Recensione Q.U.B.E. Director’s Cut

Il primo Portal è stato capace, nel lontano 2007, di rivoluzionare il genere dei puzzle game grazie all’introduzione della prima persona e di meccaniche innovative tanto semplici da comprendere quanto difficili da padroneggiare. Al giorno d’oggi sono ancora molti che si basano sul lavoro di Valve Software e tentano di portare sul mercato nuovi titoli dalle caratteristiche simili. Ispirati dalla celebre software house americana, i ragazzi di Toxic Games arrivano con il loro Q.U.B.E. su Pc nel 2011 e, grazie ad una Director’s Cut, riescono ad approdare ora anche su PlayStation 3, PlayStation 4, Xbox One, WiiU e, con data da destinarsi, su iOS. Saranno riusciti nell’intento di conquistarci oppure ci troviamo di fronte ad un mero clone senz’anima? Scopritelo subito nella nostra recensione. Vi ricordiamo, come sempre, che Q.U.B.E. Director’s Cut è disponibile a 9.90€ su PlayStation 3, PlayStation 4 e Xbox One a partire dal 22 luglio (24 per la console Microsoft), mentre la versione WiiU sarà resa disponibile a fine Agosto.

Versione testata: PlayStation 4

Nello spazio nessuno può sentirti urlare
Nonostante la sua natura da puzzle game, alcuni elementi narrativi di Q.U.B.E. sono riusciti a colpirci
La trama di Q.U.B.E. Director’s Cut (da qui chiamato solo Q.U.B.E.) ci vede nei panni di un astronauta che, dopo essersi risvegliato senza ricordi all’interno di una misteriosa stazione spaziale, sarà costretto a seguire gli ordini di una donna per trovare un modo di fuggire da quel luogo da incubo. Nonostante le premesse indubbiamente interessanti, il comparto narrativo non è certo uno dei punti cardine della produzione targata Toxic Games che, nei pochi dialoghi tra una sezione di enigmi e l’altra, vi accompagnerà senza mai stupire veramente. Bisogna però ammettere che sono presenti alcune idee che, per quanto ricalchino leggermente le tematiche già viste in Portal, sono riuscite a convincerci e a rendere più piacevole quello che è, a tutti gli effetti, un puzzle game in prima persona. Una pecca per quanto riguarda la “campagna” di Q.U.B.E. è la totale mancanza di qualsiasi tipo di localizzazione in italiano. Il titolo, infatti, è totalmente tradotto in lingua inglese ed è privo di qualsiasi tipo di sottotitolo, rendendo la narrazione talvolta di difficile comprensione. Per quanto riguarda la durata, possiamo dire di aver completato il titolo in circa 4 ore e mezza, ma trattandosi di un puzzle game la longevità può subire variazioni in base all’abilità del giocatore.

 

Cubi che spuntano dalle fottute pareti
Il gameplay di Q.U.B.E., per quanto semplice a livello concettuale, riesce a mettere in difficoltà il giocatore
Il gameplay di Q.U.B.E. è caratterizzato dalla presenza di numerosi tipi di cubi sparsi per le varie aree di gioco. Inizialmente si tratterà solamente di cubi rossi che, tramite dei poteri legati alla nostra tuta, potremo allungare e restringere per superare alcune aree, ma la situazione si farà da subito più complessa. Cubi blu che ci permetteranno di venire proiettati lontano, cubi gialli che creeranno delle scale, cubi verdi da trasportare in aree sicure e numerosi altri elementi (tra i quali dei pulsanti che permetteranno alla stanza di ruotare) saranno solo alcuni degli elementi caratteristici dei puzzle presenti di Q.U.B.E.. Abbiamo notato, però, che talvolta il sistema di puntamento dei vari cubi non risulta rapido ed intuitivo quanto dovrebbe, rallentando le nostre azione e rendendo alcune sezioni da eseguire in gran velocità leggermente fastidiose. Una volta completata la trama principale, che vanta anche una serie di enigmi segreti da scovare nei vari livelli, sarà possibile accedere alla modalità “Against the Q.L.O.C.K.”, caratterizzata da 10 livelli da completare nel minor tempo possibile e che sapranno mettere in difficoltà anche i giocatori più navigati.

 

Rosso, Giallo più Viola, Verde e Blu
Tecnicamente Q.U.B.E. si dimostra un titolo solido
Il comparto tecnico di Q.U.B.E., per quanto ridotto all’osso dalle esigenze stilistiche, convince appieno grazie ad una splendida palette cromatica che rende ogni puzzle ambientale uno strano mix di colori. Buona anche la modellazione delle mani del protagonista, unica parte del corpo effetticamente visibile. Il titolo vanta inoltre la presenza dei 1080p e dei 60 fotogrammi al secondo che, neppure per un momento, hanno mai subito alcun tipo di calo. Buono anche il comparto sonoro che, composto da un mix di suoni e rumori, si fonde alla perfezione con il doppiaggio disturbato ( in lingua inglese) della nostra inseparabile guida femminile.

Verdetto
8 / 10
VaffanQ.U.B.E.
Commento
Q.U.B.E. Director's Cut è un titolo che, seppur con qualche influenza da Portal, riesce a trovare una propria identità e ad incuriosire ed interessare il giocatore dall'inizio alla fine. Gli enigmi risultano, inoltre, ottimamente congegnati e la curva di apprendimento si dimostra sin da subito ben calcolata, permettendoci di prendere mano con i comandi e di gettarci pian piano in enigmi sempre più complessi. Peccato per qualche problema legato al puntamento (soprattutto nelle situazioni che necessitano di una certa velocità) e per la mancanza di un qualsiasi tipo di sottotitoli, ma si tratta comunque di elementi che non vanno ad influire sulla qualità finale del prodotto.
Pro e Contro
Atmosfera affascinante
Enigmi sempre riusciti e appaganti
Curva di apprendimento ben calcolata
Tecnicamente solido

x Mancanza dei sottotitoli
x Puntamento talvolta impreciso

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