Accolto con favore dai fan e dalla critica nell’ormai non troppo recente 2012, il primo
Resident Evil Revelations è stato uno dei rari momenti positivi nella altrimenti discendente parabola dei Resident Evil moderni. In parte grazie alla piattaforma, 3DS, che permise a Capcom di realizzare uno dei titoli ad oggi più graficamente intensi per la portatile Nintendo; in parte grazie ad un ritmo che, senza rinnegare la struttura dei Resident Evil moderni, strizzava l’occhio a quelli classici; ed in parte grazie all’azzeccatissima
modalità Raid, vero gioco dentro al gioco, in grado di valere da sola il prezzo del biglietto. A tre anni di distanza ed in attesa di scoprire quali piani ci riserverà Capcom per l’inevitabile
Resident Evil 7, eccoci ora alle prese con il sequel di quel particolare esperimento, un titolo che ha al contempo sia il sapore di un gioco desideroso di sperimentare nuove soluzioni, sia quello di un titolo che ha troppa paura per spingere a pieno sul piede dell’acceleratore. Stiamo parlando di
Resident Evil Revelations 2, titolo rilasciato in via episodica su PC, PS3, PS4, Xbox 360 ed Xbox One nel corso dell’ultimo mese, al ritmo di un capitolo alla settimana. Ora che l’avventura è finalmente completa siamo finalmente pronti ad esprimere un giudizio complessivo con la nostra recensione.
Versione testata: PC
Ancora rivelazioni…
Voler tentare di descrivere la trama di un capitolo moderno di Resident Evil è un’impresa abbastanza disperata e ridicola. Non che la serie abbia mai brillato per qualità di scrittura, rivelandosi piuttosto “banalotta” anche nei suoi momenti più genuinamente ispirati, ma da quando ci si è spostati da piccoli incidenti isolati in magioni, cittadine, isole sperdute in mezzo al nulla a conflitti bioterroristici su scala globale, è divenuto progressivamente più difficile prendere sul serio la trama globale della serie e la sua continuity.
Il primo Revelations, a dispetto di un sottotitolo che sembrava indicare tutt’altro, scelse quindi la facile strada di raccontare una side story, solo marginale alla meta-trama della serie e facilmente trascurabile. Revelations 2 intraprende una direzione quasi identica.
Slegato sia dagli eventi della saga principale che da quelli di Revelations, il titolo si ambienta a cavallo tra Resident Evil 5 e
capitoli raggruppati a due a due in quattro episodi
Resident Evil 6, e ci mette nei panni di due dei personaggi storici della serie, tra i più amati dal fandom e tra i più snobbati (
finora) da Capcom:
Claire Redfield e
Barry Burton. Entrambi saranno accompagnati da un partner: Claire da Moira, la sboccacciata figlia di Burton, mentre Barry “Jill Sandwich” Burton avrà con se la piccola e misteriosa Natalia. Come il precedente Revelations, anche Revelations 2 è suddiviso in capitoli, che in questo caso sono stati raggruppati a due a due in quattro episodi. Ciascun episodio contiene quindi un capitolo in cui controlleremo Claire e Moira, ed uno in cui avremo a nostra disposizione Barry e Natalia. La struttura narrativa è fortemente condizionata da uno dei primissimi colpi di scena del primo capitolo. Senza rivelare troppo, i due team si troveranno a percorrere gli stessi ambienti a distanza di un certo periodo di tempo, cosa che ha permesso di creare una struttura piuttosto intrigante: sin dal primo capitolo possiamo infatti vedere passo passo eventi che costituiscono l’antefatto della vicenda ed eventi che ne costituiscono l’epilogo, lasciando il compito all’immaginazione del giocatore di riempire gli spazi mancanti.
Una costruzione che si mantiene vincente e funzionante fino all’ ultimo capitolo, in cui il castello di carte messo su da Capcom crolla in maniera un po’ imbarazzante, con spiegazioni affrettate e con una pessima gestione delle tempistiche.
Non chiamatelo Resident Evil Classico
Se avete giocato il primo Revelations, sotto il profilo del gameplay sapete più o meno cosa aspettarvi. A dispetto di coloro che vedono in questa sotto-serie (
anche io fui colpevole dell’errore a suo tempo, ndFilippo) un ritorno alla forma dei
Resident Evil più classici, il titolo è necessariamente figlio di Resident Evil 4 e della sua svolta Action. Chiaramente, se la serie principale ha intrapreso la strada di ampliare il sistema di combattimento anche con elementi di mischia (
vedi Resident Evil 6), qua ci ritroviamo invece con una giocabilità molto più incentrata sul gunplay. Gli ambienti più lineari e “claustrofobici” (
definizione necessaria anche per le porzioni all’aria aperta, mai veramente “libere” per il giocatore), la scarsità di munizioni, i nemici in grado di sostenere un quantitativo ingente di danni, restituiscono un gameplay più lento e ponderato, che anche grazie al senso di minaccia piuttosto costante contribuisce a ricordare al giocatore le atmosfere dei Resident Evil classici, senza davvero andare mai a scomodare un gameplay di quel tipo.
ricorda le atmosfere dei Resident Evil classici
La più grande novità rispetto al primo capitolo è l’asimmetria tra i membri di entrambi i Team. Claire e Barry saranno infatti gli unici componenti ad usare armi da fuoco, mentre Moira e Natalia avranno abilità complementari come utilizzare la torcia, raccogliere munizioni per l’altro partner, individuare nemici e così via, quasi a mostrare che Capcom non è rimasta indifferente alla lezione di
The Last of Us. Nella sua struttura Revelations 2 fa bene molte cose e ne sbaglia veramente pochissime. Il problema principale è la sua eccessiva formulaicità. Resident Evil 4 stupì per il suo eccellente ritmo, in una sequenza di eventi in cui nulla era lasciato al caso e seguiva una escalation continua. The Last of Us ci ha conquistato con la sua potenza narrativa.
The Evil Within ha tentato di sorprenderci riportando l’elemento survival al centro dell’attenzione. Revelations 2 tenta di pescare un po’ da questo ed un po’ da quello, senza comprendere veramente i punti di forza dei sui più grandi ispiratori. Quello che fa è competente, ma mai davvero geniale od eccellente. L’impressione che si ha è quella di un titolo budget in tutto e per tutto, rafforzata da un certo riciclo degli ambienti(
per carità, giustificato dalla trama) e dei nemici affrontati.
Questioni di budget
Questa impressione viene confermata anche dal comparto tecnico, che convince ma non esalta. Nonostante le versioni PS4 ed Xbox One, il titolo è difficilmente classificabile come next-gen, presentando un livello di dettaglio grafico che di
sicuro appare dignitoso sulla Old Gen (
senza però stupire nemmeno li). Su pc le cose migliorano un pochino grazie alla possibilità di spingere al massimo le varie impostazioni grafiche (
stavolta piuttosto dettagliate, al contrario del trend visto in molti port da console), ma ci ritroviamo comunque lontani da un titolo graficamente impressionante.
alcune ambientazioni sono molto suggestive
Il rovescio della medaglia è che si riesce a spingere al massimo il gioco anche con un sistema modesto, ma è una magra consolazione. Da apprezzare comunque la cura nella presentazione generale: FMV e sonoro sono ben curati e se magari i design dei personaggi non convincono più di tanto (
va bene che sono passati molti anni, ma le fisionomie di Barry e Claire appaiono eccessivamente cambiate) quelli di zombie e creature mutate sono impressionanti come sempre, così come alcune ambientazioni sono concettualmente molto suggestive. Anche come durata dell’avventura siamo di fronte ad un titolo budget. Ciascuno dei 4 episodi del gioco contiene un capitolo di Claire ed uno di Barry, della durata quasi identica di circa un’ora ciascuno (
solo nel quarto episodio c’è uno squilibrio a favore della porzione con Barry). Anche contando i due episodi speciali (in realtà molto corti e dal gameplay particolare) disponibili solo per chi ha acquistato il season pass o l’edizione fisica del gioco, ci troviamo di fronte a
non più di 8 – 10 ore di gioco.
Dove è il mio raid?
Tutto ciò ovviamente senza considerare la modalità Raid, che torna ampliata e rivista dal primo Revelations. Stavolta non includerà soltanto i livelli del gioco, ma anche
alcuni stage basati su momenti topici dell’intera saga. Il concept è semplice: si tratta quasi di un’arcade mode a punteggio, con ondate prefissate di nemici, ed una progressione del personaggio da Gioco di Ruolo. Avremo abilità da sbloccare, migliorare, armi da modificare, comprare, vendere, anche questa volta la modalità Raid costituisce una porzione forse più massiccia del gioco principale. La formula è immediata e divertente, ed è stata ampliata con un numero molto elevato di personaggi utilizzabili e livelli. L’ unico contro? Non è ancora possibile giocarci in cooperativa online. Uno dei punti di forza della vecchia modalità Raid era proprio questo, ed
anche se Capcom ha promesso per fine mese l’arrivo di una patch a risolvere la questione, per ora la modalità Raid di Revelations 2 resta monca, peccato, davvero peccato.
Verdetto
7.5 / 10
L'unica rivelazione è che non rivelano nulla!
Commento
Pro e Contro
✓ Prezzo budget
✓ Gameplay funzionale
✓ Momenti intensi
✓ Modalità Raid potenzialmente infinita
x Realizzazione tecnica nella media
x Formulaico, mai brillante
x Manca il multiplayer in Raid
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