Il diciannovenne Michael Tomadini è un accanito giocatore sin dalla tenera età di 3 anni. Dall’arrivo in casa dell’Xbox 360, Michael iniziò ad approfondire la proprio cultura videoludica informandosi sulle Software House, motori grafici e quant’altro, decidendo che quello sarebbe stato il suo futuro. Non avendo un genere videoludico preferito, gli piacciono quasi tutti i tipi di videogames, anche se ammette di avere una particolare predilezione per gli RPG. Studente del corso di Game Design della Scuola Internazionale di Comics, Michael è qui alla sua prima prova come recensore.
Dopo l’ultimo titolo in cel shading uscito nel 2008,
Ubisoft Montreal e Ubisoft tornano a narrarci le avventure del Principe di Persia con un capitolo interquel collocato cronologicamente tra Le Sabbie del Tempo e Spirito Guerriero, diventando di fatto il quarto titolo riguardante l’amato Principe videoludico.
Prince of Persia: Le Sabbie Dimenticate (questo il titolo completo)
è uscito il 20 maggio 2010 su PC, Xbox 360 e PlayStation 3, mentre sono state realizzate delle versioni Wii, Nintendo Ds e Psp con drastiche differenze rispetto alla versione originale.
Versione testata: Xbox 360
Un esercito numeroso quanto i granelli della sabbia del deserto
Il gioco c’è, è veloce e gli amanti della saga apprezzeranno anche le nuove abilità acrobatiche di cui dispone il Principe
Prince of Persia: Le Sabbie Dimenticate narra le vicende del nostro eroe che, su richiesta del padre, si reca in visita al regno del fratello Malik per imparare come dovrebbe regnare un buon Re e per prepararsi al momento in cui avrebbe dovuto diventare sovrano del suo popolo.
Arrivato al castello, però, il Principe trova il reame assediato da un regno nemico che vuole impadronirsi del segreto celato nella camera del tesoro, ovvero l’invincibile esercito dell’antico Re Salomone. Messo alle strette dalle soverchianti forze nemiche, il fratello Malik decide di ricorrere lui stesso a questa mitologica armata solo per scoprire che, in realtà, si tratta di una minaccia ancora più grande di quella che sperava di debellare, facendo risvegliare un diabolico esercito immortale di soldati di sabbia. Da lì inizia l’epica avventura del giovane Principe che dovrà trovare un modo per sigillare nuovamente l’esercito e salvare il regno del fratello insieme ad un Jinn guardiano (creatura tipica della cultura araba) che lo accompagnerà nel suo viaggio.
Questo titolo farà felici i giocatori che auspicavano un ritorno alle origini della saga, con il solo difetto di essere una felicità un po’ troppo breve e priva di reali difficolta per i giocatori più esperti.
Prince of Persia: Le Sabbie Dimenticate si porta a termine in circa 8 ore a livello di difficoltà normale, la cattiva notizia è che non c’è un livello di sfida più alto in cui potersi cimentare una volta finito e dopo aver potenziato appieno il personaggio, il che è un peccato perché, come già detto,
i poteri sono interessanti e sarebbe stato divertente metterli alla prova con avversari davvero all’altezza della nostra forza. Il gioco c’è, è veloce e gli amanti della saga apprezzeranno anche le nuove abilità acrobatiche di cui dispone il Principe, tutte all’insegna di una rapidità rinvigorente, che ci permetterà anche di saltare sulle teste dei nostri nemici in continuazione. Purtroppo però quando il gioco inizia a prendere il giocatore e i vari elementi si incastrano al loro posto ci ritroviamo già alla fine dell’avventura, dopo una battaglia visivamente mozzafiato.
I fan più accaniti potranno cercare di sbloccare tutti gli obiettivi/trofei, dedicarsi alla ricerca dei sarcofagi (statue nascoste nei vari livelli contenenti esperienza ed energia)
oppure potranno giocare a due modalità aggiuntive a tempo dove dovranno affrontare orde di nemici. Per quelli che non adorano il Principe, purtroppo, si tratta di poca cosa e difficilmente verranno intrattenuti per più di qualche partita.
Salta che ti passa
Il titolo si presenta come un gioco d’azione che alterna sezioni di combattimento contro l’armata di Re Salomone e parti in cui bisognava risolvere diversi puzzle ambientali via via più complessi
Con
Prince of Persia: Le Sabbie Dimenticate, Ubisoft decise di tornare sui suoi passi, adottando una formula ben collaudata fatta di veloci fasi platform senza che il Principe abbia bisogno di tornare in precedenti livelli già superati grazie a una serie di livelli realizzati su schermo dal motore grafico oramai obsoleto, ma che ai tempi offriva un ottimo panorama in quasi tutte le circostanze. Il titolo si presenta come un gioco d’azione che alterna
sezioni di combattimento contro l’armata di Re Salomone e parti in cui bisognava risolvere diversi
puzzle ambientali via via più complessi che vanno dallo scalare mura apparentemente insormontabili all’attraversare precipizi invalicabili sistemando piattaforme (o sfruttando i vari poteri che verranno donati al Principe).
La vera novità di questo capitolo infatti sta nei nuovi poteri di cui dispone il nostro protagonista che, oltre ai poteri delle Sabbie che ci consentiranno di riavvolgere il Tempo come nei precedenti titoli, permettendoci di rimediare ad eventuali errori che potremmo commettere durante il gioco. Inoltre avremo la facoltà di controllare lo scorrere del tempo degli oggetti e disporremo di diversi poteri elementali. Questi poteri verranno conferiti al Principe da una bellissima Jinn guardiana, incaricata di custodire i segreti del suo popolo e dell’esercito del Re Salomone, e che affiancherà il nostro eroe in questa antico conflitto.
L’ottimo game design conferma anche questa volta la capacità di creare alcune delle migliori sequenze platform che sia possibile giocare in questo genere, con sequenze divertenti e mozzafiato, in cui bisognerà destreggiarsi con il pad in modo da attivare e disattivare ripetutamente i poteri necessari a proseguire nelle varie sezioni come ad esempio fermare lo scorrere delle acque, usare i nemici come trampolini o ricostruire sezioni del livello riportandole alla loro passata integrità. Per quanto riguarda il sistema di potenziamento il Principe acquisisce punti esperienza assorbendo la sabbia dell’esercito, punti che possono essere spesi su un murale per sbloccare potenziamenti relativi all’energia vitale, elementale e quella magica, che viene usata per riavvolgere il tempo quando è necessario.
I poteri elementali sono quattro: il fuoco ed il ghiaccio, che potenziano la spada, la pietra, che crea una corazza riducendo l’entità dei danni subiti, e il vento, che scatena un tornado che butta al tappeto i nemici circostanti permettendoci di finirli come preferiamo. Questi poteri però sono più che altro opzionali e li useremo quasi solo per eliminare grosse quantità di nemici deboli in un sol colpo, visto che
Prince of Persia: le Sabbie Dimenticate è tutt’altro che un gioco difficile e che già i colpi base (e poco più) sono sufficienti per arrivare alla fine del gioco. Questa cosa delude un po’ perché tra le belle mosse corpo a corpo, gli attacchi aerei e quelle contestuali rispetto all’ambiente, che cambiano a seconda di dove si trovano i vari nemici, se sfruttate meglio, avrebbero saputo farci divertire per parecchio tempo.
Jinn tonic
Graficamente il titolo è realizzato con il motore grafico Anvil, lo stesso di Assassin’s Creed 2
Graficamente Prince of Persia: Le Sabbie Dimenticate è realizzato con il motore grafico
Anvil, lo stesso di Assassin’s Creed 2, elemento che ha permesso al titolo di ottenere
texture ben definite e un bel sistema di illuminazione. Il lavoro, pur con qualche alto e basso, riesce comunque a convincere,
nonostante siano presenti alcune ambientazioni meno ispirate rispetto ad altre. Le animazioni sono buone nel complesso così come gli effetti sonori e la colonna sonora, con un
doppiaggio in italiano azzeccato, funzionale alla narrazione della storia, pur senza far gridare al miracolo.
Una piccola chicca è che tramite Uplay potremmo giocare il titolo con la skin del celebre assassino Ezio Auditore.
Verdetto
8 / 10
Recensione di Michael Tomadini in occasione del corso di Game Design 2016/2017
Commento
Pro e Contro
✓ Ottimo level design
✓ Veloce e divertente
✓ Ottima grafica ed ambientazione
x Poco rigiocabile
x Il bello purtroppo arriva verso la fine
#LiveTheRebellion