Nel Settembre 2011 Marvelous AQL (allora Marvelous Entertainment) pubblicò in Giappone un gioco 3DS dal titolo Senran Kagura: Shōjo-tachi no Shinei, un prodotto particolare, immediatamente salito alla ribalta della stampa specializzata internazionale per i suoi contenuti a sfondo “sexy”. Erano i primi mesi di vita della portatile Nintendo e complice la scarsità di titoli validi, Senran Kagura ottenne discreti risultati di vendite nella terra del Sol Levante, al punto da giustificare vari adattamenti manga, una serie animata, innumerevoli action figure, uno spin-off in stile musou per PS Vita (Senran Kagura Shinovi Versus: Shōjo-tachi no Shōmei) ed un semi-sequel per 3DS: Senran Kagura Burst. Quest’ultimo titolo riproponeva tutti i contenuti del primo Senran Kagura, aggiungendo alcuni piccoli miglioramenti ed una seconda campagna single-player della stessa durata di quella del primo titolo. Nonostante il grande successo ottenuto in patria, sembrava però improbabile che la serie potesse sbarcare in occidente, dato il forte sapore giapponese ed i contenuti giudicati “a rischio” per il nostro mercato. Stupendo non pochi scettici Marvelous AQL Europe, in collaborazione con il publisher inglese PQube, ha infine deciso di rilasciare lo scorso 28 Febbraio Senran Kagura Burst anche nel vecchio continente (la distribuzione italiana, curata da Namco Bandai Games, dovrà invece attendere il 10 Aprile prossimo). Andiamo quindi a scoprire insieme le particolarità di questo stranissimo Senran Kagura Burst.
Il gioco ci mette nei panni di 10 studentesse Ninja, iscritte a due scuole rivali: l’accademia Hanzo, che istruisce Ninja buoni, e l’accademia Hebijo, che prepara Ninja malvagi. La trama si dipanerà attraverso due campagne parallele, che mostreranno due diversi punti di vista della stessa storia, ed andremo di volta in volta ad utilizzare ciascuna delle 10 ragazze presenti (più due personaggi segreti, sbloccabili a fine gioco), per espandere le loro personali vicende. Il titolo si configura come un tipico picchiaduro a scorrimento, sulla falsariga di classici come Final Fight, Streets of Rage o Double Dragon, il tutto in chiave ovviamente più moderna e frenetica. Muovendoci attraverso degli stage a scorrimento orizzontale dovremo infatti affrontare orde di nemici, fino al raggiungimento del obbiettivo della missione, che può riguardare sia il recupero di un determinato oggetto, che la sconfitta di un particolare nemico che il totale annientamento di tutti gli avversari. I comandi sono piuttosto semplici ed immediati: Con il tasto Y utilizzeremo attacchi leggeri, con il tasto X attacchi pesanti, con A scatteremo e con B salteremo. Al dorsale R è invece assegnata una counter, che ci permetterà di respingere tutti i nemici a noi vicini al costo di un piccolo quantitativo di salute, mentre con L potremo effettuare le trasformazioni e le varie tecniche speciali Ninja, previo caricamento dell’apposita barra. Concatenando attacchi leggeri e pesanti potremo anche creare delle combo, che ci permetteranno di massimizzare il nostro potenziale offensivo e di caricare più rapidamente la barra delle special. Inizialmente lo stile di gioco ed il parco mosse delle varie ragazze saranno estremamente simili tra loro, ma man mano che procederemo nelle missioni, salendo di livello potremo ottenere nuove combinazioni di mosse e serie di combo sempre più lunghe ed articolate, che andranno a differenziare enormemente gli stili di gioco. Avremo quindi personaggi che si specializzeranno nel corpo a corpo e altri che utilizzeranno armi da lancio; personaggi che utilizzeranno combo aeree e personaggi con lunghe serie di combo a terra; personaggi con armi a corto raggio come coltelli e personaggi con lunghe katane e spadoni. La varietà del gameplay di Senran Kagura non si esaurisce con i differenti stili di gioco permessi dai vari personaggi. Per ognuna delle ragazze avremo infatti la possibilità di utilizzare delle modalità alternative a quella standard. Dopo aver caricato la barra delle special, potremo effettuare una trasformazione Shinobi, che permetterà alle ragazze di indossare la loro divisa da combattimento (in realtà dei vestiti completamente comuni all’aspetto), con tanto di filmato di trasformazione “alla Sailor Moon“. Questo non solo aumenterà i valori di attacco e difesa, ma abiliterà l’utilizzo delle special, fondamentali per affrontare alcuni degli scontri più impegnativi. Dopo la trasformazione verrà inoltre modificato il parco mosse del personaggio, con combo generalmente più lunghe ed articolate, solitamente inaccessibili durante il normale gameplay. Trattandosi ovviamente di indumenti “protettivi”, durante il loro utilizzo le varie divise subiranno dei danni e si distruggeranno, prima parzialmente, e poi completamente, lasciando la ragazza a combattere in mutande e reggiseno (!!!). Questo ridurrà notevolmente il potere difensivo della trasformazione, mantenendo però intatto quello offensivo e la possibilità di utilizzare special e combo più lunghe. In alternativa alla trasformazione Shinobi potremo inoltre scegliere di entrare in “modalità frenetica” all’inizio di una missione, premendo i tasti R ed L durante il filmato introduttivo. Così facendo la ragazza di turno abbandonerà ogni difesa ed ogni inibizione, e lanciando via i propri vestiti rimarrà a combattere con solo l’intimo addosso. In questo modo la difesa sarà azzerata sin da subito, in cambio di un enorme boost al potere d’attacco. Ovviamente anche in modalità frenetica sarà possibile usufruire delle special, mentre il parco mosse e le combo saranno nuovamente diverse, sia rispetto alla modalità normale che alla traformazione Shinobi. Nonostante l’iniziale semplicità, il sistema di combattimento è quindi incredibilmente vario e diversificato, con molteplici stili di combattimento da padroneggiare per ognuno dei personaggi presenti in gioco ed un grande ritorno di soddisfazione per il giocatore. Non sono altrettanto varie, purtroppo, le situazioni che ci troveremo ad affrontare, che si ridurranno alle solite 3 o 4 tipologie di missione, ripetute per decine volte. Allo stesso modo manca una certa varietà di fondo nell’assortimento dei nemici e dei livelli, che a lungo andare farà sentire il suo peso. Al netto di questi difetti, il gameplay di Senran Kagura è comunque solido e divertente, con un livello generale di qualità quasi inatteso, date le premesse di titolo “poco serio” e licenzioso.
Come avrete già capito, Senran Kagura Burst pone l’accento tanto sul combattimento quanto sulla componente fanservice: sin dalla copertina, che mostra una inquadratura ravvicinata del seno della protagonista, passando per gli inutili quanto divertenti momenti in cui ci ritroveremo a combattere quasi denudati, fino ad arrivare alla modalità dress-up, in cui vestire (e svestire) le nostre ragazze preferite come più ci piace, il gioco è un tripudio di situazioni improbabili e bizzarre in cui osservare le grazie delle nostre eroine. Anche la rappresentazione grafica delle protagoniste è incredibilmente sessualizzata: sono adolescenti con fisici perfetti ed esplosive taglie seste di seno, con visini innocenti ed occhioni grandi, perfetti stereotipi di ciò che piace ai tipici Otaku giapponesi. I loro vestiti, tanto quelli comuni quanto le divise, rappresentano precisi stereotipi o categorie di ragazze che i maniaci giapponesi (e forse anche qualche Otaku occidentale) trovano attraente; vestiti da Gothic Lolita, da Maid, divise scolastiche, costumi da bagno, tenute da ginnastica con tanto di bloomers e così via. Inutile anche dire che nel gioco è stato implementato il tipico effetto “alla Dead or Alive“, che fa sballonzolare vistosamente (ed abbastanza innaturalmente) i seni delle ragazze, sia durante il gameplay che durante i filmati. La perversione degli sviluppatori è arrivata perfino a rendere possibile lo “sballolzolamento” anche durante la modalità dress-up, addirittura utilizzando i giroscopi della console ed agitandola a destra e a manca! Il fanservice è ovviamente radicato in ogni aspetto del gioco, perfino all’interno della storia, in cui sono presenti ogni genere di situazioni al limite del ridicolo, create solo per inserire richiami sessuali. Scene alle terme con ragazze nude? Check. Pergamene con tecniche segrete Ninja nascoste tra i seni delle ragazze? Check. Hint di una amicizia femminile che potrebbe sfociare in un amore saffico? Check. Scene in cui le ragazze mangiano dei sushi roll dalla evidente forma fallica, richiamando la fellatio? Check. Nulla di troppo esplicito, sia chiaro, ma il feeling generale è quello di un gioco fatto da e per maniaci sessuali giapponesi. Questo eccesso di sessualizzazione è, soprattutto per un pubblico occidentale, non sempre positivo. L’impressione iniziale può anche essere quella di un gioco simpaticamente licenzioso, spiritoso e leggero, ma a lungo andare la “fissa” degli sviluppatori può risultare pesante, senza contare che molti degli stereotipi sessuali presenti ed enfatizzati dal gioco appartengono alla cultura giapponese, e potrebbero anche risultare disturbanti per i nostri giocatori. Senran Kagura Burst è quindi un gioco estremamente di nicchia, indirizzato soprattutto a quegli appassionati di anime e manga che non disdegnano la cultura ecchi e le tematiche sexy viste con occhio tipicamente giapponese. Per questa ristretta fetta di giocatori, il quantitativo di fanservice presente in Senran Kagura Burst può rivelarsi un fattore positivo, mentre lo stesso non può dirsi se prendiamo in considerazione il videogiocatore medio.
Senran Kagura Burst presenta una grafica realizzata con un gradevolissimo e coloratissimo stile Anime, che riesce a caratterizzare a dovere i personaggi e le ambientazioni del titolo. Dal punto di vista tecnico è stata utilizzata una grafica poligonale piuttosto semplice, con modelli poligonali di location e nemici comuni molto più scarni di quelli delle ragazze protagoniste, decisamente elaborati e ricchi di particolari. Nonostante l’impatto sia generalmente positivo, anche grazie allo stile artistico azzeccatissimo, è impossibile però passar sopra ad alcuni difetti. Il frame rate è molto basso. Senran Kagura viaggia spesso e volentieri sotto i 30 FPS, con allarmanti ed improvvisi crolli in alcune occasioni (ne avviene uno terribile durante la cutscene di un attacco speciale di Homura, in cui si scende ampiamente sotto la decina di FPS). Fortunatamente il basso frame rate non riesce a minare la giocabilità del titolo, ma pone interrogativi interessanti, dato che la grafica in generale non sembra così elaborata da dover far fare tutta questa fatica alla portatile Nintendo. Cattiva programmazione? Motore grafico inefficiente? Scarsa dimestichezza con l’hardware? (ricordiamo che Burst è pur sempre un aggiornamento di un titolo nato nei primissimi mesi di vita di 3DS). Qualunque sia la ragione, dato il tempo che ha separato l’uscita giapponese da quella occidentale, ci saremmo aspettati almeno qualche patch o aggiornamento per migliorare la situazione, ed invece niente. Peccato. Altro grande difetto del titolo è l’utilizzo del effetto 3D stereoscopico della console. L’effetto in sé è ben realizzato, ma la sua implementazione all’interno del gioco è discontinua e lascia molto a desiderare. In sostanza l’effetto 3D è disponibile soltanto all’interno della modalità dress-up e nelle scene animate del gioco, tanto quelle introduttive delle varie missioni, che nelle cutscene di trasformazioni, attacchi speciali e distruzioni di vestiti. Durante il gameplay vero e proprio la visualizzazione 3D viene invece disattivata forzatamente (probabilmente anche per non appesantire ulteriormente un motore grafico già in difficoltà). Il problema più grosso non è però la delusione di veder relegata questa feature di 3DS alle porzioni meno interessanti del gioco, ma è il fatto che durante una qualsiasi partita, ogni evento che attivi una cutscene ci farà passare istantaneamente dalla visualizzazione 2D a quella 3D e viceversa, con uno stacco improvviso abbastanza sgradevole e fastidioso per gli occhi, al punto che in breve tempo si giunge ad abbassare del tutto lo slider delle impostazioni 3D ed a giocare interamente in modalità 2D. Decisamente più omogeneo il discorso sul sonoro, con musiche di buona qualità che ben si accostano alle atmosfere “ninja” del gioco e che non a caso ricordano le soundtrack dell’anime o dei giochi di Naruto, ed un doppiaggio integrale in Giapponese di grande fattura (il testo a schermo è invece in sola lingua inglese). Senran Kagura Burst è un titolo piuttosto longevo. Presenta due campagne di 70 missioni ciascuna, completabili in circa 10 ore l’una. Il giocatore più incallito potrà però veder crescere esponenzialmente questo numero di ore se deciderà di ottenere la massima valutazione in ogni missione con ogni ragazza, sia in modalità normale/trasformazione Shinobi che in modalità frenetica. Una vera e propria impresa titanica, attraverso cui sarà possibile sbloccare alcuni extra quali capi di abbigliamento per la modalità dress-up e voci per la curiosa “enciclopedia Ninja” presente nel gioco.
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