Nota del redattore: a seguito di alcune settimane dalla pubblicazione del gioco, è stato infine reso disponibile un bugfix che corregge i numerosi problemi tecnici riscontrati in sede di recensione. Data (a nostro parere) l’enorme gravità di quanto avvenuto con Devil Survivor Overclocked, ovvero l’introduzione di nuovi bug in un gioco che giunge sul suolo europeo con un ritardo di suo già inaccettabile, abbiamo deciso di non apportare modifiche al giudizio od alla valutazione del gioco. Il titolo è oramai perfettamente funzionale e giocabile (e si meriterebbe un bel nove), ma il trattamento che i giocatori europei hanno dovuto subire con Overclocked non merita valutazioni migliori di quella presente in calce all’articolo.
Quattro anni fa Atlus creò uno spin-off Nintendo DS della sua celeberrima serie Shin Megami Tensei, un RPG strategico intitolato Devil Survivor. Il gioco venne pubblicato in America ed in Giappone ma non in Europa, lasciando il mercato dell’importazione come unica scelta ai fan europei. Due anni più tardi, nel 2011, a distanza di pochi mesi dall’annuncio di un sequel su Nintendo DS, Devil Survivor 2, la casa pubblicò una versione estesa del primo episodio su Nintendo 3DS, Devil Survivor Overclocked. Nuovamente il gioco venne pubblicato soltanto in America ed in Giappone, stavolta lasciando del tutto a bocca asciutta i giocatori europei visto che il regional lock di 3DS non rendeva possibile il ricorso all’importazione parallela. Soltanto oggi, a distanza di altri due anni, il gioco vede la luce nel vecchio continente, ad opera del publisher inglese Ghostlight, specializzato in titoli giapponesi di nicchia. Andiamo subito a scoprire insieme se la pazienza dei giocatori europei avrà portato buoni frutti o meno.
Devil Survivor Overclocked mette il giocatore nei panni di un giovane ragazzo di Tokyo, il cui nome dovrà essere scelto all’inizio della partita. Accanto al protagonista troveremo la bella Yuzu Tanikawa, sua amica d’infanzia, ed Atsuro Kihara, loro coetaneo mago dei computer. I tre ragazzi si ritroveranno catapultati in una incredibile vicenda quando Naoya, cugino del protagonista e rinomato hacker, farà loro avere tre dispositivi simili nell’aspetto ad un Nintendo DS, denominati COMP. Attorno ai COMP ruoterà buona parte della trama del gioco: in maniera del tutto improvvisa alcuni incidenti misteriosi andranno a diffondersi in tutto il territorio metropolitano di Tokyo, macabramente preannunciati dalle Laplace Mail, strane e-mail che i tre protagonisti riceveranno sui loro COMP. Ai vari incidenti seguirà un massiccio blackout e la decisione del governo giapponese di mettere in quarantena l’intera città. I tre ragazzi scopriranno ben presto le vere ragioni di questa quarantena: Tokyo sta venendo invasa dai demoni, e loro stessi, proprio grazie ad una delle funzioni nascoste dei COMP si ritroveranno in grado di evocarne. Una ulteriore funzione dei versatili dispositivi portatili sarà inoltre quella di mostrare ai nostri protagonisti quanti giorni di vita restano alle varie persone che incontreranno. Rapidamente i ragazzi si renderanno conto che all’interno dell’area della quarantena tutte le persone hanno meno di una settimana di vita rimasta. Cosa fare allora? Cercare di sopravvivere, usando demoni contro altri demoni, cercare una via d’uscita dalla zona di quarantena, cercare di sventare un destino che sembra già essere stato scritto, e nel contempo svelare i misteri che si celano dietro ai COMP, a Naoya, alla quarantena e alla misteriosa setta religiosa nota come Shomonkai. Di carne al fuoco ce ne è veramente molta, ma fortunatamente Devil Survivor Overclocked riesce a gestirla in maniera egregia, con un ottimo ritmo narrativo, una grande qualità nei dialoghi e tenendo l’attenzione del giocatore sempre alta con graduali e continue sorprese, oltre che con un set di personaggi gradevoli ed accattivanti.
Per dare il giusto spazio ad una trama così articolata il gioco è grossolanamente suddiviso in porzioni visual novel (un sottogenere tipicamente giapponese delle nostrane avventure grafiche, n.d.r.), in cui si svolgeranno gran parte dei dialoghi e delle interazioni tra i personaggi e nelle varie battaglie contro i demoni, in cui verrà esplicitata la natura di RPG strategico del gioco. A differenza di altri esponenti del genere, in DSO non avremo a nostra disposizione un esercito di alleati, ma le nostre uniche pedine saranno i tre protagonisti. Ad ogni unità che comparirà sul terreno di gioco (che come vuole la tradizione è suddiviso in caselle ed è visto di tre quarti, dall’alto) corrisponderà in realtà un team di tre elementi: un essere umano e due demoni evocati. Altro punto di distinzione rispetto ad altri RPG strategici è la gestione dell’ordine degli scontri. In Overclocked non troviamo un turno del giocatore ed un turno dei nemici, ma ogni singola unità avrà il suo turno indipendente, e l’ordine con cui i turni si succederanno sarà scandito dalle statistiche di velocità dei vari personaggi. Come nel più classico degli strategici le unità potranno spostarsi soltanto di un certo numero di caselle per turno e potranno attaccare soltanto quando si troveranno a contatto con le pedine avversarie. Il combattimento avviene attraverso un battle screen in cui ci ritroveremo a selezionare un attacco per ognuno degli elementi del nostro team ed i rispettivi bersagli, lasciando la possibilità al giocatore di costruirsi strategie di attacco e di difesa contro ciascun particolare avversario. Piuttosto che dal mero posizionamento sul terreno di gioco, sicuramente importante (venir circondati da quattro lati dalle unità nemiche non è mai una situazione piacevole o consigliabile) ma non quanto in altri RPG strategici, la vera portata tattica di Devil Survivor Overclocked la si ha nella preparazione agli scontri, nel costruire i nostri tre team con i demoni migliori, dotarli degli attacchi migliori e soprattutto scegliere i giusti attacchi rispetto alle specifiche debolezze elementali dei demoni avversari. Al termine di ogni scontro riceveremo punti esperienza e “Macca”, la valuta del mondo dei demoni. I Macca potranno essere poi utilizzati per ottenere nuovi demoni attraverso il meccanismo delle aste. In qualsiasi momento durante le fasi non di combattimento potremo infatti accedere alla funzionalità di asta degli ormai fidati COMP, attraverso cui competere con altri evocatori per l’acquisto di nuovi demoni da utilizzare in battaglia. Ogni demone, anche all’interno di uno stesso tipo, è differente, per abilità e statistiche, ed anche grazie ad un ricambio piuttosto rapido è consigliabile utilizzare spesso le aste per migliorare i propri team. Oltre che attraverso le aste è possibile ottenere nuovi demoni attraverso la fusione. Tramite questa funzione sarà possibile fondere due demoni in nostro possesso per crearne uno nuovo, diverso da entrambi i demoni di partenza. Il nuovo demone erediterà, oltre alle abilità specifiche del suo tipo, anche alcune abilità dei demoni genitori, aumentando così a dismisura le possibilità di scelta per il giocatore.
Rispetto all’originale Devil Survivor, Overclocked aggiunge poche migliorie. Il gioco utilizza degli assets grafici in maggiore risoluzione, anche se le funzionalità di 3DS non sono state minimamente sfruttate: al di la del filmato introduttivo, la totalità del gioco non è visualizzabile in 3D, in nessun caso. Una grandissima occasione sprecata visto che il solo aumento della risoluzione non è sufficiente a mascherare le origini Nintendo DS del gioco. Pur presentando uno stile grafico assolutamente accattivante, anche grazie al character design di Suzuhito Yasuda (Yozakura Quartet, Durarara!!), dal punto di vista prettamente tecnico l’aspetto grafico del titolo è deludente, oggi ancora più che all’epoca dell’uscita americana, avvenuta quasi due anni fa. Dal punto di vista contenutistico Overclocked introduce anche un capitolo extra, l’ottavo giorno, che aggiunge un nuovo spezzone di storia a ciascuno dei possibili finali dell’avventura, ed un doppiaggio integrale in lingua inglese per tutti i dialoghi del gioco. Queste due aggiunte sono sicuramente più gradite del misero upgrade grafico ed in particolare il doppiaggio è di eccellente fattura, realizzato con credibilità e grande professionalità da parte degli attori. Per quanto riguarda l’ambito sonoro, all’ottimo doppiaggio si accompagna un’ottima colonna sonora, che nel pieno stile Shin Megami Tensei si allontana dai canoni fantasticheggianti di molti JRPG per abbracciare uno stile moderno, figlio degli attuali generi rock e pop giapponesi.
Sfortunatamente non tutto ciò che riguarda Devil Survivor Overclocked è così roseo come sembra. Nonostante i due anni di ritardo rispetto all’uscita americana il gioco non è infatti stato tradotto in alcuna lingua europea ad eccezione dell’inglese. La traduzione è inoltre la stessa della versione americana, lasciando un po’ l’amaro in bocca a chi ha aspettato il gioco per mesi e mesi. E sicuramente queste persone avranno ancora più l’amaro in bocca scoprendo che nel processo di localizzazione, non si sa bene come, Ghostlight ed Atlus sono riuscite ad inserire nel gioco dei bug non presenti nelle versioni americana e giapponese. Alcuni di questi bug sono di ridotta importanza, mentre altri sono decisamente gravi, al punto da pregiudicare la fruizione stessa del titolo. Alcuni dei bug più innocui sono relativi al nome del personaggio e a quello di alcuni demoni. Sin dai primi minuti di gioco il nome ed il cognome da noi impostati per il protagonista verranno inspiegabilmente invertiti, provocando curiose situazioni in cui amici d’infanzia si chiamano per cognome oppure in cui Naoya ha per cognome il nome del cugino, il protagonista. Per quanto riguarda i nomi dei demoni, pur essendo mostrati in forma corretta nelle altre fasi del gioco, durante le battaglie tutti i nomi di demoni composti da due parole compariranno col trattino basso “_” tra le due parole, dando una brutta impressione di amatorialità. Ben peggiori sono i bug relativi al gameplay vero e proprio. Nelle fasi di battaglia è possibile, quando uno dei nostri demoni viene sconfitto, o più semplicemente quando vogliamo sostituire un elemento della nostra squadra, utilizzare il comando “summon” per evocare un altro dei demoni in nostro possesso. Nella versione europea di Devil Survivor Overclocked tale comando provoca un freeze del gioco dalla durata compresa tra i tre ed i cinque minuti, nel corso dei quali la pressione di qualsiasi tasto od imput non sortirà alcun effetto. Anche se al termine del freeze il gioco riprende senza conseguenze è assai fastidioso dover prendere delle pause forzate ogniqualvolta si debba cambiare la propria squadra, ed allo stesso tempo, dato il buon livello di sfida offerto da DSO, è impensabile tentare di evitare di utilizzare tale comando nell’arco di una partita. Un ulteriore bug è potenzialmente ancora più fastidioso. Si tratta di un crash, non evitabile e non prevedibile, che si verifica nel corso degli incidenti d’asta. Questo è il nome con cui vengono definite le situazioni in cui un venditore mente sulle statistiche di un demone, cosa di cui il giocatore può accorgersi solo dopo aver vinto l’asta in questione. In questi casi, la versione europea del gioco crasha irrimediabilmente, facendo perdere al giocatore qualsiasi progresso effettuato dal precedente salvataggio. Gli incidenti d’asta avvengono con frequenza bassa ma comunque significativa, e questo crash costringe il giocatore a salvare compulsivamente, nella paura di perdere minuti od addirittura ore di gioco preziose. Informata di questi problemi Ghostlight ha reagito tempestivamente, richiamando il proprio staff dalle vacanze pasquali e contattando immediatamente il team di sviluppo giapponese Atlus e Nintendo per assicurare una rapida soluzione a questi bug: pare che sia già in lavorazione una patch, di cui ancora non si conosce la data di uscita. Il pensiero corre però ai due anni sprecati per la localizzazione: possibile che in tutto questo tempo nessuno abbia effettuato un testing adeguato? Come è possibile che dei bug così pesanti sfuggano al team di sviluppo di Atlus, al team di tester di Ghostlight ed a quello di Nintendo? Come è possibile che un gioco con così gravi ed evidenti problemi possa venire dato alle stampe senza che nessuno se ne sia accorto? Nonostante tutta la buona volontà di Ghostlight per mobilitarsi in cerca di una soluzione, è vergognoso ed inaccettabile che i giocatori europei abbiano dovuto attendere due anni per ritrovarsi con un prodotto fondamentalmente ingiocabile.
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