Se guarderai un paio di mutandine per due volte di fila, il mondo sarà distrutto
Se questa frase vi suona familiare non siete strani, con ogni probabilità vuol dire che avete visto
Punch Line, serie tv prodotta dallo Studio Mappa e andata in onda in Giappone nel 2015. Adesso in Europa arriva anche il gioco ufficiale grazie a
PQube, una
visual novel con parti interattive che riprende gli eventi dell’anime realizzata dal creatore di Zero Escape. Sarà stato un buon adattamento dell’opera originale?
Salvare il mondo senza eccitarsi
La storia del gioco ruota intorno a
Yuta, un ragazzo con la capacità di accedere a poteri sovrumani quando vede delle mutandine. E fin qui nulla di strano, del resto parliamo di una produzione giapponese. I problemi per il protagonista arrivano solo
quando vede delle mutandine per due volte di fila, cosa che lo manda fuori controllo…e che causa l’apocalisse. I problemi per Yuta però sono altri. Questo perché dopo aver usato i suoi poteri in un autobus,
il ragazzo di sveglia nella sua stanza privo del suo corpo. Diventato un entità spirituale, Yuta incontrerà il gatto Chiranosuke, che gli spiegherà che qualcuno si è impossessato del suo corpo e che per riaverlo dovrà trovare un libro chiamato Nandala Gandala. Il compito sembra essere facile, almeno all’apparenza.
In quanto spirito di basso livello, Yuta dovrà prima migliorarsi in modo da spostare oggetti e influenzare chi lo circonda in modo da mettere la mani sul libro.
La trama di Punch Line riprende di pari passo quella della serie originale, compreso qualche piccolo extra realizzato esclusivamente per il gioco.
La particolarità della storia, però, è che questa viene presentata con
un format che ricorda proprio gli anime giapponesi: episodi corredati da sigle di apertura e chiusura. A questo va aggiunto il fatto che ogni episodio contiene svariate scene animate prodotte dallo studio Mappa, cosa che contribuisce a dare la
sensazione di guardare un anime interattivo a tutti gli effetti e se non si conosce la serie e non ci si lascia ingannare dalle premesse narrative, la storia può stupire.
Visual novel interattiva
Le visual novel si limitano ad essere un’avventura testuale dove il giocatore deve assistere agli eventi, compiendo delle scelte più o meno importanti.
Punch Line, invece,
si compone di parti giocate dove siamo chiamati a svolgere una serie di azioni volte al raggiungimento di un determinato obiettivo. In ogni episodio ci ritroveremo a dover interagire con le ragazze presenti nel dormitorio ma in quanto entità spiritica, Yuta non potrà farlo direttamente e dovrà ricorrere ad una serie di espedienti per spingere la ragazza di turno a fare quello che serve a recuperare il libro. Essendo uno spirito di basso livello, inizialmente Yuta non potrà muovere oggetti e dovrà salire di livello tramite gli
Spirit Fragment, ottenibili spaventando le malcapitate ragazze.Compiuto il level up
toccherà al compito vero e proprio dell’episodio. Qui dovremo
eseguire una serie di azioni specifiche e in un ordine preciso, in modo da dar vita ad una serie di reazioni a catena che porteranno a vari eventi, stando ben attenti a
non guardare mutandine per troppo tempo, pena il game over. Anche sbagliare la catena vuol dire automaticamente la fine del gioco, in quanto in caso di errore le azioni delle ragazze finiranno con Yuta che guarderà gli slip e relativa distruzione del mondo.
Anche se forniscono un po’ di diversificazione, le fasi interattive del gioco sono ripetitive e annoiano molto in fretta
Il game over, però, non significa fine del gioco, ma torneremo indietro nel tempo e avremo modo di rimediare ai nostri errori, questa volta sapendo cosa non fare per sbagliare di nuovo. Yuta, infatti, come qualsiasi entità spiritica, può manipolare il tempo e quindi tornare al momento prima dell’apocalisse.
Il trucco in Punch Line sta proprio nel sfruttare le abilità di Yuta attraverso un processo di errori che ci permetterà di raggiungere l’obiettivo prefissato.
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Nonostante la presenza di scene animate, Punch Line pecca a livello tecnico per quello che riguarda il 3D
Proprio questo è uno dei punti deboli del gioco, che propone di le scene animate originali, ma è il 3D a farla da padrone, tra ambienti e personaggi. Bisogna dire che
la grafica non è delle migliori, passabile su PS Vita ma che su PS4 (
la versione da noi testata) rende piuttosto male.
Probabilmente gli sviluppatori sono scesi a compromessi per non rendere le due versioni troppo diverse, ma bisogna anche tener conto che si tratta comunque di un prodotto estremamente di nicchia, destinato ad un pubblico veramente ristretto. Aggiungiamo anche il fatto che vista la sua natura ibrida, proporre lo stile delle classiche visul novel sarebbe stato difficile vista la tipologia di gameplay sulla quale è basato il titolo.
Le note positive sono indubbiamente la presenza del doppiaggio originale in giapponese e la traduzione di PQube, che sebbene sia solo in lingua inglese risulta essere ottima.
Verdetto
6.5 / 10
Un anime interattivo
Commento
Pro e Contro
✓ Include tutta la storia della serie tv
✓ Scene animate
✓ La struttura a episodi convince...
x ...meno le fasi di gioco
x Sul lungo rischia di annoiare
x Comparto grafico carente
#LiveTheRebellion