sulla mia PS4 non potrei farlo, per questioni hardware e software legate alla generazione attuale. Oppure basti pensare a tutti quei giochi recuperabili solo tramite emulazione e che rischiano di andare persi, data la avversità dei grandi publisher verso i siti che forniscono le ROM (è recente la notizia della battaglia legale avviata da Nintendo contro questi siti).
E visto che considero il patrimonio videoludico un grande valore da conservare e a cui tutti devono essere in grado di accedere, finché modelli come quello della retrocompatibilità di Microsoft non diventeranno qualcosa di diffuso, non ci resta che sperare nelle singole pubblicazioni che permettono di riscoprire, ma soprattutto di far scoprire alla generazione attuale e futura, la storia del medium videoludico.
Questa recensione non è certo la sede adatta per parlarne, ma trovo che introdurre l’argomento sia doverso per meglio capire in che contesto si colloca SNK 40th Anniversary Collection, la collezione di titoli storici di SNK portati in esclusiva su Nintendo Switch per i 40 anni di vita della compagnia.
Versione testata: Nintendo Switch
Dal 1980 al 2018 è un attimo.
Sono ormai lontani i tempi in cui SNK sfidava Nintendo nelle sale giochi e nelle case dei giocatori, con il Neo Geo e la sua selezione di titoli iconici come Metal Slug, Samurai Shodown, The King of Fighters, Fatal Fury e tanti altri. Chi l’avrebbe mai detto che un giorno, la stessa SNK, avrebbe pubblicato una selezione di questi classici proprio su una console Nintendo. Una pubblicazione che testimonia, come dicevo in apertura, la necessità più forte che mai di rendere il videogioco materia di scoperta e di studio, per arricchire il proprio bagaglio culturale ed estendere sempre di più il proprio sguardo sul medium videoludico. SNK sembra essere conscia di questa necessità e allora ha ben deciso di donare a questa pubblicazione un’aura quasi sacra, tanto da far percepire al giocatore la sensazione di trovarsi davanti ad un pezzo di storia; come se stesse visitando un museo.
E la prima cosa che salta all’occhio appena si accede al menu principale è proprio la presenza di una modalità Museo. Accedendovi si aprirà davanti a voi l’intero mondo SNK: dalla storia della compagnia alle foto dei cabinati; dalle bozze artistiche dei giochi ai retroscena in fase di sviluppo; dalla possibilità di ascoltarne la colonna sonora ai manuali originali in giapponese
Il materiale messo a disposizione da vita ad un viaggio nel tempo emozionante e formativo; il giocatore che ha fame di scoprire e di informarsi troverà pane per i suoi denti in questa enciclopedia virtuale che SNK ha allestito.
La collezione conta quattordici giochi, altri verranno aggiunti nel corso tempo come DLC gratuiti.
Quelli disponibili al lancio sono: Alpha Mission, Athena, Crystalis, Guerrilla War, Ikari Warriors, Ikari Warriors II: Victory Road, Ikari III: The Rescue, Iron Tank, P.O.W., Prehistoric Isle, Psycho Soldier, Street Smart, TNK III, Vanguard.
Tra questi spiccano Alpha Mission, sparatutto a scorrimento verticale uscito nel 1985 nelle sale giochi e che l’anno successivo venne pubblicato su console divenendo il primo gioco domestico della SNK.
C’è Ikari Warriors (seguito di TNK III), una delle serie più famose degli anni 80, nelle sue tre incarnazioni. La fama di questa serie si deve principalmente al sistema Loop Lever, marchio di fabbrica dei titoli arcade di SNK. Il Loop Lever è un joystick rotante che nel caso di Ikari Warriors permette di sparare e lanciare granate in otto direzioni diverse mentre si è in movimento.
Abbiamo Athena, eroina e personaggio iconico di SNK. Il gioco è un action-adventure a scorrimento verticale con elementi platform e RPG. Athena indosserà all’inizio solo un bikini rosso, ottenendo solo nel corso del gioco armi e armature.
E poi Crystalis (il mio preferito!), primo vero RPG di SNK, un gioco che mischia fantascienza e fantasy facendo avventurare il giocatore in un mondo un mondo post-apocalittico tutto da esplorare.
I testi sono interamente tradotti in italiano (tranne i giochi per ovvie ragioni) ed è possibile scegliere, ove disponibile, di giocare la versione Arcade, quella della sala giochi, oppure la controparte Console. Così come è possibile scegliere se giocare la pubblicazione americana o quella originale giapponese.
Si può selezionare la difficoltà, il numero di vite con cui iniziare, e dare uno sguardo ai comandi o personalizzarli. Per ridare un look retrò ai giochi si può scegliere un filtro grafico e si può anche decidere l’inclinazione dello schermo.
Sembra che gli sviluppatori di Digital Eclypse abbiano fatto di tutto per rendere l’esperienza quanto più personalizzabile e adatta ai nostri giorni, pur non snaturando minimamente l’opera originale.
L’opzione che più ho trovato utile è la funzione di Rewind, che in tempo reale ci permette di riavvolgere il gioco e ovviare ai nostri errori, senza incorrere nei tragici game over da sala giochi che obbliga(va)no a ricominciare da capo. Un’implementazione molto più appetibile del salvataggio manuale – che è comunque presente – in quanto permette di non spezzare il flusso di gioco.
Un’altra chicca è la possibilità di visionare dei video che mostrano un’esecuzione perfetta della partita completa del gioco scelto. Come per magia, sarà possibile fermare il video in qualunque momento e cominciare a giocare da quel punto.
Dal lancio sarà disponibile una patch che implementerà la modalità multiplayer per due giocatori utilizzando i Joy-Con; in seguito, come detto in precedenza, saranno aggiunti ulteriori giochi gratuitamente.
Verdetto
8.5 / 10
La bellezza di giocare senza gettoni
Commento
Pro e Contro
✓ Modalità museo con tanti contenuti
✓ Ottima personalizzazione dell'esperienza di gioco
✓ Ben 14 giochi al lancio più altri gratuitamente in futuro
x Sporadici rallentamenti dell'emulazione
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