Recensione Sniper Elite III

Passo di Halfaya, 1941
Della propaganda nazista viene ripetuta a ritmo regolare da degli amplificatori posizionati in cima al torrione in cui mi sono rifugiato. Nessuno dei soldati del campo poco distante ha la minima idea della mia presenza, mentre utilizzando il binocolo li osservo con cura, cercando di analizzare le loro ronde e di scovare qualsiasi altro cecchino posizionato attorno a questa vallata. Dopo essermi assicurato della situazione verifico brevemente dall’alto la trappola esplosiva che ho piazzato alla base delle scale, dopodiché mi stendo sul pavimento, iniziando a strisciare verso la postazione di tiro. Raggiunta la postazione estraggo il fucile e regolo il mirino per un tiro dalla distanza, il primo obbiettivo è un cecchino abbastanza lontano, ma per non allertare i nemici vicini dovrò aspettare che l’autoparlante inizi la sua tediosa propaganda. Il tempo passa lento mentre il mio bersaglio rimane al centro del mirino, ed il caldo sole dell’Africa del Nord inizia a farmi sudare abbondantemente, quando all’improvviso sento il contatto elettrico che precede l’annuncio registrato. Trattengo il respiro, mentre mi concentro sul bersaglio, ed il tempo pare quasi rallentarsi mentre alzo leggermente la mira per compensare alla distanza di tiro…
Il rinculo del fucile mi segnala che in modo quasi istintivo il mio dito ha tirato il grilletto, spedendo un confetto di piombo ad oltre 800 m/s verso il cecchino nemico. Riposizionando il mirino sul bersaglio lo vedo cadere all’indietro, lasciando al posto della sua testa nient’altro che una nuvoletta rossa…

L’Elite scende in campo, un grosso campo
Dopo la buona, ma non priva di difetti, riuscita del secondo capitolo della saga, i ragazzi di Rebellion ci propongono un nuovo capitolo della saga che già dalla copertina sembra proporci qualcosa di diverso rispetto ai precedenti giochi: il sole.
Certo, non mancheranno delle missioni notturne durante il gioco,

qualcosa di diverso: il sole
ma potremmo dire addio ai combattimenti urbani, niente più grigie e minacciose nuvole sopra di noi, ma solamente il caldo sole dell’Africa e le sue vaste ambientazioni, che ci permetteranno finalmente di andare da un punto all’altro della mappa quasi sempre utilizzando strade diverse. Possiamo quindi lasciarci alle spalle i percorsi per la maggior parte lineari del precedente capitolo, che solo in determinate aree permettevano una reale varietà negli approcci da utilizzare, sopratutto a causa della mancanza di un’effettiva modalità stealth.

Non mi vedi, non mi senti
Altra importante introduzione al gameplay è l’introduzione di una modalità stealth, invece di dare subito l’allarme ed iniziarti a sparare, questa volta le guardie vengono inizialmente incuriosite da un movimento poco cauto del giocatore, e si rivolgeranno nella sua direzione per controllare, iniziando a riempire una barra gialla sulla loro testa in base al sospettoprovocato, strisciare nell’erba riempirà in modo molto lento la barra, mentre camminare accucciato, anche se nell’ombra, ne accelerà il riempimento. Una volta riempita la barra il soldato diventa effettivamente insospettito, e si dirigerà attivamente a controllare lo strano movimento che ha notato, questo farà riempire di rosso la barra gialla, che quando sarà completamente piena farà allarmare il nemico, che inizierà ad urlare mentre rimuove la sicura dall’arma, prima di iniziare a spararci. A questo punto dopo averlo velocemente eliminato, dovremmo assicurarci di spostarci rapidamente dalla zona in cui è scattato l’allarme, ed una volta allontani abbastanza saremo considerati “riposizionati”, e dopo qualche tempo i soldati torneranno alle loro mansioni, tuttavia rispetto ad altri giochi, dopo il primo allarme gli avversari inizieranno a pattugliare più velocemente le aree, rendendo più difficile prenderli alle spalle. Una piccola punizione per essersi fatti scoprire quindi, ma per chiunque preferisse occuparsi dei nemici dalla distanza con il fucile da cecchino è stata introdotta una interessante meccanica che permette di sparare durante un altro suono, in modo da occultare il rumore dello sparo e non essere notati. Queste “coperture” sonore spesso sono rappresentati da generatori diesel che vengono sabotati, ma sono anche sostituiti dal rumore dell’artiglieria, quello degli aerei ed anche altre situazioni create dallo stesso giocatore, permettendo di dare a Sniper Elite III un duplice concetto stealth.

…Ma mi piace quello che sento!
Per garantire un’esperienza estremamamente immersiva, gli sviluppatori hanno scelto di non inserire alcuna colonna sonora durante le fasi stealth, difatti sarà l’ambiente stesso intorno a noi a fare da accompagnamento. Quando saremo vicini ad una torcia la potremmo sentire bruciare, quando saremo immersi nella natura sentiremo grilli ed uccelli e naturalmente quando saremo vicini ai nemici avremmo la possibilità di avvertire i loro passi e di ascoltare i loro dialoghi. Questa intensa focalizzazione sull’ambiente circostante è ulteriormente amplificata dall’utilizzo dell’autoparlante del Dualshock PS4, che ad ogni colpo sparato col fucile da cecchino, produrrà il suono di una ricarica manuale. Gli unici suoni non ambientali che si possono sentire agendo silenziosamente sono delle brevi melodie d’intensità crescente per avvisarci che un nemico ci sta iniziando ad identificare, ed una volta scoperti la pregevole colonna sonora ci accompagna in battaglia nei momenti più concitati dello scontro, fino a quando non riusciremo a calmare nuovamente le acque, tornando a silenziarsi in attesa del prossimo concitato evento.

Giochiamo insieme
Oltre alla modalità campagna principale in solitaria, per la prima volta è possibile percorrere la modalità campagna con un amico, che ci accompagnerà nella nostra avventura e che permetterà di applicare nuove tattiche alle nostre partite. Il buon range di personalizzazione tra la difficoltà ed il danno dei nemici, e l’accuratezza balistica inoltre permettono di organizzare un’esperienza di gioco in grado di soddisfare entrambi i partecipanti.
La modalità online competitiva, come era prevedibile in un gioco di cecchini, si è rivelata un discreto buco nell’acqua: alle lunghissime attese per trovare una partita bisogna aggiungere il fatto di ritrovarsi ad affrontare una guerra di posizione con dei nemici che una volta trovata un buon accampamento difficilmente si azzarderanno a spostarsi, e vista la larga presenza di trappole, anche solo l’idea di andarli a stanare alle spalle potrebbe rivelarsi un suicidio, e quindi in un match di 20 minuti, ipotizzando l’assenza di teste calde a correre in giro per la mappa, ci si ritroverà a non far altro che scrutare l’orizzonte, alla ricerca di figure o movimenti sospetti a centinaia di metri di distanza.

Verdetto
7.5 / 10
Vuoi vedere il mio fucile da cecchino?
Commento
La storia non riesce a soddisfare pienamente il giocatore, però rimane un buon contorno alla portata principale del gioco, il rinnovato gameplay. Infatti Sniper Elite III è andato a sistemare alcuni dei punti più fastidiosi del precedente capitolo, come la mancanza di una vera e propria meccanica stealth e la linearità dei percorsi da seguire, andando inoltre ad aggiungere una migliore gestione dell’inventario e della personalizzazione dei fucili. Le bellissime ambientazioni molto più aperte del precedente capitolo lasciano spazio per portare a termine le missioni concedendo la scelta sul miglior percorso da seguire, ed inoltre di effettuare più spesso delle cinematografiche uccisioni dalla lunga distanza. Complessivamente il terzo capitolo della serie si rivela un più che degno successore che, specialmente grazie alla nuova modalità cooperativa, potrà tenervi adeguatamente impegnati per svariate ore.
Pro e Contro
Mappe di grosse dimensioni
Balistica realistica
Adeguata componente Stealth
Buona personalizzazione dell’inventario

x Complessivamente breve con mancanza di climax finale
x Modalità competitiva inadeguata
x Caricare un salvataggio può non riportarti nella stessa situazione

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