Per poter recensire Psychonauts 2, bisognerebbe conoscere l’autore. O anche per apprezzare una delle sue opere. Perché nei giochi di Tim Schaffer esiste sempre un velo di malinconia avvolto da una risata. Grim Fandango per esempio parla della morte ma creando situazioni grottesche e assurde. Broken Age di cosa vuol dire crescere, con enigmi fuori di testa.
Tutte queste opere affrontano la condizione umana, nascondendola dietro un humor slipstick. Cosa che possiamo vedere anche in Psychonauts 2, seguito di quel Psychonauts uscito nel 2005.
Perché a conti fatti il gioco è una seduta dallo psicologo, mascherato da platform. Ogni livello e situazione ruota intorno a drammi e fobie non risolte da parte dei comprimari. Per tutta la durata del gioco, andremmo ad investigare sempre più a fondo in drammi, raccontati e non con una punta di umorismo.
Perché la risata è la panacea ad ogni male
Viaggio nella mente
In questo seguito, impersoneremo sempre Raz, protagonista del primo gioco, che si ritroverà a dover salvare il capo dell’agenzia degli Psychonauts: Truman Zanotto. Dopo le avventure del primo titolo, e del seguito in esclusiva per VR, Psychonauts Rhombus of Ruin, Raz diventerà uno stagista dell’agenzie degli Psychonauts. Sogno che ha da quando era bambino e osteggiato dalla figura dei genitori. Inoltre sulle spalle della dinastia del protagonista si cela una maledizione. Chiunque avesse abbandonato il lavoro tramandato di generazione in generazione, sarebbe morto annegato.
Come si può vedere, per quanto la situazione sia grottesca, Schaffer mette in primo piano i conflitti irrisolti con i propri genitori e la fobia dell’acqua. Ogni personaggio presente su schermo verrà accompagnato da questi due difetti, ma sceglierà inizialmente di conviverci piuttosto che risolverli. Ovviamente durante il corso dell’avventura, pian piano il gruppo di Raz affronterà i propri demoni, ma dato l’humor del gioco e i personaggi super deformed capiamo che Schaffer cerca di insegnarci una lezione. Dobbiamo affrontare le nostre ansie e paure e sorriderne. Ovvio che molte fobie o conflitti irrisolti potrebbero bloccarci, ma dobbiamo andare avanti con un sorriso, senza aver paura.
Giocare con la mente
Schaffer, oltre a giocare con la trama e i suoi personaggi, simula il processo del pensiero e della mente attraverso il level design del gioco. Ogni singolo livello è la proiezione del cervello di qualcuno, e come tale, diverso da un altro. L’intero level design gioca con luci e proporzioni che hanno sempre un significato. Ogni elemento è messo perché ha un significato, ogni luce per decretare lo stato mentale. Non è difficile vedere, all’approssimarsi della fine di un livello, le luci cambiare da tonalità più accese a quelle più fredde, in quanto si arriva ad un conflitto interiore o fobia irrisolta.
Anzi il più delle volte, il nemico più grande che affronterete non saranno i nemici che si pareranno davanti, ma i meccanismi di difesa della mente. Durante il gioco, vedrete corridoi che si allungano, scale che sembrano formare un loop e molti altri aspetti che sono proprio difesa del cervello per i traumi. Ciò porta a creare livelli da un design altamente ispirato e a farvi capire come può funzionare il cervello. Per la prima volta si può dire che può esistere una dualità tra l’elemento ludico e quello dell’apprendimento. Ed è come se coesistesse la parte sinistra e destra del cervello: una che controlla i processi logici ed un’altra la creatività.
L’autore gioca in questo senso tra la sua mente e quella del giocatore. Manipola il level design come un disegno su tela, cercando di trasmettere le varie emozioni dell’animo umano, gioia, dolore, rabbia. Il più delle volte, dato il cambio veloce delle architetture, vi ritroverete spaesati. Un esempio, durante la prima missione, vi ritroverete a camminare a testa in giù improvvisamente. Ciò è creato per dare un effetto di smarrimento, dato dal cambio repentino del pensiero. In questo gioco tutto ciò che vedrete è pensato per darvi un messaggio a livello di subconscio.
La logica della mente
Ovvio il gioco non è esente da difetti, esistono bug di compenetrazioni e qualche piccola magagna. La musica inoltre non è ispirata, in quanto il più delle volte è un motivetto allegro mentre ci avviciniamo al boss di fine livello. E questo non è nemmeno un difetto, perché il gioco vuole affrontare tematiche serie con uno spirito leggero. E soprattutto vuole giocare con le immagini.
Le atmosfere che ricordano Tim Burton, sono fortemente volute per mettere a proprio agio chi si siede sulla poltrona in questa lunga sessione di psicoanalisi. Non c’è che dire, i ragazzi di Double Fine capitanati da Schafer fanno centro e si spera che questo gioco possa vendere, rispetto al primo sfortunato capitolo che a livello di vendite fu un flop. Considerando che il gioco è disponibile su Gamepass, questo è un ottimo modo per chiudere il mese di agosto, in vista alle uscite di settembre. Oltre a regalarvi una sana dose di psicoanalisi.
Voto e Prezzo
9 / 10
70€ /70€
Commento
Psychonauts 2 è un gioco che tratta tematiche pesanti mascherandole dietro a maschere grottesche e divertenti. Il gioco offre un buono spunto su tutto ciò che concerne la psicoanalisi e lo fa in una maniera divertente, senza cadere nel ridicolo
Pro e Contro
✓ Level design ✓ Trama ✓ Costa meno dello psicanalista
x Bug di compenetrazione x Quale musica non ispirata
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